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Governo, Europa e direttiva Bolkestein: al SUN di Rimini gli operatori del balneare

da Redazione

Il futuro degli stabilimenti balneari di fronte alla direttiva Bolkestein, che rischia di imporre la messa all’asta delle concessioni demaniali è la tematica al centro di due importanti tavole rotonde nell’ambito di SUN, il Salone Internazionale dell’Esterno, protagonista fino a domani a Rimini Fiera – che l’organizza in collaborazione con Fiere e Comunicazioni.

Da una parte il convegno organizzato dall’associazione “Save the Dolphins onlus”, con la collaborazione dell’associazione culturale “Donne Damare”, sul tema “Bolkestein e Ambiente/Turismo Responsabile”. Che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’eurodeputata del PDL Lara Comi (collegata via skype), della senatrice del PD Manuela Granaiola e del deputato del PDL Sergio Pizzolante.

Dall’altra, l’assemblea nazionale di Oasi Confartigianato, sul tema “Le imprese balneari alla luce delle nuove proposte governative sulla sdemanializzazione e cessione delle aree agli attuali concessionari”. Dove hanno partecipato, tra gli altri, lo stesso On. Pizzolante e il consigliere regionale del PDL Marco Lombardi.

La proposta che il governo italiano sottoporrà all’Unione Europea prevede che le aree in cui sorgono le strutture costruite dalle imprese balneari vengano sdemanializzate e cedute, con diritto di opzione per i concessionari attuali. Resterà demaniale l’area rimanente, che verrà assegnata in concessione, garantendo il diritto di prelazione ha chi ha acquistato l’area a monte.

Durante il convegno di “Donne Damare”, l’eurodeputata del Pdl Lara Comi ha assicurato che “la linea dura, ovvero l’esclusione delle concessioni demaniali marittime dalla direttiva Bolkestein, non è mai stata abbandonata. Va detto – ha aggiunto – che le associazioni del settore non sempre hanno parlato una lingua comune. Ma recriminare è inutile: ora il governo deve presentarsi a Bruxelles con questa proposta. Il momento è favorevole: l’Italia si appresta ad assumere la presidenza semestrale dell’Unione, e il governo ha trovato una sua continuità”.

Per la senatrice Manuela Granaiola (Pd), “la proposta di sdemanializzazione è la migliore tra quelle presentate negli ultimi anni. Certo, la non applicazione della Bolkestein alle concessioni demaniali marittime sarebbe ancora meglio, ma possiamo puntare a un adattamento della direttiva al nostro sistema balneare, che è unico in Europa”.

Per Bettina Bolla – presidente dell’associazione “Donne Damare”, che riunisce imprenditrici del settore balneare – “l’Europa non può essere a due velocità: da un lato tutela il ruolo della donna, dall’altro, con una brutta direttiva, rischia di lasciarci tutte a casa”.

Intervenendo sia al convegno di “Donne Damare”, che all’assemblea di Oasi Confartigianato, il deputato Sergio Pizzolante (Pdl) ha sottolineato che “un’impresa privata non può essere cancellata da un giorno all’altro. Se l’Europa è sensibile alle esigenze delle spiagge spagnole, per le quali è stato accordato un prolungamento della concessione per 75 anni, perché non dovrebbe ascoltare anche l’Italia?”. Pizzolante ha precisato che, secondo la proposta di legge italiana, l’assegnazione delle concessioni sulla parte di spiaggia che resterà demaniale non sarà basata sull’offerta economica, “ma sul progetto di servizio”. Su queste proposte – ha aggiunto – “c’è l’unità delle associazioni di categoria e dei partiti che sostengono il governo, ma non c’è, purtroppo, l’appoggio della Regione Emilia-Romagna, del sindaco e del presidente della Provincia di Rimini”.

Intervenendo all’assemblea di Oasi Confartigianato, il presidente Giorgio Mussoni, ha dato atto al Governo di aver compreso “la nostra tipicità, unica in Europa” e ha ricordato come anche in passato siano state fatte opere di sdemanializzazione: “l’unico modo di garantire le nostre aziende”.

Secondo il consigliere regionale Marco Lombardi, questa è “un’occasione importante per chiarire una situazione incrostata da decenni” e per dare stabilità, attraverso la sdemanializzazione con opzione, alle aziende coinvolte. “Ciò non significa certo fermare l’innovazione”, ha sottolineato, “anzi è l’unico modo di incentivarla”. Il consigliere regionale ha anche evidenziato come l’interesse delle forze politiche verso le direttive e le norme europee sia oggi molto più forte rispetto al passato.

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