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La Fiat a John Elkann Montezemolo: niente politica

da Redazione

John Elkann come l’Avvocato. Quello con la A maiuscola, Gianni Agnelli. Un’eredità guadagnata sul campo secondo Luca Cordero di Montezemolo che da oggi non è più il Presidente della Fiat, carica lasciata, appunto, a Elkann. Era giusto fare un passo indietro, afferma Montezemolo in un’intervista rilasciata a La Stampa. E poi l’annuncio: non entro in politica, anche se oggi posso finalmente essere più libero di dire ciò che penso.

Luca Cordero di Montezemolo lascia la direzione della Fiat. La casa torinese ha già annunciato il passaggio di consegne e l’ascesa al vertice di John Elkann.
Il Consiglio di Amministrazione della Fiat, riunitosi oggi a Torino, ha appena provveduto a nominare John Elkann presidente della società. Il Cda, si legge in una nota, ha preso atto ”con rammarico delle dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo dalla carica di presidente e lo ha ringraziato per l’opera svolta a favore del Gruppo in un periodo particolarmente delicato per la vita dell’azienda”.
Montezemolo si definisce un “traghettatore”, oggi soddisfatto di aver portato a termine il suo mandato. E ribadisce di non aver intenzione di entrare in politica, anche se, dice, “’non essere più il presidente della Fiat mi permetterà di esprimere le mie opinioni con maggiore libertà”.
Il giorno dopo il suo addio, Luca Cordero di Montezemolo, intervistato dalla Stampa, ripercorre gli anni alla presidenza del Lingotto e spiega i motivi della sua scelta. Con il “nuovo piano” si apre “una nuova fase” e “sono venute meno” le “due condizioni” che avevano spinto la sua nomina: “l’azienda è sana e competitiva e adesso c’è un componente della famiglia che ha le carte in regola per assumersi la massima responsabilità”.
Oggi infatti John Elkann “ha un ruolo pari a quello dell’Avvocato Agnelli e soprattutto ha partecipato a tutte le scelte che sono state fatte in questi sei anni da Sergio Marchionne e da me”. Era “giusto”, insomma, fare ora “un passo indietro”. Nel colloquio con il direttore del quotidiano torinese, Mario Calabresi, Montezemolo ricorda “i giorni drammatici alla fine del maggio 2004 quando la Fiat era sull’orlo del fallimento”, “l’angoscia delle prime notti che mi toglieva il sonno”, quando “non c’era nessuna fiducia in noi e tutto sembrava essere ostile alla salvezza” del Lingotto. Ma anche le soddisfazioni più grandi, “il ritorno della Fiat tutta italiana quando chiudemmo la partita con Gm e la grande soddisfazione, un anno fa, per l’accordo con la Chrysler e per aver sentito il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, parlare della Fiat come un esempio di tecnologia”.

FIAT: GRUPPO CONFERMA OBIETTIVI 2010. UTILE SUPERIORE A 1,1 MLD
Il Gruppo Fiat conferma gli obiettivi del 2010. In occasione della diffusione dei dati relativi al primo trimestre dell’anno, il Lingotto conferma per l’anno in corso un utile della gestione ordinaria superiore a 1,1 miliardi di euro e un indebitamento netto industriale di oltre 5 miliardi di euro.
Nello specifico, il risultato netto di Fiat nel primo trimestre 2009 è prossimo al pareggio (perdita di 21 milioni di euro rispetto alla perdita di 411 milioni di euro del primo trimestre 2009). I ricavi, pari a 12,9 miliardi di euro, sono aumentati del 14,7% rispetto al primo trimestre 2009, con Fiat Group Automobiles che ha conseguito un incremento del 22,1%. L’utile della gestione ordinaria ha raggiunto i 352 milioni di euro rispetto alla perdita di 48 milioni di euro nel primo trimestre 2009, con oltre la metà del risultato determinato dai business delle automobili.

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