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…e corre, corre, corre la locomotiva

da Redazione

Compie 90 anni la ferrovia Rimini-San Marino, la linea ferroviaria a scartamento ridotto che ha collegato Rimini alla città di San Marino tra il 1932 e il 1944. La costruzione della linea fu completamente finanziata con capitali pubblici italiani dal governo fascista di Benito Mussolini dopo che il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, il conte Giuliano Gozi, stipulò, il 26 marzo 1927, una convenzione italo sammarinese di esercizio fra i due Stati. La costruzione e l’esercizio furono affidati alla Società Veneto-Emiliana di Ferrovie e Tramvie (SVEFT) con regio decreto 26 novembre, n. 3092, poi convertito con la legge 8 luglio 1929, n. 1229. I lavori per la sua costruzione iniziarono il 3 dicembre 1928 e terminarono soltanto tre anni dopo con la presenza di 3 000 operai. La ferrovia fu inaugurata il 12 giugno 1932 dal Ministro delle comunicazioni italiano Costanzo Ciano. La ferrovia elettrica fu danneggiata in parte dal bombardamento di San Marino del 26 giugno 1944 e dal 4 luglio dello stesso anno non effettuò più servizio regolare. L’ultima corsa avvenne nella notte tra i giorni 11 e 12 luglio 1944. Il treno era trainato dall’elettromotrice AB 04 ed era composto da due carrozze: la B 71, di terza classe, e l’AB 51, di prima e di terza classe. Nei pressi della galleria Ca’ Vir è visibile la carrozza di III classe B 71, in stato di abbandono.

TENTATIVI DI RECUPERO

Molte furono le richieste di ripristino da parte della comunità, ma l’indecisione delle amministrazioni competenti negli anni Cinquanta e Sessanta nel riattivare l’opera portò a un nulla di fatto, sebbene i lavori di riattivazione sarebbero stati circoscritti ad alcuni fabbricati e a pochi chilometri di linea, con costi sostanzialmente limitati. Il tratto italiano fu completamente smantellato tra il 1958 e il 1960. La linea ferroviaria risulta, presso gli organi competenti, come esercizio sospeso a causa del secondo conflitto mondiale e non come ferrovia dismessa. Pertanto questo ha permesso di mantenere, per quanto possibile, il tracciato ancora visibile dopo oltre sessant’anni, sebbene l’urbanizzazione indiscriminata degli anni del boom abbia inglobato parte di essa. In alcuni punti del tracciato sono ancora visibili i binari, mentre il rilevato dal parco Lajala di Serravalle fino a Domagnano è stato riutilizzato da una pista ciclopedonale. Nel 2012 a San Marino fu ripristinato un tratto di circa 800 m, comprendente la galleria Montale e due parti di linea a monte e a valle della stessa, in modo da permettere lo svolgimento di un servizio turistico e promozionale. La catenaria fu rimessa in funzione con tensione ridotta di 480 volt in corrente continua; in questo modo il 21 luglio fu possibile presentare al pubblico la motrice AB 03, restaurata e resa funzionante nei mesi precedenti, che percorse il nuovo tratto rinnovato. In tale sede, il Governo della Repubblica sammarinese, nello specifico l’allora Segretario di Stato per il Territorio, Gian Carlo Venturini, si impegnò al ripristino del tratto ferroviario fino a Borgo Maggiore, nei pressi della stazione di valle della funivia. Il recupero della linea e della motrice fu effettuato da aziende romane e dai tecnici e dalle maestranze dell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici di San Marino.

IL PERCORSO

Lunga circa 32 km, di cui 19,810 in territorio sammarinese e i restanti 12,230 in territorio italiano, la linea ferroviaria fu costruita a scartamento ridotto, da 950 mm. L’esercizio venne attivato a trazione elettrica a 3 000 volt, a corrente continua. Per la costruzione vennero scavate diciassette gallerie, di cui due elicoidali. Furono costruiti anche tre ponti, tre viadotti, un cavalcavia e un sottopasso; veniva considerata un gioiello dell’ingegneria civile dell’epoca. Per percorrere tutto il suo percorso, con le relative fermate da Rimini a Città di San Marino, quest’ultima situata a 643 metri sul livello del mare, il treno impiegava circa 53 minuti. La linea partiva dal binario 1 est della stazione di Rimini per proseguire oltre le Officine Grandi Riparazioni e svoltare a destra alla fermata di Rimini Marina. I fabbricati d’epoca sono stati demoliti e il fascio binari adattato a scartamento normale. La stazione di Rimini Marina sorgeva in viale Pascoli. Si componeva di un fabbricato viaggiatori (al 2016 ancora esistente) e dell’officina manutenzione rotabili. La rimessa per le elettromotrici, a causa dei gravi danni bellici, venne abbattuta; aveva due binari tronchi. Era la stazione più grande della linea; è diventata sede di un vivaio, gestito da una cooperativa sociale. Il Casello della “Colonnella” era ubicato a Rimini, a ridosso della Via Flaminia, in cui vi era un passaggio a livello, nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria della Colonnella o “della Madonna dei fichi”. Questo casello fu “promosso” al rango di fermata, a partire dal 26 novembre 1943, visti i ripetuti bombardamenti aerei alleati per opera delle fortezze anglo-americane a partire dal 1º novembre dello stesso mese. Fu anche il luogo da cui partì l’ultimo convoglio, presumibilmente la sera dell’11 luglio 1944, attestandosi a fine corsa alla stazione di Serravalle. Il casello è tuttora esistente (24 agosto 2021) e si trova a Rimini, in via Edelweiss Rodriguez Senior, nelle vicinanze della rotonda, posta sulla via Flaminia, in prossimità dell’ingresso sul retro dell’Ospedale Infermi di Rimini. Ponte Confine Mellini: situato al confine tra Italia e San Marino a scavalcare il torrente Ausa, nella zona di Rovereta, fu demolito dopo la chiusura della linea.

Cavalcavia di Domagnano: situato prima del viadotto a tre luci di Domagnano, fu demolito negli anni sessanta per completare l’allargamento della superstrada di San Marino. Viadotto di Bustrach: situato dopo la stazione di Borgo Maggiore e prima della Galleria Borgo, posta nelle vicinanze del parcheggio, appena al di sotto dell’attuale stazione della funivia, fu smantellato negli anni sessanta per completare l’intervento di allargamento della strada consolare per San Marino. Per l’esercizio della linea vennero acquistate quattro elettromotrici realizzate da Carminati & Toselli (simili a quelle costruite per le ferrovie Domodossola-Locarno, Spoleto-Norcia, Ora-Predazzo e Pescara-Penne) con parte elettrica TIBB, dotate di scompartimenti di prima e terza classe, capaci di raggiungere i 65 km/h.      

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