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Consiglio Grande e Generale: approvate le due ultime Istanze d’Arengo

da Redazione

E’ passata anche l’eliminazione della decurtazione del 5% dello stipendio ai dipendenti precari della Pa. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori sono ripresi dall’esame delle ultime due istanze d’Arengo all’ordine del giorno che sono entrambe approvate a maggioranza: l’Istanza d’Arengo n.2 “per l’eliminazione della decurtazione del 5% dello stipendio ai dipendenti precari della Pa”, e la n.8 “perché l’attuale recapito dei certificati elettorali in occasione di consultazioni elettorali e referendarie, effettuato con raccomandata postale, venga sostituito dall’invio con posta ordinaria”.

Seguono una serie di nomine: Davide Gasperoni, candidato da Upr, entra nel Cda di San Marino Rtv a seguito delle dimissioni di Luca Marcucci; Lucio Leopoldo Daniele viene confermato alla dirigenza dell’ufficio Centrale di Collogamento. Quindi per la Commissione di controllo della finanza pubblica sono confermati Michele di Mario, Massimo Albertini, Francesca Mularoni, mentre l’opposizione indica Orsolina Muccioli che viene approvata. Sospesa invece la nomina del collegio dei Sindaci Revisori dell’Iss. Mario Lazzaro Venturini infatti fa sapere di non ritenere opportuna la conferma del candidato delle categorie economiche, in quanto rinviato a giudizio. Per la Reggenza, come prevede la normativa, “a livello formale il nominativo indicato ha tutti i requisiti necessari per l’incarico”. Dopo un breve consulto dei capigruppo, la nomina viene slittata a una sessione successiva. Infine il Consiglio grande e generale prende atto dell’albo degli esperti sul Trust.

Si passa al comma 9 quindi sulla ratifica di due Accordi, su cui si apre un lungo dibattito: a) Documento di riorganizzazione Uoc Cure primarie e salute territoriale; Accordo Pa/Oo.Ss relativo ai criteri di assunzione del personale animatore dei centri estivi e di eventuale personale ausiliario e alle modalità di organizzazione del corso di formazione per gli animatori. Ratificati i due accordi, l’Aula procede alla ratifica dei decreti delegati non scorporati.

Di seguito una sintesi della prima parte dei lavori.

Comma 3. Istanze d’Arengo

Istanza d’Arengo n.2 per l’eliminazione della decurtazione del 5% dello stipendio ai dipendenti precari della Pubblica Amministrazione. Approvata

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Il provvedimento era straordinario e una tantum e non è stato riproposto per il 2015, si propone quindi l’accoglimento dell’istanza in quanto già recepita”.

Vladimiro Selva, Psd: “L’istanza non può essere accettata perché, con la riforma dell’Igr in cui sono stati inclusi tutti gli interventi in modo organico, eliminando quelli straordinari, la questione è superata. Dovremo comunque fare un ragionamento sulla condizione dei dipendenti della Pa, non solo dei precari, rispetto a quella dei privati. La certezza del posto di lavoro è un elemento di sostanziale importanza ora che molte aziende riducono il personale o chiudono. Si dovrebbe iniziare a parlare di chiamare a solidarietà la Pa rispetto il sostentamento di interventi sociali e forme di contribuzione come gli ammortizzatori sociali. Questo va discusso tra le parti”.

Denise Bronzetti, Indipendente: “L’intervento non è stato confermato nell’ultima Finanziaria. Anche il mio auspicio è che si mantenga lo stato attuale e che non sia riproposta la decurtazione del 5% prevista per i precari. Alla luce di quanto proposto da Selva vorrei chiarire alcuni aspetti. La riforma della Pa ha previsto nuove norme di ingresso per i dipendenti pubblici. Un altro auspicio è che gli interventi previsti siano attuati, se non si procede con bandi di concorso e di selezione, e se non si stabilizzano i posti di lavoro, è chiaro che verrà alimentato il precariato”.

Elena Tonnini, Rete: “Il governo aveva deciso di andare a decurtare maggiormente le fasce che hanno meno tutele, fortunatamente questo provvedimento è stata eliminato. L’istanza chiede però che si proceda in futuro evitando strumenti iniqui che non servono. E’ la cittadinanza attraverso questa istanza a richiedere il rispetto del principio dell’equità che dovrebbe essere primario per il governo. Gli ammortizzatori sociali sono accessibili solo a chi ha accesso al lavoro. La proposta di allungarli non dà quindi risposte a tutti quelli che non hanno lavoro, si aggiunge la mancanza di efficacia nella forma di valutazione del reddito, in modo che accedano ai benefici solo chi ne dovrebbe godere. I risultati sullo sviluppo si vedranno a lungo termine, mentre occorre immediatamente dare risposta a chi non ha ammortizzatori sociali e non ha lavoro”.

Andrea Zafferani, C10: “Sono in parte soddisfatto e in parte amareggiato. Sono d’accordo con la proposta di contribuire per i dipendenti pubblici di ruolo, attraverso un piccolo sacrificio, per aiutare le persone senza reddito. Ma lo abbiamo proposto noi due anni fa, il reddito di cittadinanza, e ce ne avete dette di tutti i colori. Abbiamo più di 1.200 persone che sono disoccupate e non hanno ammortizzatori, ovvero sono senza reddito. Un Paese civile non lo può accettare. Non derubricherei questa istanza come cosa del passato, ma inviterei a riflettere per non ripetere gli errori del passato. Se arrivano proposte dall’opposizione inviterei a non alzare gli scudi, per poi ripresentarle un anno e mezzo dopo. L’obiettivo è aiutare le persone che non hanno reddito non con un fondo di solidarietà di appena 200 mila euro, ma con strumenti più efficaci. Anche da parte nostra il voto sarà favorevole. Ma almeno sia fatto un mea culpa sull’errore fatto da governo e maggioranza un anno fa, che hanno chiesto di più a chi è in difficoltà ed è precario”.

Tony Margiotta, Su: “Ringrazio i firmatari che ci hanno permesso di ridiscutere uno dei provvedimenti più negativi portati avanti da questo governo e da questa maggioranza, creando tra lavoratori con il posto fisso e precari una disuguaglianza e un’ingiustizia. Tra i lavoratori ci deve essere uguaglianza di trattamento e di diritti. Il principio solidaristico deve essere trasversale, per il fondo di solidarietà l’opposizione si è spesa più di una volta, come finanziarlo e gestirlo è oggetto di dibattito, ma è accettato in modo trasversale. Non può essere assolutamente finanziato solo da una categoria, né dai precari. Noi voteremo l’istanza”.

Marino Riccardi, Psd: “L’istanza è arrivata in ritardo rispetto agli eventi, il voto sarà favorevole mio e del Psd perché riteniamo valga il principio che imposizioni come quelle della Finanziaria 2013 non siano più prese in considerazione per il futuro. Ma bisogna fare delle considerazioni: sono d’accordo sul fatto che sia stato eliminato il taglio del 5% sui precari, ma non anche l’1% su chi ha il posto fisso che non è diritto di tutti. Chi lavora nel privato difficilmente può contare sul posto fisso, solo i dipendenti pubblici hanno diritto a questo. E’ il momento che diano il loro contributo per integrare il fondo degli ammortizzatori sociali. E’ una proposta non solo di C10, diversi consiglieri di maggioranza lo hanno sempre caldeggiato. E’ il momento della solidarietà dei lavoratori”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “L’istanza apre una riflessione su un tema che è all’attenzione della politica da tempo e che riguarda la Pa. Voteremo sì all’istanza perché crediamo che una decurtazione al 5% nei confronti dei precari sia sbagliata, anche se posso capire la motivazione per cui è stata fatta. La Pa vive una situazione completamente diversa dal privato e la politica dovrà riflettere su questo. Personalmente condivido la proposta di Selva, si può richiedere un contributo di solidarietà a chi lavora nel pubblico, dei prelievi che però possono essere fatti in modo progressivo rispetto le retribuzioni. Se vogliamo rilanciare la Pa dobbiamo da un lato fare fabbisogno e acquisire competenze dei giovani che mancano, e il segretario Venturini ci sta lavorando. Insieme a questo ci sono altri provvedimenti da fare perché ci sono sacche di privilegio e di ingiustizia rispetto al privato. Oltre la possibilità di richiedere prelievi di solidarietà, propongo di pagare una percentuale ai dipendenti pubblici sulla Smac. Come viene fatto per i consiglieri. Sono riflessioni e scelte da fare prima possibile”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato, replica: “Confermo il parere favorevole del governo all’istanza, il provvedimento non è stato infatti confermato, in quanto straordinario e la richiesta dell’istanza di fatto è superata. I tagli lineari non sono gli strumenti per risolvere la spending review, da mesi è aperto il confronto sulle retribuzioni, secondo l’accordo governo-sindacati 2011-2012, le nuove retribuzioni includeranno le considerazioni emerse nel dibattito. In parallelo, è avviato da giugno il confronto sul fabbisogno, sui numeri necessari nella Pa, e una volta concluso si definiranno i bandi di concorso per i posti necessari”.

Istanza d’Arengo n.8 perché l’attuale recapito dei certificati elettorali in occasione di consultazioni elettorali e referendarie, effettuato con raccomandata postale, venga sostituito dall’invio di avviso, agli elettori, delle consultazioni stesse con posta ordinaria e perché ogni elettore venga dotato di certificato elettorale valevole per più tornate sui cui riportare relativi dati anagrafici, elettorali, nonché annotazione di avvenuta votazione. Approvata.

Segretario di Stato Affari Interni Giancarlo Venturini: “Dobbiamo tenere in considerazione il fatto che con la legge 2013 il certificato cartaceo viene superato da quello informatico. Diamo parere favorevole al superamento dell’istanza d’Arengo e ci impegniamo o a provvedere al superamento delle difficoltà tecniche evidenziate nell’istanza”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Pochi giorni fa è stata emanata una circolare dal d.g. Funzione Pubblica che impone di accettare l’autocertificazione. Mi preoccupa che faccia questo richiamo perché significa che uffici e responsabili servizi non danno piena applicazione alla Legge emanata in passato per la modernizzazione della P.A. Istanza d’Arengo ha la finalità di ridurre i costi per le spese di spedizione postali dei certificati elettorali. La strada indicata con le leggi del 2007 e del 2008 sostanzialmente è la stessa che vogliono ripercorrere gli istanti. Istanza dunque va accolta perché è già previsto di superare il certificato singolo cartaceo ma la finalità è comune”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Favorevoli all’istanza d’Arengo. Avevamo fatto un proposta molto simile anche noi qualche tempo fa. Ma la maggioranza bocciò la nostra idea”.

Franco Santi, C10: “Io mi aspetto che il Segretario ci spieghi quale ostacolo intralcia la macchina pubblica per attuare in concreto gli atti normativi decisi in quest’Aula? E’ un problema nostro o della P.A.? Ne va di mezzo il buon nome della Repubblica. Io auspico voto favorevole all’istanza. Ma mi aspetto atti concreti a breve termine”.

Augusto Michelotti, Su: “Nell’istanza si chiede di rinunciare alla raccomandata che ha un costo in più. Voteremo favorevolmente all’istanza d’Arengo anche se io sono per l’introduzione del certificato informatico”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Concordo con il fatto che questa istanza tutto sommato non chiede tantissimo. L’ambizione che avevamo era quella di attivare una carta d’identità che sostituisse la carta azzurra, che consentisse di rilevare dati anagrafici senza fare l’autocertificazione e che potesse essere avviata in occasione delle consultazioni elettorali. Purtroppo all’epoca ci furono resistenze da parte della Pubblica Amministrazione stessa”.

Replica del segretario di Stato Venturini: “Non si tratta di volontà di non fare una cosa in virtù dell’elettorato estero. Altrimenti se si dice così è demagogia. La legge prevedeva questa possibilità nel 2008 e indicava come possibile soluzione anche quella informatica. Ma con la legge del 2013 abbiamo superato il certificato elettorale unico con quello informatico. Dato che dobbiamo intervenire si intervenga con soluzione più rapida e snella possibile. Si intervenga con la soluzione informatica”.

Replica di Roberto Ciavatta, Rete: “Il governo accetta l’istanza d’Arengo nonostante non si rispetterà poi il suo contenuto. Come a dire ‘si, ci chiedono il cartaceo ma poi noi andremo oltre’. Nell’istanza si prevede l’invio cartaceo multiplo e non l’invio telematico. Da oggi, fino a quando non verrà previsto l’invio informatico (era previsto prima nel 2007 e poi ancora nel 2013 quindi temo non sarà una cosa breve), spero non si continuino a mandare raccomandate. Condivido anche io la necessità di arrivare a un invio telematico ma nel frattempo si faccia passo intermedio per evitare che le complicazioni odierne si protraggano”.

Comma 10. Ratifica accordi: a) Documento di riorganizzazione UOC Cure Primarie e Salute Territoriale. b) Ratifica Accordo P.A. / OO.SS. relativo ai criteri di assunzione del personale animatore dei centri estivi e di eventuale personale ausiliario e alle modalità di organizzazione del corso di formazione per gli animatori

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità sul primo accordo: “E’ un importante documento di riorganizzazione sottoscritto da sindacati e Iss. E’ un lavoro tecnico importante per migliorare l’organizzazione della Medicina di base, l’ultimo risale al ’96 e da allora la società e le malattie hanno avuto un’evoluzione. Il progetto mira, con le medesime risorse economiche, a creare un’organizzazione efficiente e a passare a un modello di medicina di base proattiva, con il potenziamento del servizio domiciliare, l’uso di tecnologia, l’allungamento degli orari ambulatori, cercherà di dare attenzione maggiore a chi ha sostanzialmente malattie croniche. L’accordo è chiaro, c’è stato un lavoro importante con i medici di base che hanno sottoscritto nuovi orari, avremo un numero di medici invariato negli ambulatori, una riduzione drastica delle sostituzioni malattie e dei costi attraverso la guarda medica centralizzata, una riduzione del range pazienti per medico a 1.300 persone, dagli attuali 35 si passerà a 33 infermieri, ma con un potenziamento dell’assistenza domiciliare che passerà a 7 infermieri dedicati con un’elevazione importante. In parte ci sarà il potenziamento dei servizi amministrativi, perché l’infermiera svolgerà il suo lavoro e la gestione della prenotazione sarà lasciata agli amministrativi. E’ un’importante sfida organizzativa che il comitato organizzativo dell’Iss e i medici di base hanno accettato di affrontare, è un elemento importante e da monitorare. Obiettivo è potenziare la vicinanza dell’assistenza sanitaria al cittadino”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “I centri estivi hanno un forte richiamo per la popolazione dei bambini della scuola d’infanzia ed elementare. Circa mille bambini richiedono questo servizio, nonostante nella società civile stiano nascendo alternative che implementano l’offerta formativa dello Stato. Non ci sono novità rispetto l’accordo sindacale. Rispetto all’organizzazione vera e propria è stato richiesto a chi aspira di insegnare nei centri estivi valutazioni ulteriori rispetto al passato”.

Grazia Zafferani, Rete: “Intervengo in primis sulla riorganizzazione delle cure primarie, rispetto alla riduzione di sostituzioni, non capisco quale sarà il criterio da seguire, questa prassi di diminuire le sostituzioni il governo se l’è presa a carico già nella scuola e negli asili. Il riscontro che più salta all’occhio sulle criticità sono gli ambulatori, già aperti senza riposo settimanale. Nella mattinata del sabato saranno presenti due soli medici dedicati alle visite urgenti, questo potrebbe portare difficoltà. Si parla poi delle sostituzioni dei medici di base, per le assenze programmate si renderà necessaria una continua rotazione dei turni per coprire il servizio, che disorienterà i pazienti. In caso di assenze non programmate sarà presente un solo medico, lasciando sguarnito l’ambulatorio. E’ un po’ il metodo usato attualmente in Pediatria, che a mio avviso non funziona assolutamente”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “L’accordo sul personale dei centri estivi prevede l’assunzione con alternanza dalle graduatorie della scuola d’infanzia e dalla scuola elementare, ciò garantisce la loro professionalità”.

Tony Margiotta, Su: “Era necessario riorganizzare le cure primarie e la salute territoriale dei centri sanitari. Alcune criticità che vivono i centri sanitari sono legate alla mancanza dei medici di base, ho esperienza nel mio castello a Serravalle, ogni medico ha come media 1800 pazienti da seguire, con l’allungamento dei tempi di attesa. Una domanda sulla Guardia medica centralizzata in un territorio vasto come il nostro, si pensa a un numero proporzionato ai cittadini o a una sola?”.

Franco Santi, C10: “E’ positivo che si passi da un sistema di assistenza su richiesta a intervento proattivo sul territorio, è un cambio strategico da cogliere ed è qualificante. Detto questo, la proposta di organizzazione del servizio ripropone comunque vecchi problemi. Si dice che le sostituzioni devono essere in via prioritaria eseguite attraverso risorse interne, è una disposizione in atto da oltre un anno e ha portato diverse problematiche rispetto alla qualità del servizio e credo rappresenti un criticità. L’accordo prevede poi che le strutture su cui poggerà nuova organizzazione siano quelle attuali. Anche questo è un limite”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Nell’accordo sui Centri estivi, sono previsti requisiti in cui, se uno studente fuori sede rientra, come sostituto, non può, se non volontariamente, fare un corso di primo soccorso e di sicurezza e salute. Come ci si comporta in questo caso per chi deve fare corsi obbligatori?”.

Denise Bronzetti, Ind. : “Ho un chiarimento da chiedere al segretario Morganti, relativamente ad alcune sue affermazioni. Non ho ben colto a cosa si riferiva quando ha detto che saranno previste nuove modalità di reclutamento del personale in relazione ad ulteriori capacità o titoli.

Sulla riorganizzazione della Medicina di base: la riduzione di infermieri e l’aumento di figure amministrative, come si conciliano i nuovi numeri con le mansioni effettive che devono svolgere? Deve essere garantita continuità nel rapporto medico- paziente per evitare una gestione come in Pediatria che ha scontentato tutti”.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs: “E’ un progetto che vuole migliorare il servizio alla cittadinanza, migliorando l’assistenza domiciliare. Va rivista la parte amministrativa e mi viene da pensare a una serie di servizi da potenziare, come, ad esempio, certificati sportivi non agonistici. Con questo accordo si passa da medicina d’attesa a medicina pro-attiva e di prevenzione”.

Mimma Zavoli, C 10: “L’accordo che ha presentato il segretario Morganti, da ex addetta ai lavori, mi muove una constatazione. Il personale impiegato all’interno dei Centri Estivi riceve una formazione non adeguata. Nell’attività quotidiana con i bambini per le figure nuove serve una formazione che in appena 24 ore non è possibile ricevere”.

Elena Tonnini, Rete: “Sono condivisibili i principi della riorganizzazione, ma bisogna capire come queste parole siano riempite di contenuti. Volevo chiedere quali sono i criteri di accesso per l’assistenza sanitaria? Non è che è questo il primo passo per il voucher sanitario? Per gli infermieri aumenta il carico di lavoro”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Gli accordi riguardano due ambiti diversi, quello sulla riorganizzazione credo debba essere lasciato agli organi amministrativi che rispondono dell’organizzazione dei servizi. Diversamente quando gli accordi riguardano costi aggiuntivi, come per quello sui centri estivi, ci ritroviamo a discutere in Consiglio. Nell’altro caso, il Consiglio deve ratificare l’accordo per la riorganizzazione dei centri sanitari che si dice non preveda ulteriori costi, quindi non dovrebbe deliberare su una materia organizzativa, ma spetta al Congresso e in particolare all’Amministrazione. Questo è importante per attribuire le competenze previste dalla legge e non mischiarle, non coprire scelta dell’amministrazione, con avvallo del congresso, tramite deliberazione del consiglio. Non vorrei fosse un precedente. Se c’è stata una svista, pace, ormai il dibattito è iniziato, ma sia messo agli atti. Le cose sono state separate e stabilite in virtù anche delle competenze manageriali dell’amministrazione. L’accordo è stato siglato dall’Iss, non dal segretario. Nel momento in cui lo si mette all’Odg poi, solo se il congresso lo ha ratificato e non solo ne ha preso atto. Non si consideri la procedura inficiata, ma vorrei ne resti traccia”.

Francesca Michelotti, Su: “I centri estivi hanno una funzione importante per le famiglie. In molti casi sono l’unica possibilità che i propri figli trascorrano tempo in luoghi sicuri e piacevoli. Spero possano diventare occasioni per imparare per esempio una lingua. Mi chiedo poi se nel tempo è stato risolto problema grave di attrezzature giochi esterni. Sulla riorganizzazione della medicina di base: il personale amministrativo passa da 5 a 9 unità, mentre gli ambulatori passano da 9 a 3 è molto difficile da spiegare. Se l’obiettivo è sanitario, perché abbiamo bisogno di raddoppiare il personale amministrativo? Poi si dice no al riposto infrasettimanale ma da sabato alla 13 al lunedì mattina i medici si prendono il riposo. E’ inaccettabile. Mentre nel frattempo la Guardia medica è su base volontaria o transitoria. A quale logica di assistenza sanitaria si risponde? Sabato e domenica tutti stanno bene? E che vengano previste 100 euro al mese al medico che redige i turni è una dichiarazione di impotenza di una organizzazione. Se un medico deve curare la redazione dei turni fateglielo fare a rotazione e chi non lo vuole fare ceda lui 100 euro, non gli si dia un incentivo ridicolo per un’operazione cui servono solo 5 minuti.

Ritengo 1.600 assistiti per medico sono una cifra congrua, le sostituzioni in un segmento così importante come la salute si danno quando c’è bisogno, non farei tante rivoluzioni”.

William Giardi, Upr: “L’unico intervento che posso condividere è quello di Valeria Ciavatta. Mi chiedo perché molto spesso noi chiediamo all’amministrazione di essere autonoma e indipendente e poi ci troviamo in Consiglio a decidere di regolamenti interni”.

Michele Muratori, Psd: “La riorganizzazione Uoc Cure primarie è di durata annuale ed è importante la verifica trimestrale prevista per verificare pro e contro e intervenire poi sulle problematicità. Invitiamo già il segretario tra un anno di riferire in Consiglio. Quello proposto è un cambio strutturale del sistema sanitario. Sui Centri Estivi invece il Psd non ritiene necessario intervenire”.

Roberto Venturini, Pdcs: “Abbiamo voluto la riorganizzazione della medicina di base. Che ora si chiamerà unità operativa complessa. Vogliamo cambiare radicalmente il concetto di medicina di base: non più medicina di attesa con il medico che attende le chiamate ma una medicina pro-attiva. Con questo accordo andremo a istituire tre front office nei tre centri per la salute”.

Replica del segretario di Stato Mussoni: Interventi molto interessanti. Effettivamente quando dirigenti e associazioni sindacali chiudono accordi riorganizzativi il Parlamento non dovrebbe intervenire però abbiamo pensato di portarlo in Aula ugualmente. La continuità terapeutica ci sarà. Viene confermata l’organizzazione territoriale: restano gli ambulatori nei castelli. Non sono stato io a seguire direttamente le trattative di riorganizzazione sindacale. Non basta però organizzazione serve anche cultura della prevenzione. Con Authority abbiamo creato tavolo per l’educazione alla salute. Il sabato pomeriggio c’è il Pronto Soccorso e la Guardia Medica centralizzata. Non c’è un cambiamento in questo senso.

Replica del segretario di Stato Morganti: “Posso rassicurare il consigliere Bronzetti. Le assunzioni avverranno secondo i canoni classici e tradizionali. Non ci sarà nessun cambiamento in atto che possa favorire qualcuno. Queste competenze potranno essere utilizzate dagli organizzatori per fornire ulteriori servizi. La stragrande maggioranza delle assunzioni vengono coperte da coloro che sono iscritti alle graduatorie di insegnamento”.

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