Home Dal giornale FMI: “Situazione migliorata, ma non fermate le riforme”

FMI: “Situazione migliorata, ma non fermate le riforme”

da Daniele Bartolucci

Migliora la salute del Bilancio dello Stato e del sistema bancario ed economico in generale, in maniera più evidente e più veloce di quanto preventivato negli anni scorsi, ma il contesto internazionale e soprattutto la contrazione della domanda sui mercati, impongono “ulteriori sforzi” per consolidare la crescita degli ultimi anni ed “evitare di vanificare i recenti risultati”. Questa la fotografia scattata dalla delegazione del Fondo Monetario Internazionale (di cui San Marino è membro dal 1992), dopo i numerosi confronti con Governo, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, istituti bancari, rappresentanti di Banca Centrale, al fine di raccogliere i dati preliminari per il report article IV del prossimo settembre. Occhi puntati dunque sul processo di cartolarizzazione, all’Accordo di Associazione all’Unione Europea e ai potenziali effetti sull’economia di San Marino a breve e medio termine, alle previsioni dell’economia sammarinese, ai risultati di bilancio del 2023 e alle previsioni di bilancio del 2024, fino alla situazione del settore finanziario e dei rendimenti delle banche.

“SITUAZIONE MIGLIORE DI QUATTRO ANNI FA”

Anche se si tratta ancora di dati preliminari, appare sempre più evidente quanto e in che modo siano migliorati diversi aspetti dell’economia sammarinese in questi ultimi anni. Il riferimento ai quattro anni precedenti, più volte citato dal Capo Missione Borja Gracia, non è un caso: egli stesso ha guidato la delegazione nel quadriennio precedente, per cui conosce molto bene le dinamiche sammarinesi e ha soprattutto titoli per fare dei paragoni. Uno su tutti, quello dell’indebitamento pubblico: “Premesso che calcoliamo in maniera differente il debito pubblico, tenendo conto anche delle partite delle pensioni e dell’ex BNS, abbiamo stimato un valore di 1,3 miliardi di euro, che in rapporto al PIL si attesta al 73%. Nel 2021 era all’81%, quindi è sceso in maniera evidente. Tale rapporto può migliorare ancora ed è su questo che si concentreranno gli sforzi futuri”. Tradotto: si deve continuare nel programma di riforme. Due in particolare: quella fiscale (sia dell’IGR che per l’introduzione dell’IVA) che dovrà garantire un gettito tra i 20 e i 30 milioni di euro l’anno per rafforzare il Bilancio dello Stato in maniera strutturale, e quella pensionistica. Sul tema Borja Garcia è stato netto: “Il recente intervento di riforma sta mostrando i suoi effetti sulla parte delle entrate e non si è visto un ulteriore deterioramento del deficit, questo è positivo ma occorre intervenire anche sull’altra parte, perché vengono erogate pensioni generose e mentre si alza l’aspettativa di vita non viene toccata l’età pensionabile. Credo che queste due riforme siano la priorità per il prossimo Governo”. D’accordo anche Marco Gatti, Segretario di Stato alle Finanze, che ha aggiunto: “Il valore economico della riforma delle imposte dirette che avevamo stimato era in effetti sullo stesso ordine di grandezza, ma è cambiato il valore politico di quell’intervento, non più dettato dall’urgenza, bensì votato al rafforzamento del Bilancio dello Stato, un obiettivo oggi alla nostra portata dopo quanto fatto negli scorsi anni”.

CARTOLARIZZAZIONI UN PLUS PER IL SISTEMA

Se da un lato il FMI riconosce il miglioramento della redditività delle banche, anche se imputabile in gran parte all’aumento dei margini di interesse, restano necessari ulteriori sforzi per migliorare sia la redditività che la capitalizzazione delle banche. Ed è in questo contesto che si inserisce l’operazione della cartolarizzazione dei NPL, “che dai primi dati si sta rivelando positiva, come positiva si è rivelata la scelta di attivare la garanzia dello Stato, che ha agevolato tale operazione”. Il rischio in verità era limitato, ed è già sceso dagli iniziali 70 milioni agli attuali 42. Ma il risultato dell’operazione, al di là del suo proseguimento, è già evidente in altre dinamiche, a partire da quell’indice, tecnicamente il “NPL ratio”, che si è ridotto ulteriormente dal 54% al 23%, ma che aveva posto per anni San Marino al vertice della classifica mondiale: “Un primato che non volevamo certo avere”, ha commentato la Presidente di Banca Centrale, Catia Tomasetti. “La strada intrapresa si sta rivelando quella giusta e di questo ne siamo tutti soddisfatti. Per ora i numeri ci stanno dando ragione. Certo non dobbiamo smettere di lavorare, né noi né le banche, per continuare a sostenere l’economia”. A proposito di NPL, la Presidente ha ricordato che “i prestiti non performanti, cioè i prestiti che non vengono rimborsati, non vengono rimborsati per due motivi: o perché si è stati poco prudenti nel darli oppure perché l’economia sta vivendo una crisi. Il nostro è anche un lavoro di prevenzione ed è in questo ambito che possiamo mettere in campo ulteriori interventi per il sistema, proprio per evitare che si creino altri NPL”. “L’operazione degli NPL”, ha poi aggiunto il Direttore Generale di BCSM, Andrea Vivoli, “è partita a dicembre e abbiamo dei primi risultati sull’andamento dei recuperi, anche attraverso le società che sono state costituite per gestire il credito deteriorato che è stato ceduto al veicolo di sistema. I segnali sono positivi, al di sopra delle valutazioni iniziali, speriamo vengano confermati nei prossimi mesi. Ma quello delle cartolarizzazioni è stato soprattutto il banco di prova per il sistema: gli NPL sono il primo passo, l’auspicio è che lo strumento possa rivelarsi utile ed efficace anche per altre operazioni, ad esempio anche per quanto riguarda i crediti in bonis”. Riguardo invece agli NPL, “oltre alle cartolarizzazioni attivate sulla base di quanto corrisposto dalle tre banche che vi hanno partecipato in qualità di originator, ci vorranno ancora anni per esaurire lo stock di circa 1 miliardo di euro, o svalutandoli a bilancio, o tramite la calendar provisioning, che però necessita di capitali sufficienti a coprirle”.

DEBITO E MERCATO SECONDARIO ITALIANO

“Le sfide permangono”, ha chiosato quindi il Segretario di Stato Marco Gatti, “dovremo affrontare il completamento delle riforme per rafforzare e consolidare il bilancio dello Stato. Abbiamo inoltre la necessità di migliorare la gestione del debito attraverso la possibilità di dare liquidità ai titoli nazionali che oggi girano solo nella Repubblica di San Marino. In questi mesi abbiamo lavorato in maniera assidua assieme a Banca Centrale per esplorare la possibilità di entrare con i nostri titoli nel mercato secondario italiano. Dopo le interlocuzioni con Consob questo si è rivelato possibile, dobbiamo solo fare una piccola modifica normativa che, poiché in ordinaria amministrazione, non possiamo portare avanti, ma che ritengo sarà una delle priorità del prossimo esecutivo. Fatta questa modifica sarà possibile sia emettere nuovi titoli su tale mercato sia valutare se trasferire quelli esistenti. Si aprirebbe così la possibilità a investitori e soggetti finanziari italiani di comprare i nostri titoli. I tempi saranno molto veloci”. In previsione, su indicazione dello stesso FMI, c’è poi la revisione e conversione del cosiddetto titolo irredimibile a favore di Cassa di Risparmio, che potrebbe essere appunto reimmesso sul mercato secondario a sua volta.

ACCORDO UE: OPPORTUNITÀ E SFIDE

Trattando di temi economici, giocoforza l’imminente Accordo di Associazione con l’Unione Europea è entrato in tutti i discorsi e le analisi del Fondo Monetario Internazionale. Questo passaggio, secondo gli esperti, “renderà le politiche e le procedure di governo più prevedibili (meno discrezionali); migliorerà le istituzioni in quanto esse intensificheranno le loro relazioni con le controparti dell’UE (interazione più forte della BSCM con i regolatori dell’UE); garantirà maggiore fiducia nel Paese data l’integrazione nell’UE”. Ma ci saranno anche delle implicazioni: premesso che “per massimizzare i vantaggi dell’accordo, saranno necessarie alcune riforme (IVA, mercato del lavoro, digitalizzazione, ecc)”, poi “saranno necessari sforzi significativi da parte del Governo e della BCSM per allinearsi agli standard dell’UE”. In particolare per quest’ultima dovranno essere impiegate anche “risorse significative” per aumentarne l’attività in termini di personale e competenze. “Più che aumento di costi”, ha spiegato la Presidente Tomasetti, “ragioneremo in termini di investimenti, visto che al crescere delle attività interne a BCSM, aumenteranno anche gli operatori e quindi anche le potenziali entrate”. Il passaggio è epocale, del resto, perché – come hanno ribadito tutti gli attori del sistema – San Marino si aprirà ad un mercato molto più grande, come non ha mai fatto finora. Anche per questo il FMI raccomanda, in vista del prossimo appuntamento di settembre, di fare un’attenta “valutazione dell’impatto previsto dell’Accordo” e “identificare le priorità per il governo e le aziende per massimizzare i vantaggi dell’accordo di associazione con l’UE”. In particolare, sul settore finanziario, occorre predisporre una “valutazione della redditività a lungo termine del settore bancario una volta aperto alla concorrenza dell’UE”.

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