Ha appena finito un altro lavoro, di cui accenna appena che sarà dedicato ai bambini. Sarà completamente diverso dai suoi precedenti, che compongono una sorta di trilogia che le è servita per diventare quella che è.
SAN MARINO – Ha cambiato look rispetto alle foto che circolano su di lei, ma lo stile è quello che l’ha resa famosa, con il suo linguaggio quasi fotografico e la potenza evocatrice di sentimenti e situazioni.
Lorenza Ghinelli arriva nel salotto culturale di Villa Manzoni nella serata a lei dedicata sulla scia del caso letterario scoppiato con la pubblicazione de Il divoratore, bissato con La colpa, e confermato con l’ultimo lavoro dal titolo Con i tuoi occhi.
In tre anni, tre successi. Ma Lorenza Ghinelli non ha perso la testa, anzi forse l’ha ritrovata, nel senso che dopo un’infanzia difficile per sé e per i suoi genitori – sono stata una ragazzina terribile, ammette pubblicamente – ha capito cosa vuole fare. E prima di tutto, cosa non vuole fare. Ad esempio, non vuole fare la diva, anche se certe proposte potrebbero sembrare allettanti.
La sua attenzione va sempre a chi soffre. Mentre scrive e in mezzo a mille altri interessi, lavora in una comunità di recupero. Vuole sperimentare la scrittura come tecnica di resilienza, cioè come strumento per elaborare il dolore e risalire dalle esperienze difficili. La rabbia e la violenza colpiscono le emozioni, rovinano le cose. Metterle a fuoco con il racconto aiuta a mantenere la propria struttura, a ritrovare la propria anima.
Intanto continua a scrivere. Ha appena finito un altro lavoro, di cui accenna appena che sarà dedicato ai bambini. Sarà completamente diverso dai suoi precedenti, che compongono una sorta di trilogia che le è servita per diventare quella che è. Una sorta di resilienza da lei stessa applicata alla sua vita.
Il suo modo di porsi, pacato e insieme determinato, eppure senza posizioni manichee – alle fine assolve anche i cattivi maestri – incanta il pubblico. Che fa la fila per chiederle l’autografo.
Grande la soddisfazione per l’Ente Cassa Faetano, che con questa serie di incontri con l’autore fa rivivere Villa Manzoni in una dimensione interessnate e soprattutto coinvolgente, animando anche la zona di Dogana, solitamente un po’ ai margini del circuito culturale sammarinese.
