Home Dal giornale Occupazione a livelli record: il manifatturiero traina anche nel 2022

Occupazione a livelli record: il manifatturiero traina anche nel 2022

da Alessandro Carli

Il sistema continua a crescere: a confermarlo sono i numeri dell’UPECEDS che nei giorni scorsi ha pubblicato il “cruscotto” di ottobre. Rispetto a 12 mesi prima le imprese attive sono quasi 100 in più (5.037 a ottobre 2021, 5.130 a ottobre 2022). Imprese che hanno trainato anche l’occupazione del settore privato: i 16.882 dipendenti del decimo mese dello scorso anno, all’ultima rilevazione sono arrivati a quota 17.527. E se le attività manifatturiere hanno fatto segnare una piccola contrazione (da 503 a 498), la stessa industria si conferma la vera “locomotiva” occupazionale, dando lavoro a 7.014 persone (a ottobre 2021 erano invece 6.764). Parimenti, nei 12 mesi “a specchio”, sono aumentati anche i frontalieri che sono passati da 6.539 di ottobre 2021 a 7.116 dello stesso mese di quest’anno. Nel settore pubblico gli statali un anno fa erano 3.611, ora sono 3.756.

Allargando il campo alle forze di lavoro – quindi dipendenti, indipendenti e disoccupati -, emerge che il “totale” è in terreno positivo di circa 500 unità (23.156 lo scorso anno, 23.679 quest’anno). Zoomando le singole “voci”, si legge che i dipendenti sono saliti di quasi 1.000 unità (da 20.493 a 21.283), gli indipendenti sono in calo (1.629-1.587), così come i disoccupati, scesi da quota mille (per la precisione 1.036) a 809. Contrazione che viene confermata anche dai “disoccupati in senso stretto”: erano 711 a ottobre 2021, sono 502 all’ultima rilevazione. 

Tornando ai lavoratori dipendenti, l’UPECEDS ha inserito una nuova “voce” che in quanto nuova, non ha uno “storico” ma che è utile per conoscere meglio le dinamiche occupazionali: quella dei “part time”, che a ottobre 2022 sono risultati essere 2.539. La maggior parte di loro è impiegata nel Commercio (727). Molto indietro la manifattura (373), le “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (287) e il “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi a supporto delle aziende” (215).

LA CIG EROGATA

Interessanti anche i dati della Cassa Integrazione Guadagni liquidata da gennaio 2022 a ottobre 2022. Le imprese manifatturiere che ne hanno fatto richieste per “causa di forza maggiore” sono state 8 per un totale di 7.227 ore e un importo di 71.511 euro. Per “Situazioni temporanee di mercato” le imprese sono state 43 per 31.562 ore e un importo di 310.667 euro. Un’azienda ne ha fatto richiesta per “Crisi economica, ristrutturazioni e riconversioni aziendali” per 4.929 ore e un importo di 54.074 euro. Sono state 13 quelle per “Riduzione di attività per COVID-19” (2.979 ore e 27.520 euro). In totale, nei primi otto mesi dell’anno, le “manufatturiere” che hanno fatto ricorso alla CIG sono state 65 per un totale di 46.697 ore e un importo di 466.392 euro.

Il totale generale – manifattura, costruzioni, commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazioni di autoveicoli e motocicli; trasporto e magazzinaggio; alloggio e ristorazione; informatica e comunicazione; attività finanziarie e assicurative; attività professionali, scientifiche e tecniche; noleggio, agenzia viaggi, servizi di supporto alle imprese; sanità e assistenza sociale; attività artistiche, sportive, intrattenimento e divertimento, altre attività di servizi – “vede” 297 imprese per 109.955 ore richieste e un importo di 1.024.953 euro.

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