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Il PRG di Boeri sarà “aggiornato” e ricondotto all’economia

da Daniele Bartolucci

Il nuovo Piano Regolatore Generale torna al centro del dibattito politico e non solo, con un’accelerazione importante sulla tempistica, visto che il Segretario al Territorio, Stefano Canti, vorrebbe presentarlo già in occasione dell’83esima sessione della Commissione per lo sviluppo urbano-Unece, che si svolgerà proprio qui a San Marino a inizio ottobre. Ci sarà dunque tempo e modo per “aggiornare” il progetto presentato dall’ex Segretario Michelotti nella passata legislatura, conferendo all’Architetto Boeri un nuovo incarico, ma anche nuovi e precisi paletti imposti dalla maggioranza con un ODG che riconduce, parafrasando, il concetto della sostenibilità a quello dello sviluppo economico, sia prefigurando “nuovi insediamenti produttivi”, ma anche la salvaguardia degli “eventuali diritti acquisiti”. Si entrerà quindi nel merito delle dinamiche imprenditoriali, ma anche delle infrastrutture che il Paese necessita da anni, così come delle necessarie risposte che il settore dell’edilizia attende da tempo.

Anche per questo, il PRG è diventato una delle riforme prioritarie, insieme a quella delle pensioni (che entro giugno dovrebbe vedere la luce), della giustizia (già completata con il “pacchetto Canzio” approvato in questi mesi), del mercato del lavoro (che dovrebbe arrivare in concomitanza con le pensioni), del fisco (con la revisione dell’IGR che sta per essere presentata e il successivo avvio dell’IVA sammarinese), e del sistema bancario (con la risoluzione della partita NPL, di cui ora si intravvede la conclusione nei provvedimenti, gli ultimi proprio di questi giorni). Tutte riforme che, come annunciato dallo stesso Governo, dovranno essere disposte quest’anno, perché possano avere effetti visibili già dal 2023.

CANTI: “NUOVA IMMAGINE DELLA REPUBBLICA”

Il vecchio, ma attuale PRG è del 1992 a “a distanza di 30 anni è necessario approvarne uno nuovo, moderno ed efficace e che possa dare una nuova immagine alla Repubblica di San Marino”. Questo l’impegno del Segretario Canti che in Consiglio Grande e Generale ha ripercorso le tappe principali che hanno riguardato la pianificazione del territorio nelle ultime tre legislature: dall’incarico dato nel 2015 allo studio Boeri e alla presentazione del progetto a firma dell’archistar nel 2019, poco prima della fine anticipata della legislatura che ha portato poi a nuove elezioni e all’insediamento dell’attuale governo. Un lavoro che non andrà perso, ma che verrà aggiornato al nuovo contesto economico del Paese: “Senza snaturare l’impostazione originaria del progetto, vorremmo proseguire la collaborazione con lo studio Boeri, tramite un nuovo incarico professionale e l’assistenza del suo staff, per apportare quegli aggiustamenti che vanno nella direzione di acconsentire allo sviluppo delle imprese, volano dell’ occupazione e dell’economia del territorio”, pertanto “occorre effettuare valutazioni sulle modifiche del consumo del suolo qualora il recupero degli edifici esistenti non sia realizzabile”.

L’ODG DELLA MAGGIORANZA GUARDA ALL’ECONOMIA

Insomma, l’impostazione dogmatica dello “zero consumo” va superata. Ed è ciò che ha formalizzato la maggioranza in un Ordine del Giorno approvato senza i voti dell’opposizione e con un distinguo da parte di RETE proprio sulle nuove costruzioni e gli ampliamenti produttivi che ha fatto alzare le antenne a tutti, in primis ad ANIS che aveva chiesto al Governo una posizione chiara e volta allo sviluppo economico proprio nei giorni precedenti.

Una posizione che nell’Ordine del Giorno, comunque viene espressa molto chiaramente: “La pianificazione urbanistica e socio-economica del territorio deve essere impostata sulla base di criteri che tendano alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, alla tutela e alla messa in sicurezza del territorio, alla salvaguardia del paesaggio e del patrimonio storico-architettonico”.

Ma soprattutto, “gli obiettivi della pianificazione urbanistica e territoriale devono puntare a mettere in sicurezza il territorio migliorando la qualità della vita dei cittadini e ridurre il consumo di suolo, alla riqualificazione urbana ed energetica, a costruire infrastrutture di sistema efficienti, a garantire il rifornimento idrico e l’autonomia energetica, al potenziamento economico e occupazionale delle attività produttive e di servizio, a dare un valore sociale all’abitazione, ad avviare un’economia circolare per lo sviluppo del territorio, incentivare un territorio biologico, a favorire il godimento del tempo libero, la pratica dell’attività sportiva e lo sviluppo della cultura, alla protezione del paesaggio, dell’ambiente e dei centri storici con il loro patrimonio artistico e architettonico, con particolare riferimento al sito UNESCO”.

INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E INFRASTRUTTURE

Quindi il nuovo PRG dovrà essere uno strumento di pianificazione anche dello sviluppo economico, con la previsione di insediamenti produttivi, ampliamenti, servizi e investimenti infrastrutturali, anche in chiave energetica (compreso il ciclo idrico e dei rifiuti). Di fatto il testo approvato impegna il Governo a “dare risposta mediante una pianificazione urbanistica che affronti le esigenze urbanistiche pubbliche con particolare riferimento alle tematiche di edilizia scolastica, sociale, sanitaria, ricettiva alberghiera e cimiteriale, di impianti di gestione dei rifiuti e delle terre e rocce da scavo, delle strutture sportive e della nuova struttura sanitaria in relazione all’ambiente, e politiche territoriali che prevedano la riconversione di destinazioni d’uso del suolo e che possano recepire e dare risposte immediate alle esigenze del settore industriale attraverso nuovi insediamenti produttivi localizzati in rapporto alla zonizzazione acustica del territorio”.

Mentre sull’edificazione, l’ODG tocca anche un altro punto sensibile, prevedendo “l’aggiornamento dei refusi presenti nella cartografia di piano non alterando il dato del consumo del suolo fatta eccezione per gli eventuali diritti acquisiti non recepiti dalla proposta di piano e delle esigenze di sviluppo imprenditoriali e di servizi solo se supportate da piani aziendali e di investimento”.

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