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San Marino, politica: UPR interviene sulla legge in materia di editoria

da Redazione

Quanto avvenuto in Commissione Affari Esteri, mercoledì 30 aprile, merita qualche puntualizzazione. Il progetto di “Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione” presentato dal governo interviene su un settore in cui da anni mancano regole precise. UPR ritiene opportuno normare il settore della professione degli operatori dell’informazione. Non condividiamo però la scelta del governo in cui mescola la professione di giornalista con le norme che regolano l’intero settore dell’informazione e editoria scegliendo una strada anomala rispetto alle leggi in vigore nella stragrande maggioranza dei paesi. Da questo punto di vista la proposta è a nostro giudizio debole, poiché mette insieme elementi che poco o nulla hanno a che spartire. Pericolosa poiché mette sotto controllo governativo un settore, l’informazione, delicato per la democrazia e pluralismo di un paese. Confusa in quanto prevede ben due organismi la “Consulta dell’informazione” e “l’Autorità garante per l’Informazione”. La scelta della maggioranza di sospendere la Commissione proprio all’art. 7 “Autorità garante per l’informazione” è il segnale che qualcosa non va. Come rilevato – forse un po’ in ritardo da qualche consigliere di maggioranza – il comma 2 dell’art. 7 sopprimerebbe, di fatto, la Commissione di Vigilanza, che ha compiti di controllo sulla programmazione radio televisiva nella Repubblica di San Marino. Soppressione in favore del nuovo organismo, l’Autorità, espressione diretta del Segretario per l’Informazione. Peccato che la Commissione di Vigilanza sia l’unica commissione di garanzia la cui presidenza viene concessa all’opposizione. UPR ha presentato decine di emendamenti sul progetto di legge e auspica che in attesa della prossima Commissione, la maggioranza abbia la capacità di fare una riflessione sulle logiche generali che sottendono al progetto di legge. C’è il tempo necessario e tecnicamente si può ancora agire in quanto il cuore del progetto è l’art. 7 – ovvero l’istituzione dell'”Autorità garante per l’Informazione”. Un ripensamento non sarebbe a questo punto né sconveniente né illogico anche considerando che è in corso anche un serrato confronto – fra maggioranza e opposizione – sulla ridefinizione del Regolamento Consiliare, in cui uno dei punti fondamentali è lo “Statuto delle opposizioni”, previsto già dal 2008 con la Legge elettorale. Se la “Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione” dovesse andare avanti nella sua forma attuale, Unione Per la Repubblica è pronta a riconsiderare il proprio atteggiamento rispetto al dialogo in corso sul regolamento consiliare. Non è accettabile per un Paese democratico in cui i pochi spazi istituzionali per l’opposizione siano annullati dal governo, depotenziando, di fatto, anche il ruolo del Consiglio Grande e Generale. I nostri sono timori che intendiamo porre all’attenzione dell’opinione pubblica ci inducono a tenere alta l’attenzione affinché le regole di base della democrazia e pluralismo di espressione siano garantite e se possibile ancora più rafforzate.

 

c.s. UPR

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