Home Notizie del Giorno Visto per voi Riccione: la mostra fotografica “Un certain Robert Doisneau”

Visto per voi Riccione: la mostra fotografica “Un certain Robert Doisneau”

da Alessandro Carli

“Sì, è quello del bacio”. E poco importano le polemiche sulla spontaneità di quel gesto, diventato celebre, “fermato” davanti all’Hotel de ville di Parigi: solo l’idea, solo aver pensato di realizzare quello scatto, esattamente quello scatto lì (la genesi è più o meno questa: mentre era intento a realizzare un servizio per la rivista americana “Life”, chiese ad una coppia di passanti di baciarsi per lui, questi facendolo diedero vita ad una delle immagini più iconiche della storia della fotografia) merita attenzione. La stessa che serve quando si va a vedere “Un certain Robert Doisneau”, la bella mostra ospitata nelle sale di Villa Mussolini di Riccione aperta sino al 12 novembre.

La materia è tanta – oltre 140 immagini in bianco e nero e a colori (foto: Lea Carella) – e racchiude una parentesi gigantesca (dagli anni ‘30 alla fine degli anni ’80), un ventaglio di immagini che raccontano con precisione il perché Robert Doisneau, un certo Robert Doisneau, è un Maestro assoluto.

Se gli scatti a colori rappresentano quel quid che serve per completare il percorso in b/n (interessanti sì, ma non possiedono quella magia delle scale dei grigi), le sezioni più profonde e meravigliose sono quelle dedicate a Parigi e ai suoi abitanti che, come disse lo stesso fotografo, “col continuo strusciarsi contro l’arredo urbano, ha conferito quella patina che abbiamo finito per amare. Anch’io col mio continuo passare in su e in giù, ho talmente contribuito alla lucidatura delle suppellettili stradali che, per la prima volta in vita mia, provo un vago senso di possesso. Intendo tuttavia pormi nella rara specie dei proprietari liberali e spalancare a tutti le porte delle città”.

La mostra merita, detta come va detta: i novelli fotografi la devono vedere per conoscere la storia, gli appassionati dei social ancora di più perché Robert Doisneau è l’occhio più limpido, assieme a quello di Henri Cartier-Bresson, su Parigi. Forse quello più “superficialmente profondo”.

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