Home Dal giornale “Vivere l’azienda 2024”, gli interventi dei docenti Selva e Alessandrini

“Vivere l’azienda 2024”, gli interventi dei docenti Selva e Alessandrini

da Daniele Bartolucci

Conclusa la prima fase di “Vivere l’azienda”, il percorso didattico dedicato agli studenti del V anno del Liceo Economico Aziendale che ha lo scopo di stimolare conoscenze, abilità, attitudini degli studenti attraverso il confronto diretto con esperti formatori e consulenti. Il progetto, giunto quest’anno alla terza edizione, è ideato e organizzato da ANIS, CSdL e CDLS, in collaborazione con la Scuola Superiore di San Marino e il Gruppo Valpharma. Per “Vivere l’azienda”, hanno prima visitato una primaria realtà industriale sammarinese (Valpharma), quindi simulato in aula, coadiuvati dai docenti e consulenti di INforma (il cui responsabile, Roberto Parma, è il coordinatore dell’iniziativa), delle vere e proprie imprese ipotizzando bilanci, processi, marketing… I ragazzi sono infatti stati divisi in quattro gruppi e ad ognuno di questi è stato affidato un progetto imprenditoriale già avviato, su cui elaborare una strategia per il presente e il futuro. Le lezioni, svolte nella sala corsi di ANIS dal 29 gennaio al 2 febbraio, consentiranno agli studenti e ai loro docenti di sviluppare quindi in classe i vari progetti, presentati il 12 febbraio ai “colleghi” del IV anno, ovvero coloro i quali saranno coinvolti nell’iniziativa nel 2025.

SIMONE SELVA: SOSTENIBILITÀ AZIENDALE

L’esperienza di “Vivere l’azienda” con le classi V del Liceo Economico di San Marino è stata unica come ogni anno grazie alla presenza degli studenti che ogni anno ti stupiscono. Ho trovato studenti preparati, molto disponibili al lavoro e all’approfondimento delle tematiche affrontate. Il lavoro è iniziato proprio dai ragazzi che, vinto un primo imbarazzo, hanno presentato il lavoro svolto nei giorni precedenti con i colleghi. Ho notato un’ottima la padronanza nel presentare il “progetto di azienda” che avevano disegnato nei giorni precedenti. Le osservazioni di business e le iniziative di sviluppo o rilancio erano quasi sempre coerenti e nonostante fossero ovviamente da raffinare.  Ho notato in effetti un senso “pratico” degli studenti da non sottovalutare. Mi ha particolarmente stupito la consapevolezza delle dinamiche di mercato e la sensibilità direi “operativa” degli studenti. Nessuna iniziativa proposta in sede di budgeting e nessuna osservazione sulle performance economiche dei casi presentati era meramente teorica. Ho trovato ragazzi realmente implicati in quello che stavano facendo, attenti alle osservazioni e ricettivi agli stimoli e ai suggerimenti che introducevo. Per usare uno slogan ho trovato “ragazzi di mondo” e questo mi ha piacevolmente colpito. Un ulteriore elemento interessante, più umano che tecnico, è stata la risposta alla domanda “vi piacciono queste aziende?”.  Onestamente, avendo partecipato direttamente, assieme ai colleghi, alla selezione dei casi mi sarei aspettato delle risposte afferenti alla sfera del gusto per il settore, il prodotto, il tipo di attività. Le risposte, positive o negative, sono state invece in primo luogo relative alle performance economiche delle aziende simulate (“si ha un bell’utile” oppure “no è in perdita”). Sono rimasto un po’ stupito appunto in quanto sembrava che il tema della passione per ciò che fa l’azienda, che per esperienza viene prima e fonda la performance economica, non fosse un tema rilevante. Nei dialoghi successivi questa impressione si è in parte confermata. Il tema del lavoro pareva c’entrasse poco con ciò che appassiona. Le passioni sono da una parte mentre il lavoro (necessario) è dall’altra. Mi ha colpito l’osservazione di questo fenomeno che si rintraccia anche quale criticità aziendale oggi nel mondo del lavoro. Viene in mente la famosa “conciliazione vita-lavoro”, termine che presuppone inevitabilmente una “lotta”, una “guerra” tra i due ambiti, che invece dovrebbero (conciliazione) essere riappacificati.  Se devo individuare un elemento che credo possa portare molti frutti per le nuove generazioni credo che sia proprio quella di far incontrare, in occasioni come Vivere l’azienda, soggetti adulti (oltre agli insegnanti ovviamente che sono insostituibili in questo instancabile lavoro) che rilanciano, con quello che fanno tutti i giorni per vivere, una passione per il lavoro che svolgono. Allora Vivere l’Azienda può davvero rappresentare uno spunto per rilanciare i ragazzi nel contesto reale (seppur ovviamente simulato) per riaccendere l’ipotesi che le tue passioni non debbano esser messe da parte in ufficio ma che il lavoro sia un ambito in cui poterle giocare.

ALEX ALESSANDRINI: COMUNICAZIONE & MARKETING

Nel mio percorso universitario avevo seguito un percorso simile a “Vivere l’Azienda” ed è stato molto interessante trovarmi dall’altra parte della “barricata”, al cospetto di ragazzi attenti, pieni di curiosità e completamente “puri” dal punto di vista del marketing. Terreno fertile e plasmabile, a cui cercare di offrire le nozioni base utili a stimolare un percorso verso la propria occupazione di domani. Senza alcun timore e con tanta disponibilità, ci siamo immersi in realtà aziendali concrete, sviluppando basi strategiche reali che i ragazzi hanno potuto toccare con mano ed inserire nel loro bagaglio di esperienze e competenze. Una situazione nuova per me, un vero e proprio confronto tra due diverse generazioni, da cui sono emersi spunti ed idee piuttosto interessanti. Una diversa visione che potrebbe riscrivere la storia di molte realtà aziendali, svolta in un contesto confortevole e adatto a creare una realtà che punta tutto su collaborazione ed interazione per raggiungere i suoi obiettivi. Un’esperienza bella, bella davvero, che spero di poter ripetere in futuro come docente e consulente di marketing e come persona.

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