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Editoriale: il mese “F”, tra futuro e finanziaria

da Daniele Bartolucci

Chiamatelo “Ficembre”, ma anche Fovembre e Fottobre. Questo ultimo trimestre del 2022 vede infatti concentrarsi tre impegni importanti per il Governo, ma anche per tutta San Marino. Si è partiti con la riforma delle pensioni (e sciopero annesso, che come lamentano gli stessi sindacati, non ha sortito tutti gli effetti sperati) e si continua ora con quella del mercato del lavoro. O meglio, come preferisce sempre dire il Segretario Lonfernini, “una parte di quel percorso riformatore”, perché gli interventi sono iniziati mesi fa e proseguiranno anche nei prossimi mesi e anni. Poi c’è, anzi, c’è già, da disegnare la finanziaria per il 2023. Il progetto depositato per la seduta del Consiglio Grande e Generale in prima lettura è come al solito un mero esercizio contabile: la “sostanza”, in pratica, verrà fuori nei prossimi giorni, quando il testo approderà in Commissione Finanze e poi di nuovo in Aula per l’approvazione definitiva. Questo non toglie che già siano indicati alcuni dei temi più importanti per il futuro, tra cui la gestione del debito. Viene intatti previsto il rollover (art. 2) del bond da 340 milioni di euro che scadrà all’inizio del 2024 e del bond interno da 50 milioni emesso a giugno 2022 e che scadrà a giugno 2023. Interessante, infine, anche la possibilità di acquistare anticipatamente i titoli dell’eurobond, qualora ne ricorrano le condizioni di mercato, proprio al fine di ridurre l’indebitamento. Un obiettivo importante, che fa lo specchio con l’ipotesi peggiore, ovvero la possibilità (prevista) di altri 60 milioni di debito per coprire eventuali criticità di liquidità. Quale sarà, dunque il futuro di San Marino?

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