Home Dal giornale Editoriale: il valore di quel “non discriminati”

Editoriale: il valore di quel “non discriminati”

da Daniele Bartolucci

Uno dei concetti più forti e impattanti dell’Accordo di Associazione è sicuramente il principio di non discriminazione. Lasciando da parte – fino a un certo punto, si vedrà – il risvolto sociale, a livello economico si tratta di un cambiamento epocale in tutti i rapporti che le imprese sammarinesi tengono normalmente con i Paesi membri, le loro autorità e le loro imprese. Fino ad oggi, e fin tanto che non entrerà in vigore l’Accordo, infatti, la nazionalità sammarinese, ovvero la semplice motivazione di non essere un Paese membro (o, appunto, non associato) poteva bastare a far sì che venissero bloccate procedure, nella maggior parte ritardate in attesa di verifiche ulteriori, o anche solo richieste documentazioni a volte incomprensibili. L’elenco di questi casi ha riempito per anni anche queste pagine e riguarda i settori e gli ambiti più svariati. Anche senza entrare nei tecnicismi, questa nuova “veste” di San Marino, non più un Paese terzo, ma un Paese Associato, cambierà totalmente certi rapporti. Ovviamente in meglio.
Solo questo, di fatto, essendo un principio generale, è un passo in avanti epocale. Che si rifletterà anche su ambiti non prettamente economici, basti pensare alla libertà di circolazione per le persone, i lavoratori e soprattutto i giovani. E non per ragioni turistiche, ma per esigenze di crescita professionale o accademica: l’iscrizione a un’Università in Francia o in Germania, sarà finalmente e realmente libera. E nessun sammarinese (cittadino o impresa che sia) dovrà più subire quell’atteggiamento squalificante che ancora oggi, purtroppo, si esplicita nell’etichetta “extracomunitario”.

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