SAN MARINO – Da lungo tempo si chiedevano da più parti soluzioni per un mercato immobiliare divenuto asfittico a causa anche delle scelte di chi ha favorito nel tempo speculazioni e cementificazioni. A differenza di quei tempi, in cui il nostro Paese era privo di efficace legislazione antiriciclaggio e dei presidi a tutela del nostro Paese contro infiltrazioni malavitose e fenomeni corruttivi, oggi la Repubblica di San Marino è pienamente conforme alle normative internazionali. Il Decreto Delegato 18 giugno 2019 n.105, “Acquisto di fabbricati da parte di cittadino straniero” consente di avviare una nuova fase per tutti gli attori del settore edilizio, famiglie comprese, affrontando gli effetti di una crisi di domanda rispetto ad un evidente surplus di offerta ben visibile sul territorio. La Legge di Bilancio nr. 173 del 24 dicembre 2018, recependo anche alcune indicazioni del Fondo Monetario, ha previsto con l’art. 51 la possibilità di regolamentare l’acquisto di immobili, da parte di cittadini stranieri senza l’autorizzazione preventiva del Consiglio del XII, che poi il Decreto Delegato ha fissato ad un numero massimo di due per i cittadini stranieri, idonei sulla base di stringenti criteri di rispettabilità e adeguatezza, e dieci per le persone giuridiche di diritto sammarinese. Il Decreto, tra l’altro, non abroga o incide in nessun modo sulle norme previgenti relative a sgravi o incentivi per l’acquisto di immobili. Quello immobiliare, con tutti gli annessi e connessi, è un settore economico strategico, in particolar modo per gli operatori del settore bancario e finanziario (non dimentichiamoci anche il grande numero di immobili detenuti in pancia alle banche) e del comparto edile, e sul suo futuro abbiamo il dovere di confrontarci apertamente, alla ricerca della più ampia condivisione degli obiettivi a favore della crescita dell’economia sammarinese. È questo che intendiamo ricercare ed è per questi obiettivi che il Governo e la maggioranza si rendono disponibili ad un dialogo aperto e costruttivo, nell’interesse dell’intera comunità e per l’affermazione di uno sviluppo economico sostenibile. Che il tema sia particolarmente sensibile e che evidenzi anche modalità di approccio e di ricerca di soluzioni diverse è testimoniato dal fatto che recentemente due diverse forze politiche dell’opposizione, come PS e MD, hanno sostenuto posizioni diametralmente opposte: ritenendo il Decreto insufficiente o eccessivo. La proposta contenuta nel Decreto Delegato vuole essere un primo e determinante passo verso la sburocratizzazione e semplificazione e resta aperta ad ogni confronto costruttivo. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno voluto fornire utili contributi alla stesura del testo del Decreto. Inoltre, è certo che l’internazionalizzazione del nostro sistema economico, l’attrazione degli investimenti diretti esteri, così come la risoluzione delle problematiche legate alla realtà del sistema bancario e finanziario possono essere ottenute solo grazie a scelte precise e coraggiose che valorizzino o promuovano la concorrenzialità del sistema Paese, pur garantendone specificità e tradizioni.
Adesso.sm