La pace fiscale allo studio del Governo “è una misura complessa e se riusciamo a fare tutto puntiamo a 10 miliardi di entrate una tantum”. Lo ha dice all’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor il sottosegretario dell’Economia Massimo Bitonci che si occupa per la Lega del decreto fiscale in programma per il Consiglio dei ministri di lunedì: “Non è un condono – rimarca Bitonci – e non è un aiuto agli evasori perché non è incluso il penale. Tutto ciò che riguarda il penale resta, le soglie lo lasciano fuori”, assicura. Bitonci spiega che sulle dichiarazioni integrative si pagherà una flat tax del 15 per cento e che “si fanno emergere anche i 5 anni precedenti con risorse magari rimaste bloccate nei cassetti e che possono essere riutilizzate”; per il “saldo e stralcio” – che Bitonci non vuole chiamare ‘rottamazione ter’ – si stanno “valutando con il Mef cartelle piccole per importi sotto i mille euro che sono il 55% del magazzino da 850 miliardi e riguardano 10 milioni di contribuenti o anche sotto 5mila euro: “Bisogna pulire il magazzino – dice – che si incrementa ogni anno di 50 miliardi per arrivare a un punto zero. Su queste piccole cartelle pensiamo di far pagare il 10% oppure le stralciamo completamente”. Sul saldo e stralcio saranno previsti 5 anni di dilazione, riguarderà anche liti pendenti, contenzioso e pre-contenzioso tributario. Si tolgono sanzioni e interessi, “il che vuol dire arrivare al 50% perché in Italia sono molto alte le sanzioni rispetto alla media europea” e si include anche il giudizio: “Se in primo grado c’è sentenza favorevole si può chiudere al 50% senza sanzioni e interessi, se si va al secondo grado il 20%”. Bitonci ha sempre fatto riferimento a chi ha presentato la dichiarazioni dei redditi. Si sta studiando anche una norma sulle società di comodo che non producono reddito. Infine Bitonci ha indicato che “la parte a regime che riguarda la transazione fiscale e il concordato permanente per le crisi d’impresa andrà probabilmente in Legge di Bilancio”.
Il Sole 24 Ore Radiocor Plus