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San Marino, il segretario Iro Belluzzi alla Conferenza Internazionale del Lavoro

da Redazione

Ginevra: “La recente uscita del Paese dalla Black list italiana e la ratifica dell’accordo bilaterale tra Italia e San Marino sulle doppie imposizioni fiscali, ha permesso di rilanciare l’economia”.

 

Lunedì 9 giugno u.s. il Segretario di Stato per il Lavoro Iro Belluzzi è intervenuto, come anche l’anno precedente, alla Conferenza Internazionale del Lavoro presso Ginevra, all’assemblea plenaria alla presenza dei Ministri di molti paesi del mondo insieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro. La partecipazione in un contesto così rilevante, del Segretario di Stato per il Lavoro, è stato un importante momento per far conoscere San Marino ad altri paesi, su aspetti legati all’economia ed al mondo del lavoro.

Il Segretario ha comunicato che la Repubblica di San Marino è soddisfatta della recente uscita del Paese dalla “Black list” italiana e che unitamente alla ratifica dell’accordo bilaterale tra Italia e San Marino sulle doppie imposizioni fiscali, ha permesso di rilanciare l’economia contando sul suo partner economico di maggior rilievo con il quale intende collaborare in un ottica di vera e propria cooperazione.

Inoltre il Segretario ha dichiarato che la finalità del governo sammarinese è quello di favorire, attraverso i provvedimenti che sono stati varati, l’accesso al mondo del lavoro dei giovani disoccupati, che in questo momento di crisi economica, sono la parte di popolazione maggiormente penalizzata.

Belluzzi ha inoltre fatto presente che la Segreteria di Stato per il Lavoro nell’ambito di un più ampio percorso di Riforma del Mercato del Lavoro sta elaborando un progetto di Legge che raccolga in un unico testo tutta la normativa in materia di lavoro, secondo principi di razionalizzazione e semplificazione delle norme, per fornire un quadro di riferimento certo, sia per le imprese che per i lavoratori.

Ha ribadito che l’affermazione universale dei diritti umani non è possibile se non si stabiliscono regole giuste per i lavoratori, da considerare come persone e non come macchine produttrici di reddito.

Lo Stato ha quindi la responsabilità anche nel settore del lavoro di ricordare a tutti, in ogni momento, che il lavoratore è il titolare di diritti fondamentali e che tali diritti sono inviolabili e irrinunciabili. Senza il rispetto di tali diritti i concetti di democrazia e di Stato di diritto cadrebbero miseramente nel vuoto.

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