Home Dal giornale “UE, avanti senza indugi: isolarsi è una scelta sbagliata”

“UE, avanti senza indugi: isolarsi è una scelta sbagliata”

da Daniele Bartolucci

L’Accordo di Associazione con l’UE è “un passaggio fondamentale, a cui dovranno seguire ulteriori interventi per allinearsi ai competitor sul mercato unico”. A ribadirlo gli imprenditori ANIS, che hanno incontrato il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari per approfondire i temi dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea e in particolare le questioni che più da vicino riguardano l’operatività delle imprese appunto sul mercato unico, che ad oggi rappresenta almeno l’85% dell’interscambio commerciale con l’estero (Italia compresa, ovviamente).

Dopo i ringraziamenti della Presidente Neni Rossini per aver confermato la disponibilità ad un confronto riservato – offerta poche settimane fa durante l’Assemblea Generale ANIS – il Segretario Beccari ha riepilogato velocemente la genesi della trattativa iniziata nel 2015 e conclusa solo a dicembre 2023, ribadendo i concetti chiave che hanno portato i diversi Governi che si sono nel frattempo susseguiti a lavorare per costruire il migliore Accordo di Associazione possibile per cittadini e imprese.

Tra i temi più sensibili, sono stati approfonditi quelli della libera circolazione dei servizi e delle merci, che più interessano alle imprese. L’obiettivo principale, auspicato fortemente da ANIS, è che le imprese sammarinesi avranno appunto libero accesso al mercato unico europeo, senza subire alcuna sorta di discriminazione basata sul fatto di essere comunque un Paese terzo. Nel merito, Beccari ha quindi illustrato alcune delle deroghe ottenute da San Marino grazie alla trattativa, tra cui il mantenimento delle attuali procedure per i trasporti (per quanto riguarda il trasporto merci su strada, infatti, gli operatori sammarinesi potranno continuare a effettuare liberamente l’attività di cabotaggio con l’Italia, sulla base dell’accordo bilaterale esistente, senza essere sottoposto ai vincoli previsti dal Regolamento (CE) n. 1072/2009) o il sistema di quote per le nuove residenze a cittadini europei.

In generale si è potuto comprendere ancora meglio che tramite le successive implementazioni San Marino non solo si dovrà allineare ma finalmente, come auspicato soprattutto dagli imprenditori, si doterà di un sistema di regole e strumenti normativi uguali se non più competitivi rispetto agli altri Paesi europei.

Legato all’interscambio, c’è ovviamente il superamento del T2: Beccari ha ricordato che inizialmente questo aspetto non fosse inserito nell’Accordo, ma che grazie alla trattativa si è riusciti a ricondurlo all’interno dei lavori degli organi di gestione dell’Accordo stesso. Sollecitato, a tal proposito, dalla Presidente Rossini, il Segretario di Stato ha concordato con i presenti che l’unica strada al momento è l’entrata nel sistema Intrastat, che potrà avvenire solo con l’introduzione del sistema IVA.

Gli imprenditori attraverso domande e commenti hanno espresso un invito chiaro al Segretario Beccari e a tutta la politica a proseguire senza indugi il processo di integrazione nel mercato unico, consapevoli che rimanere isolati sia stata e sarebbe ancora di più una scelta sbagliata. A maggior ragione in una prospettiva di ulteriore allargamento dell’Unione stessa.

“LE IMPRESE AVRANNO IL DIRITTO DI EQUIVALENZA”

Il Segretario di Stato Beccari, come detto, ha relazionato in merito alla struttura dell’Accordo, partendo dal quadro istituzionale e sottolineando il nuovo status giuridico in capo ai cittadini e alle imprese sammarinesi, i quali godranno del diritto di equivalenza ai cittadini ed imprese europee, nel principio di non discriminazione nel Mercato Unico. Sottolineata altresì la creazione di due importanti tavoli bilaterali: il Comitato di associazione per un confronto stabile sulle relazioni tra San Marino e Unione europea e l’attivazione di Comitati misti, atti alla discussione delle singole tematiche oggetto dell’Accordo, rimarcando il ruolo della Corte di Giustizia dell’UE che si porrà a garanzia del concetto di equivalenza e che vigilerà sulla corretta applicazione dell’Accordo.

Presentati agli imprenditori anche i settori e le tematiche sensibili per San Marino che necessitano di apposite deroghe, rivendicate in fase di negoziato, quali i diritti di stabilimento, temporanei o permanenti, ottenendo l’introduzione di un sistema di quote; analogo riferimento sulle clausole di salvaguardia a tutela delle peculiarità della Repubblica.

Citati espressamente i campi esclusi all’interno dell’Accordo, quali la politica estera, l’ambito fiscale, la politica migratoria, Schengen, la politica monetaria mentre, nel rapporto con l’Italia, il Segretario di Stato ha effettuato una panoramica sulle relazioni bilaterali e sul nuovo rapporto di equivalenza e di parità di trattamento tra i due Stati, su temi ora guidati dalle politiche comunitarie.

A tal riguardo espresso riferimento è stato fatto in materia di trasporti, sui quali si è mantenuta la regolamentazione vigente e in alcune aree l’adozione di un meccanismo ibrido.

Nel corso dell’incontro Beccari ha approfondito alcuni temi sensibili per San Marino, quali il sistema bancario e finanziario, segnalando l’introduzione di un protocollo ad hoc per l’interazione con il sistema di vigilanza unica europea (vedi box  a sinistra); affrontato il tema degli appalti (gli operatori sammarinesi – spiega il Documento informativo – avranno il diritto di partecipare a gare d’appalto indette negli Stati membri Ue senza l’obbligo di doversi stabilire, realizzando di conseguenza un aumento delle loro opportunità economiche), il settore energetico, così come il percorso di conformità del prodotto, assicurando l’introduzione di condizioni non penalizzanti per le imprese sammarinesi.

LE TEMPISTICHE E LA QUESTIONE “FIRMA”

Il Segretario di Stato ha illustrato le tappe che porteranno alla firma e alla ratifica dell’Accordo, avvertendo la platea che allo stato attuale si è nella fase di definizione del testo pilota. Per cui ancora non c’è una data certa per la firma dell’Accordo, anche se, ha spiegato Beccari, “il Governo è già pienamente nei poteri di firmarlo, cosa che varrà anche se dovessero proclamarsi le elezioni anticipate, perché l’Esecutivo resterà in carica fino all’insediamento del successore, e potrà firmare il documento, non solo perché glielo concede la normativa, ma anche perché non avrà effetti immediati, entrando in vigore come prevede la procedura, solo con la ratifica. Questa sì, che invece deve passare al vaglio del nostro Parlamento: potrebbe essere presumibilmente quello nuovo, dopo le elezioni, come potrebbe esserlo quello attuale, anche in fase diciamo elettorale, se nel Decreto di scioglimento venisse prevista questa possibilità”.

Insomma, la firma avverrà. quando sarà il momento, mentre la ratifica qualche dubbio lo pone. Anche per questo l’appello degli imprenditori ANIS è risuonato ancora più forte, a prendere una scelta coerente con lo sviluppo di San Marino all’interno dell’Europa (non fuori, né isolati da essa). A maggior ragione se già la Commissione Mista, che rappresenta tutta la società sammarinese, è unanime su questo punto.

SERVIZI FINANZIARI: IL PROTOCOLLO

Il tema dei servizi finanziari e della circolazione dei capitali è uno dei più sensibili e complessi su cui le delegazioni trattanti hanno dovuto costruire una soluzione sostenibile per entrambe le parti.  Vediamo nel dettaglio come.

Circolazione dei capitali

Di fatto, “vengono vietate tutte le restrizioni sui movimenti di capitali e pagamenti tra le parti associate”. Questo il primo obiettivo raggiunto, ben esplicitato nel Documento informativo della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri. “I movimenti di capitale comprendono, fra gli altri, gli investimenti diretti in società, gli investimenti immobiliari, le operazioni in titoli, prestiti finanziari, ecc”.  L’Accordo quindi “consente agli Stati associati di applicare le disposizioni della propria legislazione tributaria in cui si opera una distinzione tra i contribuenti che non si trovano nella medesima situazione per quanto riguarda il luogo di residenza o il luogo di collocamento del loro capitale, prendendo tutte le misure necessarie per impedire le violazioni della legislazione nazionale”. Questo capitolo, inoltre, “completa le precedenti libertà di prestazione di servizi e circolazione merci con norme aggiuntive sui servizi di pagamento. Si rafforza, inoltre, l’idea che le banche possano entrare nel Mercato unico”. Ma cosa ha ottenuto San Marino in più? “E’ stato negoziato un adattamento sostanziale in materia di residenze secondarie ai sensi del quale San Marino potrà mantenere in vigore le restrizioni circa l’intestazione a persone fisiche non residenti di immobili adibiti a residenza secondaria (preventiva autorizzazione del Consiglio dei XII). La normativa sull’acquisizione di immobili da parte di persone fisiche non residenti rimane invariata; pertanto per l’acquisizione delle prime due unità immobiliari non è necessaria la preventiva autorizzazione del Consiglio dei XII che diventa obbligatoria dalla terza unità (Capo II Legge 154/2019, art.18 Legge183/2021).  In generale saranno rimossi tutti i rimanenti ostacoli agli investimenti Ue a San Marino e viceversa”.

Il Protocollo sui servizi finanziari

Come spiegato già durante la conferenza di conclusione della trattativa, è stato ideato un ulteriore protocollo su questo ambito, il quale “delinea un quadro di allineamento delle misure regolamentari e di vigilanza di San Marino all’acquis dell’Unione relativo al settore dei servizi finanziari, contenuto negli Allegati IX (Servizi finanziari), XII (Libera circolazione dei capitali) e XXII (Diritto societario). Questo allineamento graduale”, si legge nel Documento informativo, “avverrà in modo tale da garantire l’integrità del mercato unico dei servizi finanziari, la trasparenza del mercato, la protezione di consumatori e investitori, prevenendo allo stesso tempo i potenziali rischi per la stabilità finanziaria, le frodi, il riciclaggio e i reati finanziari”. In pratica, come ha spiegato anche Beccari agli imprenditori ANIS, “il protocollo prevede la possibilità per San Marino di scegliere se allinearsi all’intero acquis sui servizi finanziari sin dall’entrata in vigore dell’Accordo o se procedere a un allineamento graduale ripartito su quattro segmenti di mercato: Settore bancario; Assicurazione e riassicurazione; Risparmio gestito (c.d. asset management); Mercato mobiliare”.

Premesso che “la procedura di allineamento e di accesso al mercato, per ogni singolo segmento, avverrà attraverso una serie di fasi ben delineate”, la questione fondamentale è che “entro un anno dall’entrata in vigore dell’Accordo, San Marino notificherà alla Commissione europea per quali segmenti di mercato intende allinearsi subito e quali invece intende sospendere temporaneamente”. In funzione di ciò, “San Marino dovrà quindi preparare un piano d’azione e un calendario per il recepimento e l’applicazione dell’acquis relativo ai segmenti di mercato per i quali ha richiesto un allineamento sin da subito”.  Quindi, “nel momento in cui San Marino riterrà di soddisfare le condizioni di accesso al mercato per uno specifico segmento, trasmetterà una richiesta al Sotto-comitato misto sui servizi finanziari”. “Al termine della valutazione complessiva, la Commissione europea, in base alle opinioni delle autorità di vigilanza dell’Unione, trasmetterà una raccomandazione sull’accesso al mercato al Sotto-comitato misto sui servizi finanziari. Se la raccomandazione è negativa, la Commissione notificherà anche le linee guida e le azioni richieste a San Marino per sopperire alle carenze individuate. San Marino non potrà presentare una nuova richiesta per il segmento in questione prima di un anno. Se la raccomandazione è positiva, San Marino avrà accesso al mercato unico dei servizi finanziari per quello specifico segmento a partire dal primo giorno del mese successivo alla data di adozione della relativa decisione del Comitato misto”. Di fatto, solo “successivamente, quando San Marino riterrà di soddisfare le condizioni per l’accesso al mercato in un altro segmento, si ripeterà la medesima procedura”. Il tempo concesso è ampio, del resto, visto che “San Marino dovrà allinearsi all’intero acquis dell’Unione in materia di servizi finanziari al più tardi entro 15 anni dall’entrata in vigore dell’Accordo”. In pratica, “man mano che San Marino otterrà l’accesso ai vari segmenti del mercato unico dei servizi finanziari, le istituzioni finanziarie sammarinesi operanti nel rispettivo segmento avranno accesso al regime del passporting, in base al quale potranno operare in quel segmento di mercato in tutto il territorio dell’Unione europea, con stabilimento o in libera prestazione di servizi transfrontaliera, senza la necessità di richiedere ulteriori autorizzazioni alle autorità competenti dei vari Stati membri.  A tal fine, non sarà neanche più necessario concludere protocolli d’intesa (MoU) con le singole autorità di vigilanza dei vari Stati membri. Del pari”, spiega sempre il Documento, “le istituzioni finanziarie dell’UE potranno operare a San Marino nel medesimo segmento di mercato secondo le medesime modalità, senza la preventiva autorizzazione dell’autorità competente sammarinese”

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