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Nautica, oggi alla Camera la riforma del Codice

da Redazione

L’export della nautica conosce una crescita che fa invidia agli altri settori del made in Italy: tra il 2013 e il 2014 (e siamo ancora nella coda della crisi) è lievitato dell’11%.

 

“La nautica da diporto è un settore industriale e quindi va aiutato con politiche industriali conseguenti. Lunedì arriva in aula la Legge Delega richiesta da UCINA, presentata da Mario Tullo, su cui pensiamo di chiudere la discussione in settimana”. Lo ha annunciato il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, intervenuto all’incontro “Turismo nautico, ricchezza del paese” organizzato a Roma dal Gruppo PD della Camera e UCINA Confindustria Nautica.

“Ci sembra importante arrivare al 55° Salone Nautico Internazionale di Genova con questo risultato per dare un segnale positivo – ha spiegato Arlotti -. Il tema del Codice della Nautica da diporto mira a una semplificazione amministrativa decisa. Dispone l’equiparazione a tutti gli effetti dei marina resort alle strutture turistico ricettive come già previsto dal decreto approvato prima dell’estate. La legge di Stabilità 2015 ha infatti riconosciuto i Marina resort (le porzioni dei porti turistici destinate all’ormeggio a breve per il pernotto a bordo) equiparandoli alle strutture turistiche all’aria aperta, rendendo lo applicabile l’Iva turistica al 10% (gli ormeggi a medio e lungo termine e tutte le attività connesse, manutenzione, refitting, ricovero, alaggio e varo, ecc. continuano invece a scontare l’aliquota ordinaria). La norma è coperta solo fino al 31/12/2015. E’ dunque assolutamente necessario confermare la copertura per la norma sui Marina resort nella prossima finanziaria, al fine di consolidare il rilancio dei flussi turistico-nautici”.

“La legge dei canoni va rivista, perché il provvedimento del 2007 ha fatto carta straccia dei contratti di sottomissione che i privati avevano sottoscritto con lo Stato – ha proseguito il deputato -. La specificità delle concessioni demaniali della portualità turistica vanno considerate nell’ambito della riforma del demanio, prestando attenzione anche ai servizi turistici, a cominciare dal charter nautico che va sostenuto e rilanciato”.

La Nautica e la sua filiera turistica garantiscono i massimi moltiplicatori del reddito e dell’occupazione di qualunque altro settore del cluster marittimo, incluso il croceristico, ha concluso Arlotti. “L’export della nautica conosce una crescita che fa invidia agli altri settori del made in Italy: tra il 2013 e il 2014 (e siamo ancora nella coda della crisi) è lievitato dell’11%, ben più del settore degli Alimentari e vini (+3,5%), della Moda (+4,1%), dell’Arredo-Casa (+3,5%) e della Meccanica (+3,8%). La nostra sfida è far ripartire il mercato interno, senza il quale tutti questi sforzi rischiano di essere in parte vanificati. Le istituzioni si impegneranno in prima linea per far ripartire il settore della nautica e del turismo nautico”.

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