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Il punto più complesso delle nostre giornate

da Simona Bisacchi

Racconta Esopo di una volpe che – scappando dai cacciatori – si rifugiò da un taglialegna, a cui chiese di nasconderla.

Il taglialegna l’aiutò, facendola entrare nella sua capanna, e – quando i cacciatori arrivarono – dichiarò che non era passata da lì alcuna volpe.

Tuttavia, parlando con loro, indicò con la mano dove si trovava l’animale.

I cacciatori non capirono i suoi cenni, si fidarono delle sue parole e se ne andarono. Quando erano ormai lontani, la volpe uscì dal rifugio e se ne andò, senza degnare di una parola il suo – apparente – salvatore.

Il taglialegna, offeso, la rimproverò per non averlo ringraziato. Ma la volpe sottolineò che volentieri gli avrebbe espresso gratitudine, se le azioni della sua mano fossero state come le sue parole.

Conclude il favolista dell’antica Grecia (VI secolo a.C.): “Questo racconto si potrebbe utilizzare per quegli uomini che apertamente dichiarano cose nobili, ma che con le azioni compiono atti meschini”.

Difficile non sentirsi chiamati in causa. A volte di più. A volte di meno.

Perché Esopo ci mette davanti a uno dei punti più complessi delle nostre giornate: la coerenza. Quella ardua corrispondenza tra pensiero, azione e parola.

Quante volte ci offendiamo come il taglialegna, perché le persone non ascoltano le nostre “brillantissime” idee e non seguono i nostri “preziosissimi” consigli.

Senza però considerare che nessuno ama le idee di chi le proclama e non le concretizza. E nessuno apprezza i consigli di chi ne dà, senza seguirli per primo. Ci sentiamo incompresi, in realtà siamo solo incoerenti.

Anche quando ci si trova davanti a persone o situazioni di cui non abbiamo un’opinione positiva – per validi motivi o per piccole inezie – non siamo chiamati a rinnegare quello che pensiamo, ma siamo chiamati al rispetto, a lasciarle libere dal nostro giudizio, dalla nostra condanna, dall’arroganza di far passare la nostra personalissima valutazione per una verità oggettiva.

Quando si incontra una persona che agisce senza tradire le sue parole e parla tenendo fede al suo pensiero, ci si accorge di essere di fronte a una persona eccezionale.

Rara.

Eppure è pur sempre una persona. E se c’è riuscita lei, perché non dovrebbero farcela tutti?

La coerenza è una conquista possibile. Inizialmente non si riuscirà sempre, non si riuscirà con ognuno, ma armonizzare i pensieri e i gesti è uno sforzo che se compiuto quotidianamente può portare a risultati importanti.

E a decisioni importanti.

Con coerenza si può decidere se offrire riparo alla volpe o se è meglio cacciarla altrove.

Con coerenza si può decidere se siamo in grado di parlare senza fare cenni contraddittori o se è meglio stare zitti.

E con coerenza si può decidere se è arrivato il momento di dichiarare cose nobili, perché finalmente si è capaci di gesti all’altezza.

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