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“La discesa di Orfeo” di Tennessee Williams al Teatro Novelli di Rimini

da Redazione

La stagione teatrale di Rimini 2013/2014 ospita da martedì 25 a giovedì 27 marzo al Teatro Novelli alle ore 21 (appuntamento conclusivo dei Turni A, B e C in abbonamento) il Teatro dell’Elfo con lo spettacolo La discesa di Orfeo di Tennessee Williams, per la regia di Elio De Capitani (traduzione di Gerardo Guerrieri) con Cristina Crippa, Edoardo Ribatto, Elena Russo Arman, Luca Toracca, Federico Vanni, Corinna Agustoni, Cristian Giammarini, Debora Zuin, Sara Borsarelli, Marco Bonadei, Carolina Cametti e Alessandra Novaga (chitarra elettrica). Le scene ed i costumi sono di Carlo Sala.

Con questo spettacolo, che hadebuttato il 13 luglio 2012 al Festival dei Due Mondi, Elio De Capitani ha firmato la terza regia di Tennessee Williams e riallacciato il filo di un lavoro iniziato diciannove anni fa – quando Mariangela Melato e il Teatro Stabile di Genova lo chiamarono a dirigere Un tram che si chiama desiderio – e ripreso nel 2011 con Improvvisamente, l’estate scorsa.

Opera inedita in Italia, La discesa di Orfeo è stata riletta dal Teatro dell’Elfo con gli occhi e con i corpi di chi ha assorbito dentro di sé il teatro e il cinema di Fassbinder, il suo melò sociale, sospeso tra realismo e aperture oniriche: unici attori e una chitarrista, totalmente coinvolti nel restituire a Williams e ai suoi personaggi la tragica tenerezza e il furore esistenziale che li consuma.

Il testoracconta l’incontro di tre fragili sognatori «che lasciano pelli dietro di sé, pelli pulite e denti e ossa bianche; sono segni che si trasmettono tra loro perché la razza di quelli sempre in fuga possa seguire le orme dei suoi simili». Val è un vagabondo con chitarra e giacca di pelle di serpente, Lady è figlia d’un emigrante italiano linciato dai razzisti, prigioniera di un matrimonio crudele con Jabe che la considera sua “proprietà”, mentre Carol Cutrere è una giovane milionaria, fragile ma ribelle, che offre a Val un’ultima occasione di fuga.

Val si innamora di Lady e sceglie di rompere con il suo passato di uomo di strada per vivere e lavorare accanto a lei. Ma, come un moderno Orfeo che tenta di salvare la sua Euridice, finisce fatto a pezzi dai fanatici del paese, che non tollerano lo “scandalo” della loro passione e il loro sogno di una vita felice.

La discesa di Orfeo (rielaborazione di un’opera composta da Williams nel 1940, Battle of Angels, che morì sul nascere ) fu rappresentato per la prima volta nel marzo del 1957 a New York. Gli interpreti principali – Maureeen Stapleton e Cliff Robertson – vennero ben accolti dalla critica, ma lo spettacolo ebbe poca fortuna. Sidney Lumet ne realizzò poco dopo una trasposizione per il grande schermo che, con il titolo The fugitive kind (in italiano Pelle di serpente) e con protagonisti Anna Magnani e Marlon Brando.

Elio De Capitani con lo scenografo Carlo Sala ha immaginato uno spazio industriale, una sala prove di un’indefinita periferia urbana: è qui che la compagnia arriva per provare il testo di Williams. Muri grigi e spogli, grate di ferro che lasciano filtrare le luci della città, creando chiaroscuri che aprono squarci visionari in questo paesaggio crudamente realistico. Un luogo che non descrive gli ambienti del testo, ma permette la libertà di “citarli”, anche con la lettura esplicita delle didascalie d’autore.

Gli interpreti, tutti sempre in scena, di volta in volta escono dal proprio personaggio per farsi “voci fuori campo” che letteralmente dicono le azioni e le intenzioni degli altri personaggi, li illuminano con potenti lampade manovrate a mano, quasi a volere mettere in luce le emozioni più nascoste, incitandoli in un gioco di specchi e spaesamenti che lascia emergere le loro psicologie dense e sfaccettate.

Una compagnia guidata da Cristina Crippa nel ruolo di Lady, “emblema di una carnalità indomita, rabbiosa”, che tenta di sconfiggere la morte con l’impresa disperata reinventarsi una vita. Protagonisti accanto a lei Edoardo Ribatto, che offre a Val un carattere brutale, mitigato da una dolcezza quasi femminile e Elena Russo Arman, “bravissima nel tratteggiare la fragile Carol”. Luca Toracca è un livido e infernale Jabe, Corinna Agustoni una Vee Talbott persa tra estasi e desiderio. Completano Federico Vanni, il truce sceriffo, Cristian Giammarini e Sara Borsarelli (già applauditi in Angels in America, nel Racconto d’inverno e in Improvvisamente l’estate scorsa), Debora Zuin e i giovanissimi Carolina Cametti e Marco Bonadei (premio Ubu under 30 per The History boys).

La biglietteria del Teatro Novelli è aperta per le prevendite dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 14 e solo nei giorni di spettacolo (anche per il Teatro degli Atti) dalle ore 19.30 alle ore 21 (ore 15 per gli spettacoli pomeridiani). I biglietti possono essere prenotati anche telefonicamente (tel, 0541/793811) dalle ore 12 alle ore 14. Si può prenotare anche per posta elettronica all’indirizzo biglietteriateatro@comune.rimini.it (indispensabile un riferimento telefonico, le prenotazioni inviate per e-mail si intendono valide solo se riconfermate dalla biglietteria e se pervenute entro il periodo di prevendita relativo allo spettacolo richiesto).

Apertura serale della biglietteria nei giorni di spettacolo ore 19.30

Per informazioni: Teatro Ermete Novelli (tel. 0541/793811).

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