Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale: ingresso e permanenza degli stranieri in Repubblica (3)

Consiglio Grande e Generale: ingresso e permanenza degli stranieri in Repubblica (3)

da Redazione

Il Progetto di legge è stato approvato con 25 favorevoli, 6 astenuti e 4 contrari. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

In mattinata il Consiglio Grande e Generale ha proseguito l’esame dei 48 articoli del progetto di legge in seconda lettura “Modifiche alla legge 28 giugno 2010 n.118 Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica”. Progetto di legge che è stato approvato: 25 favorevoli, 6 astenuti e 4 contrari.

All’articolo 26 si apre un dibattito sulla proposta fatta dal consigliere del Pdcs, Giovanni Francesco Ugolini, per inserire nell’imminente Riforma del mercato del lavoro il divieto di iscrizione alle liste di collocamento per il coniuge dell’investitore straniero cui viene data la residenza. Il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, spiega che con tale normativa si incorrerebbe nel rischio di creare residenti di “seria a e di serie B” e che gli organismi internazionali, come l’Ecri, la Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, potrebbero giudicarla non favorevolmente.

Un provvedimento del genere non rappresenta una discriminazione, sottolinea invece Maria Luisa Berti, Ns, dato che la residenza si configura come una concessione dello Stato sammarinese. E’ quindi possibile, per il consigliere di maggioranza, cercare modalità che escludano dalle liste di collocamento i coniugi. Anche Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza, ritiene la proposta motivata: “In momenti particolari per l’economia nazionale- spiega- uno Stato può pensare a clausole di salvaguardia”. Colte le preoccupazioni, il segretario di Stato Valentini si impegna infine a chiedere un parere ai rappresentanti sammarinesi all’Ecri su “quello che può essere lo strumento migliore” per attuare la proposta dei consiglieri di maggioranza e “per vedere quali provvedimenti possano essere giudicati discriminanti e diventare poi oggetto delle raccomandazioni dell’organismo internazionale”.

All’Articolo 28, il segretario di Stato Valentini spiega che viene parificato il minore sotto affido ai figli adottati. Ad oggi, secondo la legge 118, veniva dato un permesso straordinario di protezione sociale. Con la soluzione introdotta invece “il minore acquista lo status della famiglia”. Oltre a ciò è stata data la possibilità ai genitori di chiedere un permesso di soggiorno ordinario “per non perdere eventuali requisiti”.

Esprimono dubbi e contrarietà i consiglieri Bronzetti, Gasperoni e Zeppa sull’Articolo 36. (E’ istituito introdotto il seguente articolo 19-bis: Disposizioni straordinarie per la concessione del permesso di soggiorno ordinario).

Il segretario di Stato Valentini spiega che “l’articolo nasce dall’intento di sanare situazioni straordinarie- anche se si augura non ne nascano delle nuove- e cerca di venire incontro a casi che possono verificarsi di alcune persone rimaste in territorio senza i dovuti permessi, ma che di fatto hanno instaurato qui la loro presenza, hanno attività lavorative, figli etc. ma non hanno adeguata collocazione rispetto le tipologie di permessi previste dalla legge stessa. E’ facoltà alla commissione di rilasciare un permesso di soggiorno ordinario riservandosi però di fissare paletti rigidi per i requisiti, come i 15 anni di dimora e la votazione favorevole di almeno 2/3 della Commissione. Sono casistiche limitate che non si vuole fare finta di non vedere”. Denise Bronzetti, Indipendenti: “Non è detto siano tanti pochi questi casi”. Milena Gasperoni, Psd: “Le regole ci sono e devono essere fatte rispettare, non è accettabile una deroga così generica a principi su cui siamo stati a discutere sulle virgole”. Gian Matteo Zeppa, Rete: “Il problema non è andare a fare questa sanatoria, ma quando si cambiano i principi bisognerebbe avere una casistica, e anche secondo me è più alta di quella che si pensa. Anche qui torna poi l’altissimo potere discrezionale della commissione”. Pasquale Valentini, segretario di Stato: “E’ legittima la richiesta di conoscere i numeri che la commissione può fare sua. Ma sappiamo che abbiamo delle situazioni ripetute per vari fattori anche per l’inefficienza dell’amministrazione, per cui non sono state date in tempo risposte e si sono perpetrate situazioni diventate stabili nella loro irregolarità”. L’articolo viene approvato.

Dichiarazioni di voto

Matteo Zeppa (Rete): Nel momento in cui fu prospettata la modifica della 118 ne ero lieto. Continuo ad apprezzare il fatto che la politica nella sua interezza, a livello di commissione e Cgg, abbia deciso di ridefinire alcune regole che riguardavano quella legge. E’ stato ricordato che c’erano due percorsi per la definizione della “convivenza”: a livello amministrativo o di diritto di famiglia. Resta il fatto che l’istanza d’Arengo è stata disattesa. La scelta di voler scrivere un concetto per non far emergere la convivenza tra omosessuali è un ulteriore passo indietro. Qualcuno ci dirà cosa dovremo fare. Avevamo la possibilità di scegliere se partire adesso o no. Arriveremo. Ma solo con una spinta che verrà dall’esterno. Abbiamo dato l’impressione di non avere coraggio e di calpestare diritti. Voteremo contro.

Nicola Renzi (Ap): Mi sono sembrate ingenerose le valutazioni sulla legge precedente. Per quanto riguarda questo provvedimento sono stati fatti alcuni snellimenti per settori strategici per le famiglie, a cominciare proprio dalla questione badanti per le famiglie. La valutazione che diamo a questo testo di legge è sicuramente positiva. Vogliamo invitare il Governo a essere conseguenziale con i decreti che la legge prevede.

Marco Podeschi (Upr): Ci asterremo su questo provvedimento di legge perché riteniamo che il progetto di legge sia un passo in avanti rispetto alla situazione attuale anche se ci sono molte cose migliorabili. Il dibattito politico si è polarizzato solamente sulla situazione delle unioni di fatto. Ma la legge parla di tanto altro. Per errore tecnico mio non abbiamo presentato emendamenti in seconda lettura. Riteniamo dunque che l’astensione in questo caso sia atteggiamento equilibrato. La legge sana diverse lacune in primis la questione dei figli dei naturalizzati

Andrea Zafferani (Civico 10): Questa legge è una delle tante incompiute che abbiamo visto in questi anni. Presenta passi in avanti ma anche occasioni mancate. Nelle scelte sostanziali che competevano a noi questa legge è una grande incompiuta. Noi ci asterremo ma questa non è una riforma che si possa definire tale del meccanismo di assegnazione delle residenze. Sarebbe servita come il pane ma non avete avuto il coraggio di farla. Presenta solo qualche elemento migliorativo.

Ivan Foschi (Su): Avrei detto che questa è una buona legge se fossimo stati negli anni ’50. Bisogna guardare qual è la filosofia che regge l’intero provvedimento. Nel 2015 è positivo che venga istituito in qualche modo un permesso per la convivenza anche se deve passare per le forche caudine del mutuo aiuto. La maggioranza non ha avuto il coraggio per affrontare questi temi e ci si accontenta di soluzioni pasticciate. Il problema di fondo che rimane è relativo all’impianto della legge che conferma in toto quello del 2010 e che noi avevamo etichettato come controriforma.

Paride Andreoli (Ps): Dichiaro l’astensione del gruppo del Ps

Votazione complessiva della Legge a scrutinio segreto: Favorevoli (25) Contrari (4) Astenuti (6). Il progetto di legge è approvato.

La sessione pomeridiana riprenderà alle ore 15

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento