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Manutenzione stradale: in arrivo il vademecum

da Alessandro Carli

“La corretta manutenzione delle pavimentazioni stradali garantisce il mantenimento di un elevato livello di sicurezza e comfort degli utenti, minimizza il consumo di risorse materiali ed economiche, e prolunga la vita utile delle infrastrutture; quindi, agisce anche come presidio di sostenibilità. Nel perseguire una corretta manutenzione occorre dapprima conoscere la consistenza della rete e lo stato di conservazione delle pavimentazioni stradali e, successivamente, programmare gli interventi di manutenzione attribuendo diversi livelli di priorità, in funzione degli obiettivi prestazionali e del budget prefissato”. Il Regolamento nr. 10 del 2023 istituisce altresì il monitoraggio delle pavimentazioni della rete stradale, finalizzato a valutare, nel tempo, l’evoluzione del degrado.

Rimandando il lettore al testo integrale, scaricabile in pdf dal sito del Consiglio Grande e Generale, ci soffermiamo su alcuni punti. Entro 36 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento, l’Ente Gestore dell’Infrastruttura ha l’obbligo di creare e implementare la Banca Dati previa predisposizione di apposito regolamento tecnico che definisce le modalità di istituzione e aggiornamento nonché i contenuti. Sono da includere nella Banca Dati le informazioni, aggiornate, derivanti dalle attività di monitoraggio e di manutenzione delle pavimentazioni stradali. La definizione della consistenza della rete stradale è attività propedeutica alla manutenzione e consiste nell’acquisizione, per ogni elemento stradale (arco o nodo) della rete medesima, delle seguenti informazioni minime: a) tipologia di elemento (arco o nodo); b) livello gerarchico nella rete, secondo la classificazione delle strade; c) ambito territoriale del singolo elemento (urbano o extraurbano); d) caratteristiche geometriche del singolo elemento; e) tipologia di pavimentazione (per esempio, conglomerato bituminoso, calcestruzzo, in pietra, altro).

PIANO DI MONITORAGGIO

Il Piano di monitoraggio deve includere almeno:

a) l’oggetto del monitoraggio, ossia quali grandezze/parametri delle pavimentazioni monitorare in termini di caratteristiche funzionali, quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, l’aderenza e la regolarità della pavimentazione stradale; caratteristiche strutturali, quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo, i moduli di rigidezza della pavimentazione stradale;

b) le metodologie di rilievo e le tecnologie necessarie all’esecuzione del rilievo.

È possibile condurre rilievi di tipo: qualitativo, come, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le ispezioni visive del degrado della pavimentazione basate sul riscontro in sito dello stato di conservazione della pavimentazione rispetto al catalogo dei dissesti, le registrazioni video della pavimentazione stradale mediante telecamera e successiva identificazione e analisi dei dissesti in remoto; quantitativo, classificate in base alla modalità di rilievo in tecniche puntuali e tecniche con veicolo in movimento c.d. “ad alto rendimento”.

STRATEGIE DI INTERVENTO

Ai fini della redazione delle ipotesi di piani di manutenzione e di quello definitivo in particolare, il Responsabile della manutenzione individua, per ciascuna tratta di rete, una o più strategie di intervento in termini di tipologia di intervento e periodo di esecuzione. L’elenco prezzi è aggiornato, adottato e pubblicato annualmente, entro il mese di gennaio, dall’AASLP con oggetto “Manutenzione straordinaria delle sovrastrutture stradali in asfalto presenti su tutto il territorio”. Ad ognuna delle strategie di intervento sono associati:

a) miglioramento delle prestazioni della pavimentazione rispetto alla condizione iniziale o attuale;

b) costo dell’intervento con riferimento all’elenco prezzi;

c) vita nominale dell’intervento di manutenzione;

d) sostenibilità ambientale dell’intervento, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, utilizzo di conglomerato bituminoso di recupero;

e) materiali necessari a realizzare l’intervento;

f) interferenze con l’ambiente circostante, impatto sul traffico e sull’utenza pedonale o ciclabile;

g) valenza storica della pavimentazione;

h) altre esigenze.

Alcune possibili tipologie di intervento di manutenzione sulle pavimentazioni stradali sono riportate nel capitolato standard di San Marino. Il Responsabile della manutenzione può valutare ulteriori strategie di intervento rispetto a quelle riportate nel capitolato standard di San Marino, purché tecnicamente valide e opportunamente supportate dai necessari approfondimenti tecnico-economici. Entro 6 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento l’Ente Gestore dell’Infrastruttura ha l’obbligo di emanare il capitolato standard di San Marino.

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