Home NotizieSan Marino San Marino, transitorio fiscale: nessun regalo agli evasori

San Marino, transitorio fiscale: nessun regalo agli evasori

da Redazione

CSU: se il Governo vorrà andare in questa direzione, dovrà essere una operazione di effettiva transizione che favorisca il passaggio dalla vecchia alla nuova normativa fiscale e porti vantaggi economici importanti allo Stato.

 

SAN MARINO – Dopo decenni di critiche agli evasori/elusori fiscali e soprattutto alle norme che hanno permesso e alimentato questi fenomeni, dopo un lungo tempo di “benevolenza” dello Stato nei confronti dei contribuenti infedeli, è ragionevole ed anche un po’ rassicurante pensare che la nuova legge tributaria, di cui continuiamo a chiedere la sua completa applicazione, contiene elementi che vanno in una direzione diversa, che ci potrà condurre verso un sistema di maggiore giustizia tributaria, anche con l’obiettivo di stabilire un rapporto di fiducia (compliance) tra l’Amministrazione Tributaria e i contribuenti, nell’interesse di tutti.

Ma ecco che il transitorio fiscale, previsto già nella legge finanziaria, se non introdotto con le dovute garanzie, rischierebbe di riportarci di nuovo in tempi e modi che pensavamo definitivamente superati.

È bene ricordare che chi ha eluso o evaso le tasse, ha comunque beneficiato di servizi e prestazioni sociali, sanitarie, dell’istruzione, esattamente come chi le tasse le ha sempre pagate nella giusta misura su redditi trasparenti, anzi talvolta pure di più, perché le tasse evase sono state compensate con un maggiore carico fiscale sui contribuenti onesti, e con tagli alla spesa pubblica, agli stipendi, ecc. Qualcuno, insomma, ha dovuto suo malgrado risarcire i guai determinati dai furbetti.

Il condono fiscale è, su un piano di principio, la legittimazione di un atto illecito, ed una delegittimazione delle imposte come strumento democratico di finanziamento della spesa pubblica. Nel caso sammarinese, va detto che la normativa dell’84 non conteneva per nulla certi reati fiscali ed era particolarmente indulgente con gli evasori ed elusori; anche la sua applicazione piena risultava debole e non efficace.

Detto ciò la pratica del condono non ci piace, anche perché si generano insane aspettative per il futuro, e si continuerebbe ad alimentare la tendenza ad evadere; inoltre è fortemente diseducativo e profondamente ingiusto nei confronti dei contribuenti onesti.

Ora, poiché siamo all’avvio dell’entrata in vigore della nuova legge tributaria che contiene elementi di deterrenza più convincenti del passato, che ha finalmente introdotto il reato di evasione fiscale, pretendiamo che questa operazione di transitorio fiscale, se verrà portata avanti, produca meno danni possibili.

Vanno senz’altro rivisti al rialzo gli importi a carico dei contribuenti disonesti, in rapporto al valore dei redditi evasi, perché dopo aver frodato il fisco, e verosimilmente lo hanno fatto per diversi anni, non possono cavarsela con due soldi.

Se tutta l’azione di accertamento e controllo a cui era chiamata la struttura amministrativa, viene alleggerita con la sanatoria, si deve necessariamente impegnare l’apparato tributario e gli organi che sovrintendono alle funzioni previste dalla nuova legge, ad applicare fin da subito e fino in fondo la legge di riforma tributaria che contiene disposizioni che offrono ulteriori strumenti e nuove modalità nell’attività di prevenzione e contrasto dell’evasione fiscale.

Queste considerazioni per dire che se il Governo andrà in questa direzione, perlomeno quattro sono le condizioni fondamentali che devono essere garantite:

1° – Rifiuto di una logica di condono fiscale, per attuare una operazione di effettiva transizione che favorisca il passaggio dalla vecchia alla nuova normativa e porti vantaggi economici importanti alle casse dello Stato.

2° – Zero costi per l’amministrazione tributaria nell’azione di recupero delle entrate da sanatoria. No a consulenze pubbliche agli evasori, comunicazioni, ecc. che hanno dei costi per la collettività.

3° – Massimizzazione degli introiti.

4° – Impiego da subito delle risorse umane e professionali nell’ambito dell’amministrazione tributaria nell’attività di prevenzione dell’evasione.

Cogliamo anche questa occasione per riproporre l’imprescindibile necessità di superare il segreto bancario, che produrrebbe anche un’ulteriore ed efficace semplificazione delle modalità di controllo e accertamento dei reati fiscali, misura questa a tutto vantaggio della fiscalità generale.

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