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Commissione Consiliare Esteri: dimissioni del comandante della Gendarmeria Gentili

da Redazione

Valentini: “Credo che nel Consiglio grande e generale ci sarà lo spazio adeguato per poter parlare della vicenda e che potremo in quella sede tirare le conclusioni”.

 

SAN MARINO – Il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, apre i lavori della Commissione consiliare con un breve riferimento alle recenti dimissioni del comandante della Gendarmeria, Alessandro Gentili, in cui, in sintesi, rinvia le valutazioni al Consiglio Grande e Generale che si aprirà martedì prossimo. Sullo stesso tema prendono la parola anche i commissari, aprendo un dibattito in cui sono anticipati i punti che verranno affrontati nella seduta consiliare. Chiuso il Comma Comunicazioni, si procede a quelli successivi relativi a una serie di accordi internazionali: l’avvio dell’iter per lo stabilimento delle relazioni diplomatiche con la Repubblica Federale di Somalia, la presa d’atto dell’Accordo di modifica del Protocollo sulle modalità dello scambio di informazioni tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica delle Seychelles, la presa d’atto della Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati personali.

Quindi i commissari affrontano le pratiche relative a concessioni di residenza anagrafica, alle richieste di permessi per minori e di permessi parentali.

Infine, i lavori si concentrano sull’ultimo comma, il dibattito di due progetti di legge che intervengono per modificare la Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica, uno presentato dal governo e l’altro dall’Upr. L’esame dell’articolato è rinviato alla prossima seduta della Commissione.

Di seguito un estratto degli interventi.

Comma Comunicazioni

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli affari Esteri: “L’ufficio di Presidenza ha stabilito un comma apposito nel prossimo Consiglio grande e generale. Non ne ha ancora presa visione il congresso di Stato. In quanto segreteria di Stato competente dei corpi militari ho ricevuto questa lettera. Credo che nel Consiglio grande e generale ci sarà lo spazio adeguato per poter parlare della vicenda e che potremo in quella sede tirare le conclusioni”.

Federico Pedini Amati, indipendente: “Intervengo prima di tutto per comunicare le mie dimissioni dal gruppo consiliare del Ps. Quindi sulle dimissioni del comandante Gentili esprimerò una breve valutazione che approfondirò in sede consiliare. Ricordo bene che a suo tempo il colonnello Zechini venne sollevato dall’incarico per parole molto meno gravi di quelle espresse dal comandante Gentili. Al primo posto, nel momento in cui uno è ospite dello Stato ci deve essere rispetto verso le sue istituzioni. Da questo, non sono ricomprese le valutazioni che la politica può fare sulle competenze espresse sul campo dallo stesso Comandante. Sui furti le risposte non sono state adeguate, per esempio.

Se Gentili ha detto quanto riportato è evidente che le dimissioni sono dovute. Mi aspetterei anche le scuse fatte alla Reggenza e al segretario. Tutte le altre valutazioni saranno fatte in Consiglio. Questi comportamenti sono gravi. Infine, mi auguro sia trovata una figura sammarinese a capo della Gendarmeria che già conosca il nostro territorio e i problemi esistenti”.

Luca Santolini, C10: “Sul caso Gentili, ritengo increscioso il dover essere arrivati a questo punto al di là delle parole, come sono state riportate. Lo scontro istituzionale in atto era noto e palese all’interno di questa istituzione, credo si potesse agire prima per tentare di ricomporre la frattura, anzi si doveva fare, in un momento in cui la giustizia a San Marino è la centro del dibattito politico e del baillamme mediatico. E’ una carenza grave che non si può non sottolineare. Malgrado lo scontro in atto, si è proceduto poi alla conferma di Gentili, con le conseguenti polemiche anche all’interno della maggioranza che sono a monte della verifica di governo. Quando si arriva a vicende così controproducenti anche per l’immagine del Paese qualcuno dovrebbe prendersene le responsabilità”.

Marco Podeschi, Upr: “Grazie al segretario che ci ha riferito ufficialmente delle dimissioni di Gentili e la sua richiesta di terminare il periodo di ferma a San Marino. Ce ne sarà occasione di discuterne in Consiglio. Chiedo però quale sia l’orientamento del congresso per chiudere celermente il vuoto di potere nella Gendarmeria. Essendo infatti la nomina Gentili una sorta di prologo alla riorganizzazione dei corpi su cui il Consiglio aveva votato un odg di orientamento, mi piacerebbe sapere, da qui al dibattito consiliare l’indirizzo da prendere. Se il Consiglio accetterà la richiesta del Comandante, spero che celermente si dia un nuovo comandante alla Gendarmeria, che già ha vissuto una vacanza lunga nel post- Zechini. Siamo preoccupati infatti per l’ordine pubblico, abbiamo inoltre una sessione di valutazione sulle forze di polizia del Moneyval. Non si può lasciare questo corpo senza comando. Chiedo poi per capire se vi erano delle registrazioni, se il comandante era al centro di un’indagine”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Chiedo la cortesia, rispetto alle pratiche di residenza, per evitare dubbi, di inviare con la convocazione della Commissione anche tutti i file, e non di inviare ciò che è conveniente e non quello che non è conveniente. Poi sull’azienda Leon Engineering che non sta pagando i suoi dipendenti, chi non ha fatto i dovuti controlli sul piano di occupazione sulla residenza rilasciata all’imprenditore? C’è qualcosa che non va e che non funziona negli organi di controllo. Rispetto all’inserimento di un comma in Consiglio sul comandante Gentili, dovrà esserci una deliberazione del Consiglio o se ne assume la responsabilità il congresso di Stato che ha fatto la nomina? Resto sbigottito per le affermazioni di Gentili, per le tensioni create nei due anni in cui ha preso funzione a San Marino. Quello che ha detto è gravissimo, spero non si deleghi il Consiglio a qualcosa che sia di stretta competenza del congresso di Stato. La brutta figura è stata fatta e pesantemente”.

Marino Riccardi, Psd: “Sarà mia cura nelle prossime convocazioni di assolvere alla richiesta del consigliere Zeppa anche se a volte è difficile avere tutto nei termini”.

Alessandro Mancini, Ps: “Mi auguro che arrivi prima possibile un nuovo comandante, spero sia dato intanto un organigramma al corpo della Gendarmeria, ci sono priorità e scadenze internazionali. La gente inizia ad avere sfiducia anche nella Gendarmeria e non deve succedere”.

Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza: “Su Gentili, l’ufficio di Presidenza ha deciso l’inserimento di un comma apposito e avremo modo nel prossimo Consiglio di fare tutte le valutazioni del caso, ma non posso esimermi dal dare giudizio su questa brutta vicenda. Nonostante fosse chiaro lo scontro in atto tra comandante della Gendarmeria e tribunale si è intervenuti a babbo morto. Era noto a molti e non c’era bisogno di arrivare alle registrazioni delle affermazioni rivolte dal Generale alle istituzioni ,ai membri del congresso di Stato, del Consiglio, me compresa, di cui dirò al momento giusto, ovvero in dibattito in Consiglio. Dove ripercorrerò alcune tappe di quella audizione fatta dal generale in commissione per evitare che si creino situazioni che possano dare adito al fatto che ci fosse qualcuno che politicamente poteva avere un ritorno dal suo allontanamento. Così non è e se ci sono responsabilità a vari livelli vanno appurate, ma non può passare che ci siano interessi politici nell’allontanamento del comandante del Corpo della Gendarmeria perché ne pagheremmo moltissimo in termini di immagini verso l’esterno, come è avvenuto con i vertici di Bcsm, su cui si è fatta poi chiarezza con la commissione d’Inchiesta.

Un ‘ultima comunicazione alla commissione: questa mattina viene data comunicazione nell’ufficio di presidenza di un fatto molto strano che chiederei ai segretari competenti che venisse appurato, relativamente a una richiesta pervenuta da Rtv all’ufficio di presidenza, portata avanti da un giornalista per conto della direzione. Si chiedeva che venissero forniti i dati delle presenze dei consiglieri nel 2014 sia nel Consiglio che nelle commissioni. L’ufficio di presidenza chiese di chiarire le motivazioni, la risposta era che ne doveva uscire un pezzo giornalistico. I dati sono stati forniti a Rtv che stranamente non ha pubblica niente, a farlo al suo posto è stato Tribuna. Correttamente l’ufficio di Presidenza, nello specifico l’ufficio di segreteria, ha chiesto chiarezza e la risposta è stata che Rtv aveva approntato un pezzo che erroneamente era stato messo on line sul sito di Rtv, poi è stato ritirato, ma qualcuno è stato così veloce da prendere il pezzo e metterlo sulla stampa. Siamo tutti un po’ smaliziati per credere che sia stata risposta di comodo. A me preoccupa e mi aspetto si faccia luce, perché abbiamo approntato una legge sull’editoria recente che ha tra i suoi pilastri la trasparenza degli assetti proprietari dei giornali, come ricevono i finanziamenti e chi fa- che cosa. A me pare strano che l’emittente di Stato si comporti in questo modo, che dati richiesti all’ufficio di presidenza siano gestiti da una testata che apparentemente estranea. Vorrei chiarezza su questo aspetto. Da alcune informazioni, e starà al congresso smentire, vorrei capire perché il vertice di Smrtv si adopera in studi privati della Repubblica per chiedere se qualcuno è interessato o meno all’acquisto di testate giornalistiche che non se la stanno passando bene. Vorrei ci fosse detto. La Tv di Stato non dovrebbe avere nulla a che vedere con assetti proprietari privati”.

Marco Gatti, Pdcs: ” Quando si parla di scontri istituzionali è problema generale, non è qualcosa di personale. Una meditazione da parte di tutti credo sia importante e credo che la sede opportuna sia quella consiliare. Spero di avere elementi certi per poter fare le valutazioni, non ho l’ordinanza e temo che il dibattito non sarà semplice perché basato su quanto emerge dalla stampa e non da altro. Una precisazione: credo sia il primo caso di dimissioni, gli altri sono stati mancati rinnovi, e credo se ne prenderà atto come Consiglio”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli affari Esteri: “Rispetto alle osservazioni di Zeppa sulle convocazioni, io stesso mi rendo conto che essendoci diversi passaggi che coinvolgono diversi uffici e segreterie dobbiamo prenderci tempo rigoroso per garantire che in una determinata data, magari dieci giorni prima della convocazione, deve essere pronta la documentazione, diversamente le pratiche non sono da portare in Commissione.

Sul comandante: non abbiamo deciso ancora nulla perché non ne abbiamo parlato come governo. Sento già nel modo di affrontare il problema delle certezze su cui penso sia opportuno riflettere. Ci sono domande aperte. L’opposizione del comandante è scattata prima che arrivasse ed è interessante appurarne il perché. Ci sono molti aspetti che pongono delle domande. Certamente, determinate affermazioni, che può avere rilasciato anche in momenti non ufficiali, non sono accettabili per un comandante di un corpo militare sammarinese, è fuori di dubbio. Ma ci sono molte cose da appurare. La nomina del comandante: la proposta era del congresso e la nomina è stata votata dal Consiglio. Abbiamo fatto anche di più: il riconoscimento del grado che normalmente dovrebbe fare il congresso militare. Il congresso sicuramente dovrà valutare le dimissioni di cui il Consiglio dovrà prendere atto in quanto soggetto che ha sancito la nomina, ma faremo comunque una verifica istituzionale per essere corretti in quello che facciamo. Sull’ordine pubblico: ci sono sicuramente responsabilità politiche, mie se volete, perché non ho saputo portare la maggioranza a fare quello che doveva fare, cioè il riordino dei corpi e la legge per sistemare il dipartimento polizia, ma il problema è politico, inutile incolpare il comandante cui gli è stato impedito di farlo”.

Comma 8. Riforma su legge 28 giugno 2010 n.118/Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli affari Esteri: “Il progetto interviene su legge recente che prevede la concessione di residenza a imprenditori, per vedere se è possibile allargare la gamma dei requisiti. Interviene poi su un altro tema di attualità, le procedure di controllo e di revoca della residenza, le modifiche previste vanno completate. Credo sia quanto prima necessario adottarlo, mi auguro ci sia la volontà di poter andare all’adozione, credo sia estremamente connesso sia alle ipotesi si sviluppo del Paese, sia in alcuni aspetti di quello che andremo a fare con l’Accordo di associazione con l’Ue. Sono temi su cui dovremo tornare anche in seguito, ma vanno verso una maggiore integrazione europea”.

Marco Podeschi, Upr: “Questo progetto dell’Upr nasce da esigenza correlata alla richiesta di un residente naturalizzato che chiede residenza per minori. Ci possono essere casi spiacevoli di cittadini forensi, figli di sammarinesi naturalizzati, he non possono chiedere residenza per i propri figli. Era una distorsione presente nella legge vigente. Se governo e maggioranza ritengono che il tema sia colto nel vostro progetto di legge, non abbiamo nessun problema a ritirare il nostro progetto. La riforma è richiesta da tutte le forze politiche chiedo che la maggioranza calendarizzi seduta con la discussione su emendamenti”.

Marino Riccardi, Psd, presidente: “Il provvedimento Upr è pienamente recepito da progetto govero all’articolo 16”.

Luca Santolini, C10: “Ho avuto molte perplessità sulla convocazione, dovremmo riproporre dibattito in prima lettura perché non ci sono emendamenti o nuovi elementi. Non vedo utilità del dibattito odierno distaccato dal testo”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Non ha senso oggi recepire consigli della minoranza, non mi piace come si è proceduto. Chiedo ci si incontri anche fuori dalla Commissione per confrontarci sugli emendamenti. Non partecipo a un dibattito in cui non c’è nulla di nuovo ma chiedo si calendarizzi un incontro con tutte le forze politiche sugli emendamenti”.

Marco Gatti, Pdcs: “La sede in cui bisogna fare dibattiti credo sia quella istituzionale. E’ fuorviante pensare di fare confronto in un ambito esterno. Il dibattito odierno era per mettere in atto modalità operativa che voleva favorire un dialogo. Ma se non è condivisa rispettiamo le posizioni espresse vorrà dire che nella prossima sessione presenteremo emendamenti e faremo dibattito su quello per vedere quanto può essere accolto e integrato”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Questa legge dopo la sua promulgazione aveva bisogno di una nuova taratura sulle mutate esigenze della società e gli obiettivi del Paese. Rispetto al confronto sugli emendamenti credo che il confronto sugli emendamenti poteva essere sempre fatto, il confronto è sempre aperto”.

Marino Riccardi, Psd, presidente: “Sono abbastanza rammaricato per il comportamento delle forze di opposizione, hanno perso l’occasione per fare richieste ed esprimere auspici su inegrazioni alla legge. Mi impegno a portare il progetto nella prossima seduta, credo sia opportuno ci sia un esame adeguato sui singoli articoli”.

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