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IAM srl: condizionatori, le differenze tra i nuovi e quelli vecchi

da Mirkare Manzi

In attesa di capire se “El Nino” (il fenomeno atmosferico di riscaldamento del Pacifico tropicale centrale e orientale è stato annunciato dall’Organizzazione meteorologica internazionale) porterà il gran caldo e l’afa, con l’arrivo dell’estate – che a momento è stata abbastanza indolore – nelle abitazioni private e nelle imprese si riaccendono i condizionatori. Com’è noto, esistono “freschi” diversi: quelli più “datati” che sono “generati” dal vecchio gas (gas R410A) e quelli più nuovi, più green, che “lavorano” con il gas R32.   

Il Regolamento Europeo nr. 517/2014 sugli F-Gas (gas fluorurati a effetto serra) entrerà in vigore nel 2025 e imporrà di utilizzare solamente il gas R32. Di fatto, un addio ai refrigeranti con GWP (Global Warming Potentia) pari o superiore a 750.

Cosa fare quindi, e come muoversi? La tendenza degli elettrodomestici è quella di andare verso il risparmio energetico: ce lo dicono quando andiamo ad acquistare i frigoriferi, i forni, eccetera. Una regola che vale anche per gli impianti che portano aria fresca e ci fanno dormire la notte.

Al di là delle differenze tra i due gas (va ricordato comunque che l’R32 non è né esplosivo né infiammabile e quindi è più “sicuro”), i benefici di un impianto nuovo è riassumibile principalmente in un punto: la tecnologia, negli ultimi anni, ha fatto passi da gigante e oggi si è molto più “autonomi” per quanto riguarda il controllo e la programmazione della temperatura che si vuole ottenere nel senso che si può gestire in maniera automatica e personalizzata.

Inoltre la quantità di gas che “serve” per refrigerare è minore rispetto a quella richiesta dai vecchi impianti alimentati dall’R410A.

Per quanto riguarda invece lo smaltimento, dopo aver ricordato che è un servizio che IAM offre (chiediamo solamente di farci avere i vecchi condizionatori privi di gas: basta chiamare un elettricista o un idraulico che provvede a metterlo in una apposita bombola in modo che l’elettrodomestico ci arrivi già “bonificato”), va detto che la maggior parte dei materiali impiegati per la costruzione degli impianti di refrigerazione è riciclabile, eccezion fatta per alcune piccole frazioni di materiale plastico. Insomma: i condizionatori non generano rifiuti da discarica ma vanno tutti a recupero.

Il 2025 è dietro l’angolo ma non è così imminente: in attesa della deadline, qualche consiglio per “far rendere” al meglio gli apparecchi vecchi e nuovi (o, per chi vuole, qualche suggerimento per un’eventuale riconversione – non facile, a dire il vero – dal gas R410A a quello denominato R32). La sostituzione del gas, su alcuni modelli, è possibile: basta contattare l’installatore e sentire se si può fare. In seconda battuta, per ogni tipologia di condizionatore, è importante far verificare la “tenuta”, cioè che non ci siano perdite nell’impianto.

Va infine ricordato che in caso di cambiamento dell’apparecchio, le tubazioni e i collegamenti rimangono sostanzialmente gli stessi, così come l’installazione e la manutenzione ordinaria.

Che si tratti di condizionatori vecchi o nuovi, il risparmio avrà comunque un peso anche sulla bolletta.

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