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IAM srl: pioggia e neve, mettete in sicurezza i vostri rifiuti

da Mirkare Manzi

Come mettere in sicurezza anche dagli agenti atmosferici – quindi dalla neve ma anche dalla pioggia o dalla grandine – i propri rifiuti? Ci sono rifiuti stoccati dalle aziende e nelle aziende che soffrono il ghiaccio? Questa settimana parliamo di questo, visto anche il panorama imbiancato della Repubblica di San Marino. Qualche consiglio quindi che potrebbe sembrare banale ma che nella realtà dei fatti non lo è affatto.

Com’è noto, molte realtà produttive del Monte Titano “accomodano” i propri rifiuti nelle aree esterne.

Alcune tipologie non soffrono gli sbalzi di temperatura (questo mese approfondisco le “gelate”, a mano a mano che ci avviciniamo alla bella stagione affronterò “il caldo”) mentre altre lo subiscono in maniera molto decisa. Questo “cambio di stato” – lo dico subito – fa aumentare i costi legati alla gestione. Vado sul concreto: si prenda come esempio un’officina o una carrozzeria. Tra gli scarti che vengono lasciati alle intemperie ci sono anche gli oli. Oli che, se vengono “macchiati” dall’acqua, dalla neve o dal ghiaccio, diventano emulsioni. Questa “metamorfosi” si traduce – quando verranno mandati nei siti preposti alla raccolta – anche in una maggiorazione dell’esborso economico. Vi sono anche altri prodotti che soffrono l’acqua: penso alle vernici o alle pitture, ai grassi (anche di natura organica) che con il freddo e il gelo tendono a consolidarsi formando sul fondo una morchia. “Far portare via”, come si dice in gergo, i rifiuti solidi costa di più rispetto all’eliminazione di quelli liquidi. Una pratica efficace è quella di isolarli, magari con un tappo.

La regola di base quindi è la seguente: i rifiuti, a prescindere dalla loro composizione chimica, devono in linea di massima essere coperti. Con alcune eccezioni, ovvio, ma non è di queste che voglio parlare. Gli “scarti” che si prendono la pioggia e il ghiaccio, si sa, non sono così sicuri per l’ambiente. A chi non è capitato (o chi non ha visto) un solvente che dopo una notte sotto le stelle e con la temperatura sotto lo zero ha gonfiato l’imballaggio che lo conteneva andandolo a danneggiare? Una “crepa” che ha ricadute sia per quel che concerne la gestione del rifiuto ma anche dal punto di vista ambientale: lo sversamento finisce sulla terra e poi scende in profondità, inquinando.

Altro caso: gli imballaggi plastici omologati ADR che, essendo fatti di plastica, se esposti agli agenti atmosferici si deteriorano sino a perdere la loro capacità “contenitiva” e isolante, facendo fuoriuscire il prodotto contenuto. Il mio consiglio quindi è quello, ove possibile, di tenere al coperto o all’interno i rifiuti, cercando di non accumularne troppi.  

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