Home Notizie del Giorno Consiglio Grande e Generale, martedì 29 novembre (report SMNA)

Consiglio Grande e Generale, martedì 29 novembre (report SMNA)

da Redazione

In mattinata il Consiglio Grande e Generale entra nel vivo del Bilancio di Previsione 2023, presentato in prima lettura dal Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti.

Tra le misure inserite nel provvedimento e illustrate dal Sds Gatti, all’articolo 2, il rollover dell’Eurobond di 340 milioni di euro che scade all’inizio del 2024, e al bond interno di 50 milioni  di euro, in scadenza il prossimo giugno 2023.  “Il rollover del debito tecnicamente è imprescindibile- sottolinea nella relazione il Segretario- e si colloca nella corretta e trasparente gestione del debito pubblico nel lungo periodo”. Sempre nell’articolo 2 è inserita la possibilità di ricorso a finanziamenti anche per altri 60 milioni di euro “per garantire la necessaria liquidità rispetto ad elementi esterni che potrebbero incidere sulla spesa pubblica ma che non sono attualmente preventivati come ad esempio gli effetti sull’economia locale del conflitto russo-ucraino”. Nel testo, si fa riferimento poi a un “ottimo andamento” delle entrate tributarie ed extra-tributarie nel 2021, “con un gettito, in particolare dell’imposta sulle importazioni e dell’imposta generale sui redditi veramente eccellenti, ben oltre le previsioni”  e  “anche l’anno in corso evidenzia ottimi dati, ulteriormente in crescita rispetto a quelli del 2021”.  Per le previsioni del 2023 il governo comunque ha preferito mantenere “una linea di sostanziale prudenza, senza prevedere ulteriori particolari incrementi rispetto ai dati del 2022”. L’attenzione resta alta sul fronte della spesa corrente per il 2023 e sul suo contenimento che comunque “sarà condizionato- prosegue la relazione- dall’esito delle trattative in corso con le Organizzazioni Sindacali per il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione, essendo una delle voci più importanti della spesa corrente”.

Si apre un articolato dibattito in cui sono 58 gli iscritti a intervenire. Resta critica l’opposizione che punta il dito sulla mancanza di progettualità per lo sviluppo, di politiche energetiche, sostegno a famiglie e imprese e giudica il pdl eccessivamente “asciutto” o persino “surreale”. Nel mirino in particolare l’articolo ‘milledeleghe’, l’articolo 7, che contiene 18 deleghe per decreti del governo, e i 60 mln di euro di indebitamento non previsti prima.  Anche dalla maggioranza non mancano voci ‘scontente’, Carlotta Andruccioli, Dml, si permette una battuta: “Meno male ci sono le deleghe- manda a dire- se no, nel Pdl non c’è nulla di programmatico”. Mentre Gian Matteo Zeppa, Rete, ammette di non essere soddisfatto del testo, “ma ci sarà tutto il tempo per gli emendamenti”. Anche se, rispetto le critiche fatte per la mancanza di contenuti sulla transizione energetica fa notare che “non si può mettere tutto lo scibile umano in una Finanziaria”.

SMNA

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