Home NotizieSan Marino San Marino, Asset Banca: successo per l’iniziativa “Cumè chi i dis?”

San Marino, Asset Banca: successo per l’iniziativa “Cumè chi i dis?”

da Redazione

A Montegiardino più di un centinaio di persone, tutte convenute per condividere l’emozione collettiva di rituffarsi in quel piccolo mondo antico.

 

SAN MARINO – La sera di lunedì 10 febbraio presso la Sala del Castello di Montegiardino è stato presentato per la terza volta il libro finanziato da Asset Banca sui soprannomi sammarinesi “Cumè chi i dis”? evento che ha registrato il pieno di presenze. Ad affollare la piccola Sala del Castello c’erano più di un centinaio di persone, tutte convenute per condividere l’emozione collettiva di rituffarsi in quel piccolo mondo antico dove le persone non erano solo un nome e un cognome ma dove proprio il soprannome era deputato a raccontare la storia intima, le virtù, le qualità dell’anima degli uomini, delle donne e delle loro famiglie. Così lunedì sera Asset Banca assieme a Romeo e Viola Morri e al Capitano di Castello Marta Fabbri ci hanno condotti per mano in un viaggio molto particolare nella San Marino di ieri, per riscoprire il gusto di una cultura collettiva e il sapore più profondo della vita. Gli aneddoti del libro ci parlano infatti di piccole grandi cose, di luoghi e piazze dove ci si incontrava, si faceva cultura, si riscopriva il senso antico ma vitale di una comunità sana. Con molta gioia lunedì sera si è profilata la possibilità di rimediare al grande errore di aver dimenticato di passare il testimone alle nuove generazioni, l’aver creduto di poter archiviare il mondo di cui anche i soprannomi facevano parte. Ma una voce di dentro ha messo definitivamente in luce che è tornata – anche fra i molti giovani che erano presenti alla serata – la voglia di confrontarsi, di farsi riconoscere per quel che eravamo, di dire a tutti chi siamo stati. Diciamo con Cicerone che il profondo legame con il passato, il ricordo e la memoria di chi se n’è andato ci aiuta a sopportarne la mancanza e ci conforta, ci fa ben sperare per il futuro. “Se il ricordo e la memoria di queste cose – scrive Cicerone riferendosi all’amicizia con Scipione – fosse perita assieme a lui, in nessun modo potrei sopportare la mancanza di un uomo a me così legato e che mi amava tanto. Ma non si sono spenti e anzi vengono alimentati ed accresciuti nel mio pensiero e nel mio ricordo”.

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