Home Dal giornale “Aumenti tariffari, così aumenta l’incertezza”

“Aumenti tariffari, così aumenta l’incertezza”

da Daniele Bartolucci

Da una parte i mercati internazionali che vivono difficoltà enormi dettate dalla crisi geopolitica conseguente al conflitto in Ucraina e dalla crisi dei consumi che si sta palesando in tutta Europa e non solo, dall’altra l’incertezza sulle politiche energetiche di San Marino: dai costi che dovranno essere sostenuti per far fronte agli aumenti delle tariffe che sono stati annunciati, agli interventi normativi che permetterebbero alle imprese di calmierare tali aumenti, fino agli investimenti statali o in partnership con i privati per aumentare la produzione di energie in territorio o fuori da esso. Questa la doppia preoccupazione che il comparto industriale sammarinese vive in questo periodo, a cui si aggiunge il timore che, al contrario di quanto stanno facendo tutti i Paesi europei per tutelare e sostenere le imprese e in particolare la manifattura, il Governo non abbia piena consapevolezza del rischio conseguente a certe scelte per tutto il sistema sociale: a partire dalle indicazioni del Piano nazionale di emergenza per il gas, che penalizzerebbero di fatto in prima battuta le aziende energivore. “Il tutto”, come ribadisce ANIS da tempo, “senza le dovute contromosse”: dalla possibilità dell’approvvigionamento diretto sul mercato da parte delle imprese, singolarmente o in gruppo, allo sblocco degli investimenti privati come la cogenerazione industriale o la realizzazione di impianti per la produzione di energia. “Tutte cose”, spiegano gli Industriali, “che gli altri Paesi già hanno a disposizione e che le loro imprese possono utilizzare, mentre le nostre no”.

TARIFFE, L’AUTORITÀ PRONTA AD AUMENTARLE

Come noto, l’AASS ha richiesto all’Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia aumenti tariffari consistenti: del 104% per il gas ad uso domestico, del 120% per aziende e 136% per l’energia elettrica. “Incremento certamente importante”, ha ammesso il Segretario di Stato al Lavoro, Teodoro Lonfernini, “ma che permette di mantenere comunque i prezzi a San Marino più bassi rispetto all’Italia e all’Europa del 57% per quel che riguarda l’energia elettrica e del 20% per il gas”. Il problema, però resta, in quanto questo cambiamento non era stato preventivato e impatterà direttamente sui costi di produzione, incidendo di fatto sulla marginalità delle imprese. Inoltre, a meno di una settimana dal 1° novembre, data indicata dell’attivazione delle nuove tariffe (una volta che l’Autorità le avrà deliberate), non se ne conosce l’effettiva entità, generando ulteriore incertezza in chi, come tutte le aziende, deve comunque produrre un bilancio e necessita di avere numeri chiari e certi.

Nemmeno l’Autorità lascia trapelare nulla sull’entità degli aumenti, ma dalla nota inviata ai giornali è chiaro che di aumenti si tratterà: “E’ evidente come la corretta ed equa definizione dei pesi di tutti i fattori in gioco (prezzo di acquisto da parte di A.A.S.S., benefici finanziari, fattori di rischio, costi fissi ed utili) risulti essere fondamentale per la delineazione del nuovo sistema tariffario. L’Autorità intende farlo nel modo più trasparente ed equo possibile, garantendo operatività e sostenibilità ad A.A.S.S. da un lato e flessibilità, equità e facilità di lettura dall’altro, consapevole dell’importanza di tale cambiamento per le realtà sociali ed economiche del Paese. Per questo si trova al lavoro in costante confronto con A.A.S.S. per raggiungere il migliore risultato finale nel minore tempo possibile ma comunque sufficiente a dirimere ogni questione tecnica e procedurale”.

NOVITÀ “LIBERE” IN REGIME DI MONOPOLIO

Oltre agli aumenti richiesti, l’AASS ha proposto anche l’introduzione della tariffa variabile mensilmente, su cui l’Autorità è completamente d’accordo: “L’instabilità e l’aleatorietà dei mercati rende anacronistico il mantenimento di una tariffa fissa per energia elettrica ed il gas, e altamente difficoltoso il lavoro operativo di approvvigionamento da parte di AASS. Appare evidente come la formulazione di nuove tariffe fisse non potrebbe che definirsi come un continuo rincorrere gli scenari di mercato, difficilmente prevedibili”. Per questi motivi l’Autorità sta lavorando “ininterrottamente alla formulazione di una nuova tariffa indicizzata, variabile con l’andamento dei mercati, sulla base di una proposta di A.A.S.S. datata 14 Ottobre 2022, in grado di rispondere all’operatività di A.A.S.S., di adattarsi ai mercati e di tutelare i cittadini, subendo ribassi in caso di diminuzione dei prezzi energetici, come peraltro sta avvenendo in questi giorni”. Se l’idea può essere anche apprezzabile in un’ottica di maggiore trasparenza e consapevolezza della bollettazione, convince molto meno l’applicazione di uno strumento proprio del mercato libero (l’indicizzazione) in un regime di monopolio come è quello di San Marino. “Le aziende energivore sono già fortemente penalizzate dall’impossibilità di approvvigionarsi direttamente sui mercati del gas, che oggi prezzano tale materia a livelli molto inferiori di quelli esagerati visti in estate. Un divieto che si scontra con quanto previsto dall’Unione Europea e quindi che penalizza le imprese sammarinesi rispetto ai loro competitor nel mercato unico. Un divieto che si estende, di fatto, anche alla possibilità di attivare strumenti già disponibili in Italia e negli altri Paesi, come ad esempio i Power Purchase Agreement (PPA) che oggi sono utilizzati molto efficacemente dalle imprese italiane. Così come non sono previsti altri istituti virtuosi come le comunità energetiche, ma soprattutto sono preclusi investimenti privati in tecnologie anch’esse già ben sviluppate in tutti gli altri Paesi, come la cogenerazione industriale o di valorizzazione dei propri rifiuti e scarti. Né, e questa è un’altra grande mancanza strategica, esiste una pianificazione per impianti e infrastrutture del Paese in grado di aumentare quella sovranità energetica che invece tutti gli Stati si stanno attrezzando per avere”. “Comprendiamo le esigenze di AASS”, chiosano da ANIS, “di fronte alle fluttuazioni dei mercati su cui si approvvigiona, ma proprio perché anche tutti gli altri Paesi vivono tale situazione, chiediamo che anche del nostro Stato sia sistemico e si compia ogni possibile sforzo per salvaguardare anche il tessuto economico e manifatturiero, così come stanno facendo tutti gli altri a livello europeo e non solo”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento