Home Dal giornale Editoriale: Dai “desk” si è passati al “DES”

Editoriale: Dai “desk” si è passati al “DES”

da Daniele Bartolucci

Se è vero che la pandemia ha rallentato l’azione di Governo, complicandogli e stravolgendogli (come a tutti del resto) l’agenda, è altrettanto vero che messa alle spalle quella fase emergenziale ci si attendeva un recupero importante, come quello delle imprese, in qualche modo. Un cambio di passo è avvenuto, in effetti, come hanno rendicontato i Segretari agli Esteri e al Bilancio nella conferenza stampa che preannunciava la Legge di Bilancio di fine anno, ma che si può vedere nelle riforme portate a conclusione, pur nelle critiche che si possono  muovere all’indirizzo delle stesse: quella del mercato del lavoro dovrà essere completata entro giugno, ad esempio, così come quella delle pensioni, già molto “soft”, deve arricchirsi (letteralmente) della riforma del FONDISS, che sta partendo solo ora. Senza dimenticare la Giustizia, già riformata. Poi ci sono il “work in progress” della revisione dell’IGR (ma l’IVA?) e il nuovo PRG: fondamentali per il sistema e lo sviluppo economico. Che vedremo però solo nel 2023, quando terminerà l’iter dell’ultima novità di fine anno: il DES-Distretto Economico Speciale. Al di là delle sirene spagnole, l’idea inizia a prendere corpo e sicuramente se ne discuterà molto nei prossimi mesi. Dopo i vari “desk”, l’auspicio è di vedere qualcosa di concreto almeno nel DES.

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