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Riforme in ritardo, ANIS: “Accelerare e un metodo più efficace”

da Daniele Bartolucci

“Concretezza e sostenibilità. Questo il binario su cui deve muoversi il Paese nell’affrontare il programma di riforme che, come dicono i numeri, sono ineludibili”. Ancora una volta ANIS si appella quindi alla consapevolezza della grave situazione in cui versa San Marino da anni e alla responsabilità – da parte di tutti – nello sbloccare quegli interventi che darebbero equilibrio ai conti pubblici e slancio ad una nuova fase di sviluppo.

“SERVE UN’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ”

Il punto di partenza è quindi la piena volontà di fare le riforme, per ora enunciata più volte a parole. Su questo fronte, ANIS ricorda infatti che “nonostante l’urgenza non c’è ancora nel Paese quella volontà chiara di realizzarle e il ritardo con cui i tavoli di lavoro stanno procedendo ne è purtroppo la dimostrazione. Serve quindi un’accelerazione, con una forte e chiara assunzione di responsabilità da parte di tutti, politica e parti sociali, perché non è accettabile che siano tenuti in stallo tutti i processi di ammodernamento, sviluppo e salvaguardia del sistema sammarinese. È su questo fronte che ANIS chiede un impegno pubblico a tutti gli interlocutori, dal Governo alle forze di maggioranza e di minoranza, alle altre categorie economiche e alle organizzazioni sindacali”.

DAI TANTI ANNUNCI AI PROVVEDIMENTI REALI

Ovviamente non basterà la buona volontà o gli annunci (che da tempo si sentono fare, dai vari Governi che si sono susseguiti, come dalle parti economiche e sociali). “Siamo consapevoli”, ribadiscono gli imprenditori di ANIS, “che non basta enunciare o sottoscrivere ‘patti’ o ‘manifesti delle riforme’, ma serve più che mai serietà e spirito costruttivo e collaborativo per adottare definitivamente un metodo di lavoro più efficace, che sappia tradurre le buone intenzioni in provvedimenti concreti, attraverso una adeguata condivisione”.

“LA PROPOSTA: COSA SI PUÒ REALIZZARE SUBITO”

“Nei mesi scorsi”, spiegano da ANIS, “la nostra Associazione ha incontrato più volte il Governo e le forze di maggioranza, per condividere il loro programma delle riforme: a seguito della recente illustrazione di un documento comprendente tutti gli interventi ipotizzati per i prossimi mesi, il Consiglio Direttivo di ANIS si è confrontato sulle reali possibilità di realizzazione degli stessi. Dall’analisi dei vari progetti, proposti ancora come “elenco di cose da fare” e non sotto forma di un vero Piano Strategico, è quindi emersa la preoccupazione che senza un metodo di lavoro efficace, c’è il rischio di arrivare alla fine dell’anno senza alcuna riforma completata. Da qui la nostra proposta, che punta a dare concretezza a ciò che effettivamente e oggettivamente si può realizzare entro i prossimi otto mesi”.

LE PRIORITÀ E LE TEMPISTICHE

La proposta di un “elenco ristretto” di interventi avanzata da ANIS si basa ovviamente su due fattori oggettivi: che siano delle priorità per tutto il sistema e che siano effettivamente realizzabili subito, entro il 2021.

A questo punto la “lista” si restringe automaticamente e in essa restano “la riforma delle Pensioni – uno dei pochi tavoli aperti finora e di cui si conoscono tutti i dati e le dinamiche attuali – su cui si deve intervenire urgentemente, perché sappiamo già che a fine 2021 i Fondi registreranno un disavanzo di 50 milioni di euro; l’entrata in vigore delle Leggi del cosiddetto “pacchetto Banche” per ridare stabilità ed economicità al sistema e perché possa svolgere appieno il suo ruolo di sostegno alle famiglie e alle imprese; una seria Spending Review che riduca sprechi e inefficienze, liberando quelle risorse necessarie agli investimenti per ammodernare sia la P.A. sia il Paese, come ad esempio le infrastrutture e le opere pubbliche che potrebbero a loro volta sbloccare anche quel volano essenziale rappresentato dall’Edilizia”. Non solo, perché nel frattempo, “con lo stesso metodo, si potrà suddividere la complessiva riforma del mercato del Lavoro appena presentata in più progetti, alcuni dei quali realizzabili già nei prossimi mesi, mentre su altri serviranno ulteriori approfondimenti”.

“AVVIARE OGGI I CANTIERI DELLE ALTRE RIFORME”

Se è vero che serviranno “tempi oggettivamente più lunghi per vedere operative altre riforme”, spiegano da ANIS, “però occorre avere, perché è fondamentale, la piena condivisione e già un piano d’azione da attivare subito per raggiungere l’obiettivo in tempi congrui”.

L’esempio più importante è  l’introduzione dell’IVA, ma anche l’Accordo di Associazione all’Unione Europea. “Due temi differenti, ma legati comunque tra loro soprattutto dalle prospettive di miglioramento dei rapporti diplomatici e commerciali, che oggi vivono tutte le problematiche conseguenti all’essere un Paese terzo”.

IL “FARO”: SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO PUBBLICO

“Il ‘faro’ di tutte queste azioni”, avvertono quindi da ANIS, “è e deve essere l’attenzione all’ingente debito contratto verso l’esterno in questi ultimi mesi, che si somma al già consistente indebitamento interno: ogni azione dovrà essere misurata e mirata alla sostenibilità di questi prestiti, evitando che si trasformino in mera spesa corrente e il rischio di essere costretti a chiedere ulteriori finanziamenti esterni per ripagare quanti ci hanno concesso fiducia e risorse”. Il rischio è concreto e lo diventa sempre più col passare del tempo senza gli interventi fondamentali che il sistema necessita: “È una spirale in cui non dobbiamo assolutamente entrare”.

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