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Le radici devono avere fiducia nei fiori

da Simona Bisacchi

Sulla scalinata monumentale della Galleria nazionale d’arte moderna, a Roma, è stata riportata a lettere cubitali una frase della filosofa spagnola Maria Zambrano: “Le radici devono avere fiducia nei fiori”.

Ognuno di noi è la radice di qualcosa, o di qualcuno. Di un sogno.

Ma quanta fiducia diamo ai nostri fiori?

Le radici agiscono sotto terra per un bocciolo di cui non possono prevedere i colori o il numero dei petali. Nemmeno lo vedranno mai, perché lui nascerà nel regno del sole e dell’aria, mentre loro sono costrette nel sottosuolo. Eppure si impegnano tanto, come se sapessero già che quel fiore sarà meraviglioso, anche se sarà diverso da come lo avevano immaginato. Come se fosse già un privilegio dedicarsi alla primavera, pur sapendo che non spetterà a loro farla sbocciare: il merito della fine dell’inverno andrà a quel fiore.

Si impegnano con generosità, senza farsi vedere, anche se sappiamo tutti che una pianta può vivere senza fiori ma non sopravvivere senza radici.

Abbiamo abbastanza fiducia nei nostri fiori da non scoraggiarci se saranno differenti da come avevamo previsto?

Sufficiente fiducia da lavorare, lavorare e lavorare ancora, consapevoli che ogni cosa andrà in un modo tutto suo?

Perché è in quei momenti lì che bisogna avere fiducia nei propri fiori.

Allora ti sorprenderanno con sfumature inaspettate. Sbocceranno in un giorno qualunque, a cui non stavi dando alcun peso.

Ti insegneranno ad avere fiducia nella pioggia, perché li aiuta a crescere. E a non maledire la siccità, che fa seccare ciò che non è adatto al tuo giardino.

Hanno solo bisogno che tu dedichi a loro tempo.

La direttrice della Galleria, Cristina Collu, a proposito della scelta di questa frase, ha dichiarato: “Il tempo è fuori di sesto ma non ci abbandona, ci sostiene e ci avvolge, passa e resta, passando, accadendo si trasforma e si dischiude e i fiori sanno che devono sbocciare”.

Dedica ai tuoi fiori fatica, piccoli balzi a piedi uniti, grandi slanci. Mastica l’imprevedibile.

E ricordati che la testa non si fida dei fiori. Si fida di ricette precise, da eseguire correttamente, per non incorrere in sorprese. Vuole grammi da pesare, minuti da contare.

C’è troppa fantasia in un fiore. Troppo colore. E tutto ciò lo rende imprevedibile in modo inaccettabile.

Ma tu continua a fidarti di quei fiori.

Fidati della trasformazione, del cambiamento, di quello che ancora non si vede. Perché quello che si vede bene, ed è sotto gli occhi di tutti, il più delle volte non è poi questo gran spettacolo.

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