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CCG: Approvate le modifiche sull’antiriclaggio

da Redazione

I lavori del Consiglio grande e generale  ieri sono ripresi dal dibattito sul decreto legge n. 82, “Disposizioni urgenti recanti modifiche alla normativa di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”. Ratificato poi con 34 voti a favore, 9 contrari e 7 astenuti.

REPORT DELLA TORRE- I lavori del Consiglio grande e generale sono ripresi dal dibattito sul decreto legge n. 82, “Disposizioni urgenti recanti modifiche alla normativa di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”. Ratificato poi con 34 voti a favore, 9 contrari e 7 astenuti.Si è passati quindi al comma 4 che riunisce 4 progetti di legge in seconda lettura che recepiscono e adeguano la normativa sammarinese agli impegni internazionali, il cosiddetto “Pacchetto Moneyval”. Il primo, progetto di legge “Raccolta delle disposizioni su banconote e monete”; quindi il progetto di legge “Disposizioni penali contro le frodi e le falsificazioni”. Terzo provvedimento è “Responsabilità della persona giuridica”; infine “Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale e disposizioni in materia giudiziaria”. Si è quindi aperto il dibattito con 26 iscritti che proseguirà in seduta notturna.

Di seguito un riassunto dei lavori.

Decreto – Legge 12 luglio 2013 n.82 – Disposizioni urgenti recanti modifiche alla normativa di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Ratificato con 34 voti a favore, 9 contrari e 7 astenuti.

Andrea Belluzzi, Psd: “Questo decreto definisce meglio termini che prima lasciavano spazio all’interpretazione. Sottolineo che arriva come decretazione d’urgenza dettata dall’esame degli organi internazionali preposti, previsto a settembre. Le direttive cui adeguarsi però risalgono a tre anni fa. Professionisti e aziende hanno sollevato l’esigenza di arrivare a questi provvedimenti con maggiore condivisione. Dal dopo ispezione, quando ci arriveranno delle indicazioni, suggerisco di prenderne atto e subito di programmare l’adeguamento. E’ infatti necessario mettere in atto provvedimenti di questa natura, il cui spirito è condiviso, ed essere pronti in pratica a recepire gli adeguamenti. Per questo ritengo opportuno tracciare una road map per il Consiglio e per le commissioni con lo scopo di arrivare in fretta alla produzione normativa, per evitare polemiche. Certo, quando certe norme si applicano a San Marino necessitano di correttivi perchè i numeri sono diversi rispetto ad altri Paesi. Gli organismi che vengono a ispezionare valutano l’applicabilità o meno delle prescrizione rispetto alle norme vigenti, in quella sede è opportuno sottolineare l’esigenza di innestarsi su normative interne”.

Francesca Michelotti, Su: “Nessuno può opporsi a un decreto di questo tipo. Ma la fretta cui ci si è accinti a produrlo forse ha fatto mancare un po’ di ponderazione. All’articolo 26 c’è un recepimento troppo pedissequo alle normative internazionali, giusto per situazioni più ampie della nostra, ma sopra le righe per un piccolo Stato. Qui si sta parlando di persone politicamente esposte nel cui elenco sono inclusi soggetti che non devono minimamente subire le conseguenza di essere considerati tali. Un’esigenza di trasparenza va bene per tutti coloro che sono coinvolti nella gestione pubblica, ma pone troppe difficoltà a chi diviene all’improvviso politicamente esposto. Mi auguro ci siano emendamenti migliorativi, non saremo noi a votare contro questo decreto, pur qualche perplessità, ci trova assolutamente favorevoli”.

Marco Podeschi, Upr: “E’ logico adeguarsi agli esposti degli organismi internazionali, ma purtroppo tutti gli anni, in piena estate, ci troviamo ad adottare decreti legge con procedura d’urgenza per lo stesso motivo. Il problema non è solo di natura normativa, ma anche culturale, personalmente mi sono trovato ad applicare in passato norme come persona politicamente esposta. Spero ci sia un’opera anche culturale di chi deve applicare queste norme. Ci sono emendamenti di maggioranza per le categorie elencate nell’art. 26 e mi trovano d’accordo. Però in questo elenco gli staff politici delle segreterie di Stato non sono considerati, sono inveci inclusi membri del Cda di aziende a partecipazione statale, per esempo, che percepiscono unicamente un gettone di presenza. Se trasparenza deve essere, allora sia considerato anche l’aspetto delle segreterie di Stato”.

Nicola Renzi, Ap: “Mi ritrovo in quanto detto dai consiglieri che mi hanno preceduto. Quali sono i motivi della rincorsa? Non sono solo politici, ma strutturali e ora non devono esserci più. Dobbiamo procedere in maniera spedita su trasparenza, lotta contro riciclaggio e terrorismo, ma anche tenere presente la storia della nostra Repubblica, rallentata su certe tematiche, e la nostra particolare realtà statuale che alcuni organismi internazionali fanno fatica a riconoscere.

Questa non vuole essere una difesa di posizioni o la definizione di una casta. Piuttosto è attenzione a che le normative possano trovare effettiva applicazione nella vita quotidiana che svolgiamo. L’abnorme incisività di norme troppo serrate potrebbe causare repulsione sui compiti fondamentali per la vita democratica o dare l’idea che c’è qualcosa da nascondere”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “A prima lettura il decreto è ben fatto. Sono poste delle regole che richiamano un altro decreto del 2008. E’ giusto fare delle modifiche. Potrebbe esserci bagarre sull’articolo 26, quello sulle persone politicamente esposte: da parte mia non c’è nessun problema sui controlli, ma ho delle perplessità sugli staff . Non ci devono essere timori a dare dati e a sottostare a certe regole”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Bene lo spirito costruttivo negli interventi. Dobbiamo comprendere che questo decreto non arriva dal congresso di Stato ma dalla commissione tecnica nazionale che fa da supporto all’aggiornamento quotidiano dei parametri Gafi. Non poniamo in essere correzioni a lacune, in base ai problemi emersi abbiamo ritenuto di apportare dei miglioramenti alla nostra legge anti riciclaggio. Sull’articolo 26 abbiamo proposto alcuni emendamenti per rendere più adeguato al sistema sammarinese il concetto Gafi di persona politicamente esposta. Abbiamo adottato il concetto secondo la direttiva Ue e il Gafi dà la possibilità di limitare l’adeguata verifica della persona politicamente esposta all’interno del proprio Paese”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Dobbiamo abituarci a questo tipo di adeguamento e a fare i conti con realtà sovbranazionali che periodicamente ci chiederà di riconoscere standard che successivamente saranno definiti. Dovremo fare i conti come piccolo Stato. Come piccoli Stati dobbiamo essere bravi a recepire adeguamenti con intelligenza e non meccanica, ma anche attenti a non dover giustificare nostra diversità solo per la dimensione. Spesso ci siamo sentiti dire, per la proposte di istituire presidi e organismi di controllo, che esistono già e non ci servono. Ci stiamo misurando con chi è diverso da noi, ma vogliamo condividere lo stesso sistema di regole, è un problema non banale”.

Progetti di legge per il recepimento e l’adeguamento agli impegni internazionali:

a) Progetto di legge “Raccolta delle disposizioni sulle banconote e monete” (II lettura)

b) Progetto di legge “Disposizioni penali contro le frodi e le falsificazioni” (II lettura)

c) Progetto di legge “Responsabilità della persona giuridica” (II lettura)

d) Progetto di legge “Modifiche al Codice Penale ed al Codice di Procedura Penale e disposizioni in materia giudiziaria” (II lettura)

Progetto di legge “Disposizioni penali contro le frodi e le falsificazioni”

Luca Beccari, Pdcs: “La commissione competente ha approvato il testo con voto unanime. Il progetto di legge rientra nell’ambito dei provvedimenti di recepimento delle normative comunitarie rilevanti in materia finanziaria. Tale impegno è stato stabilito nell’ambito dell’ultima convenzione

monetaria fra San Marino e i paesi dell’Ue. L’obiettivo è anche quello di aggiornare e riordinare le disposizioni nazionali già vigenti ridisegnando compiti e doveri dei diversi soggetti che sono definiti nell’articolato come “gestori del contante”. I presidi di tutela dalla contraffazione sono ampiamente rafforzati. Ha particolare rilievo l’istituzione, nell’ambito dell’Ufficio Centrale Nazionale Interpol, dell’Ufficio Centrale per il Falso Monetario (Ucfm), che fra le altre funzioni, ha quelle di coordinare le indagini in materia di contraffazione e falsificazione e di collaborare con le autorità nazionali ed estere.

Gli emendamenti apportati all’articolato hanno riguardato prevalentemente integrazioni e migliorie sotto il profilo tecnico e non hanno modificato la sostanza delle disposizioni. Il presente provvedimento rappresenta un ulteriore passo della Repubblica di San Marino lungo la strada della convergenza alle norme comunitarie in materia finanziaria, la quale costituisce il presupposto per una maggiore integrazione del sistema finanziario sammarinese con quello europeo”.

Progetto di legge “Disposizioni penali contro le frodi e le falsificazioni”

Andrea Belluzzi, Psd: “La caratteristica principale di questo progetto di legge è quella di essere un adempimento necessario per adeguare la nostra normativa interna alle prescrizioni del Consiglio dell’Unione europea che richiedono un adeguamento costante della Convenzione Monetaria sottoscritta dalla Repubblica di San Marino con l’Ue il 27 marzo 2012. Sono gli adempimenti che sono necessari se si vuole restare all’interno del sistema euro. Viene definito in maniera aperta lo “strumento di pagamento”. Vengono inasprite le pene. Infatti oggi falsificazioni e frodi che mettono a repentaglio la sicurezza e la certezza degli strumenti di pagamento sono considerate un fatto di estrema gravità”.

Progetto di legge “Responsabilità della persona giuridica”

Francesco Morganti, Psd: “Il progetto di legge rappresenta una risposta alle esigenze di repressione e prevenzione della cosiddetta “criminalità d’impresa. Il Moneyval aveva suggerito, alcuni anni fa, l’introduzione nel nostro ordinamento giuridico della responsabilità da misfatto delle persone giuridiche quale punto necessario per l’adeguamento legislativo dello Stato a moderni e concreti dettami nella lotta contro il finanziamento del terrorismo e contro il riciclaggio. Tali indicazioni sono state recepite nel 2010 con la legge “Responsabilità da misfatto della persona giuridica” e con il relativo decreto attuativo.

Già da tempo dunque sono state introdotte forme di responsabilità per le persone giuridiche. C’è però un problema di effettività. Per cui il Moneyval ha richiesto al nostro Paese di rivedere e riformulare la normativa vigente.

L’attuale normativa infatti si basa sull’adozione di un modello organizzativo volto a prevenire la commissione dei reati. Tale assetto risulta, tuttavia, del tutto inattuato. Nessun ente, infatti, alla fine del 2011 aveva registrato il proprio modello organizzativo. Vi è dunque l’esigenza di riformulare la normativa attualmente vigente, abolendo l’istituto del modello organizzativo, abrogando la precedente legge e approvando la seguente, in cui la responsabilità da reato di enti e persone giuridiche non è definita né amministrativa, né penale perché costituisce un unicum solo in parte riconducibile alle tradizionali forme di responsabilità. Nell’ambito del processo penale potranno essere chiamati a rispondere gli enti, le società, le associazioni (anche non riconosciute) e gli enti pubblici nei limiti in cui esercitano attività economica. Alla responsabilità degli enti, prevista in questo testo normativo sia per i misfatti che per i reati colposi, si applicheranno in quanto

compatibili, le disposizioni del Codice Penale e del Codice di Procedura Penale. La responsabilità della persona giuridica non escluderà quella delle persone fisiche che hanno commesso il reato”.

Progetto di legge “Modifiche al Codice Penale ed al Codice di Procedura Penale e disposizioni in materia giudiziaria”

Gian Nicola Berti, Ns: “Il progetto di legge riguarda confisca, sequestri, reati in materia di armi, coordinamento investigativo, riciclaggio dei proventi del reato anteriormente commesso, disposizioni in materia di notificazioni, istituzione di tributi giudiziari e produzione di atti in

giudizio.

Il progetto di legge permette di proseguire il percorso di allineamento del nostro ordinamento agli attuali standard internazionali in materia di contrasto al riciclaggio e alla commissione di reati in

genere. Vengono potenziati gli strumenti a disposizione della Autorità Giudiziaria in sede repressiva, così come la prevenzione

L’istituto della confisca ha conosciuto, nell’ultimo decennio, una profonda evoluzione. Solo con strumenti in grado di incidere in profondità sulle radici economiche del crimine e su quella ampia rete di rapporti finanziari su cui si basano i poteri criminali, è possibile contrastare efficacemente organizzazioni criminali. Serve dunque da un lato un più efficace coordinamento per evitare sovrapposizioni normative; dall’altro ammodernare la terminologia”. E’ prevista l’obbligatorietà della confisca in ogni caso in cui il giudizio si concluda con l’accertamento della responsabilità penale. E le vicende successorie non potranno impedirne l’esecuzione. Inoltre è irrilevante l’eventuale intestazione fittizia. La confisca non pregiudicherà i diritti di terzi in buona fede.

Sarà possibile eseguire la confisca anche su altri beni di valore equivalente a quello. Invece la confisca dei beni di cui l’imputato non sia in grado di giustificare la lecita provenienza sarà possibile solo qualora si proceda per reati che, secondo gli organismi internazionali, costituiscono

gravi reati presupposto del riciclaggio. E’ stato escluso il reato di lesioni personali aggravate.

Le disposizioni in materia di sequestro probatorio e preventivo erano state introdotte nel 2010 e vengono, con il presente progetto di legge, solo in parte modificate al fine di coordinarle con le nuove norme in materia di confisca. La disciplina del sequestro conservativo mira, invece, a garantire anticipatamente che il condannato adempia l’obbligo di pagamento delle pene.

Il progetto di legge modifica le vigenti disposizioni in materia di armi. In materia di coordinamento di indagini c’è la possibilità di attribuire a più magistrati la trattazione di un unico procedimento. Viene dunque introdotto, senza violare la segretezza delle indagini e i principi di garanzia del giudice naturale, il pool investigativo.

Viene introdotto il reato di autoriciclaggio. Per evitare duplicazioni sanzionatorie, si è previsto che, in caso di condanna per il reato presupposto e per riciclaggio, le pene non si possano materialmente cumulare, ma si dovrà procedere all’aumento della pena già applicata. Ci sono inoltre semplificazioni in ordine alla notificazione degli atti amministrativi e sono state riviste le

spese di giustizia che il condannato è tenuto a pagare, rimaste invariate da decenni. In commissione si è anche condiviso di modificare il titolo del progetto di legge: “Modifiche al codice penale ed al codice di procedura penale e disposizioni sulla procedura civile e in materia giudiziaria”.

Dibattito

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Intervengo sui due progetti di legge di mia competenza, sulla raccolta delle disposizioni su banconote e monete e disposizioni penali contro frodi e falsificazioni. Il primo provvedimento é il primo atto legislativo con sono attuati gli impegni assunti dalla sottoscrizione, del marzo 2012, della convenzione monetaria. Il primo settembre 2013 è la data prevista come termine per il recepimento della normativa. Rispetto alla disposizione contro frodi e falsificazioni, il secondo provvedimento, è anch’esso importante perché intanto, rispetto alle norme vigenti, sostituisce il concetto di alcuni mezzi di pagamento come carta di credito con una definizione più ampia di strumento di pagamento e include la problematica delle frodi informatiche”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato con delega alla Giustizia: “Farò alcune brevi considerazioni sui due progetti di legge redatti dalla mia segreteria oggetto di discussione nella giornata odierna. Contengono una serie di interventi che riguardano il recepimento di diverse direttive del Gafi, e le conseguenti raccomandazioni del Moneyval. E’ sempre difficile a volte rincorrere gli adempimenti, alle raccomandazioni è stato dato un ordine di priorità, su di esse il Paese sarà valutato nella prossima assemblea del Moneyval e nel settembre 2014 abbiamo anche una visita di una delegazione dell’organismo europeo che verificherà l’applicazione del tribunale e delle forze di polizia. Rispetto al provvedimento sulla personalità giuridica: il progetto approvato nel 2010 è stato ritenuto carente e poco effettivo, era basato sul modello organizzativo. Per questo la legge è stata abrogata ed è stata presentata nuova formulazione. E’ difficile in quest’ottica scindere da responsabilità amministrativa e penale, per questo motivo è state rilevata carenza nel provvedimento precedente. Sul secondo provvedimento: i primi campi vanno a disciplinare la materia giudiziaria afferente a confisca e sequestri, reati in maniera di armi, coordinamento investigativo, e aspetti organizzativi del tribunale. Sono norme presenti nell’ordinamento, ma ritenute non esaurienti. Su questi argomenti ci sono perplessità da parte dell’ordine degli avvocati e notai, in particolare sull’autoriciclaggio. E’ ovvio che sono norme più stringenti, più rispondenti agli organismi internazionali. Si dice che il reato di autoriciclaggio non è inserito nel codice penale italiano, ma è in vigore in molti altri Paesi europei e per noi è importante proseguire lungo il cammino dell’adeguamento agli standard internazionali”.

Marco Gatti, Pdcs: “Stiamo trattando di progetti di legge fortemente tecnici, le scelte politiche sono state prese da tempo. Come Consiglio abbiamo scelto di aderire agli standard internazionali e oggi abbiamo il compito di seguire queste direttive che si evolvono e si evolveranno con continuità. Di qui il lavoro che aspetta al Consiglio, ma anche agli organismi e alle autorità che dovranno intervenire in caso di reati. Mi sento di dire solo che sono condivisibili questi progetti di legge che vanno nella direzione politica da tempo scelta. Abbiamo un progetto di legge sulla responsabilità giuridica, cambia un aspetto di impostazione tecnica importante. Prima un’impresa con un modello organizzativo poteva pressoché sottrarsi da una responsabilità. Oggi non è più così. Non possiamo pensare che un soggetto economico tragga vantaggio da un reato, anche se compiuto da altri soggetti, e non ne sia punito. Dobbiamo lavorare nell’ambito dell’impresa in modo diverso e fare in modo che i sistemi di controllo interno siano efficaci. Poi c’è una modifica al codice penale. L’autoriciclaggio è frutto di un dibattito interno forte per quello che può comportare. Io però non posso pensare che, se un reato è commesso fuori dal nostro Stato e i frutti del reato siano importati a San Marino, questi non possano essere toccati nel nostro territorio e dalle nostre istituzioni. Il principio è giusto. La legge mi sembra tenga conto di non duplicare il reato. E’ un passo non rimandabile. E’ vero che ci sono alcuni territori della comunità europea che non hanno introdotto il reato. La grande maggioranza lo ha fatto, la stessa Svizzera e Vaticano. Dobbiamo guardare chi è più avanti. Un altro aspetto importante è il coordinamento di indagine. Chi deve svolgere vigilanza e controllo e repressione dei reati deve essere in grado di farlo. Ci troviamo di fronte a reati più complessi del passato e deve cambiare la metodologia di lavoro. Quando lo stesso soggetto ha pluralità di reati e fascicoli aperti, serve un’attività di coordinamento tra i giudici per portare fino in fondo l’indagine. Sulla confisca, è un provvedimento particolare, è previsto l’inversione dell’onere della prova nel momento in cui ci si trova di fronte a soggetti già condannati in via definitiva che non sono in grado di dimostrare la provenienza delle somme. Ci troviamo già i presupposti gravi e una condanna definitiva. Quindi in questo caso il discorso dell’onere della prova può essere accettato”.

Roberto Ciavatta, Rete: “In Commissione c’è stata possibilità di un confronto costruttivo che ha portato a modifiche oggi in seconda lettura. Non mi addentro nelle due norme discusse dalla terza commissione. Le novità intercorse in questi giorni pervenute ordine avvocati e notai, critici rispetto questa norma, invece ieri la nota della Csu che all’opposto sostiene norma che inasprisce le pene. Non nascondo le posizioni del movimento sono più vicine a quelle della Csu che a quelle dell’ordine, un inasprimento delle pene male non fa in questo Paese che ha necessità di recuperare terreno e credibilità in ambito internazionale. Mi auguro che questa norma, che da un lato ci viene richiesta, si voglia accettarla non tanto perché non si può fare altrimenti, ma perché ne siamo convinti”.

Rossano Fabbri, Ps: “Discutiamo quattro leggi molto importanti in un solo comma, quando servirebbe più tempo. Se si paragona quanto detto dall’Ordine degli avvocati rispetto al comunicato della Csu non si fa buon servigio al Paese: il sindacato ha fatto un intervento politico, l’ordine tecnico.

Le raccomandazioni di Gafi e Moneyval sono state tradotte dallo stesso ordine. E sono gli organismi a dirci che serve un’opera di adeguamento dell’ordinamento interno per recepire per esempio l’auto riciclaggio o la confisca. Non vanno dimenticate le parti lese. Con queste pene, dai 4 ai 10 anni, meglio però ampliare il carcere. Cerchiamo di non creare distorsioni per non essere qui tra qualche anno con problemi di effettività. Una legge se c’è va applicata e fatta rispettare.

Sulle personalità giuridiche ho più di una perplessità. La responsabilità penale è personale e difficilmente enti giuridici sono passibili di sanzione penale”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Si tratta di norme molto importanti. San Marino da oltre una legislatura ha preso la strada dell’adeguamento internazionale, sostenuto da tutte le forze politiche. Ci sono però vari problemi che ne derivano. Ed è normale. Dobbiamo dare seguito alle varie raccomandazioni guardando però al nostro sistema. Due progetti di legge derivano dalla convenzione monetaria, gli altri due dalle raccomandazioni Gafi e Moneyval.

I nostri passi in avanti sono stati riconosciuti. Da febbraio ordine chiede traduzione ufficiale e soltanto una settimana fa ne abbiamo ricevuta una non ufficiale. Stiamo introducendo fattispecie nuove e dobbiamo capire come tradurle nel nostro ordinamento. Tribunale, Bcsm e Aif devono individuare e descrivere obblighi, comportamenti e fattispecie. Non finisce qualcosa, è un percorso di trasparenza che ci permetterà di creare una nuova economia”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “La natura degli interventi impone all’Aula di mettere al centro della riflessione il sistema-Paese. L’Upr vuole affrontare questo dibattito come una forza che svolge il suo ruolo senza lucrare sul consenso. Siamo a un crocevia complesso, come dimostrano certe prese di posizione. Dobbiamo rigenerarci e cogliere le opportunità per andare oltre gli standard e dimostrare autonomia. Ma il percorso di allineamento non può fermarsi. Al governo rivolgo una precisa richiesta. Superato questo passaggio il giudizio delle organizzazioni internazionali si concentreranno sull’effettività delle norme e sul ruolo delle forze dell’ordine, confido dunque in un’apertura verso l’opposizione sulle scelte di assetto delle forze ordine”.

Luca Beccari, Pdcs: “Queste leggi sono un ulteriore passo verso la convergenza agli standard internazionali. Due leggi sono adempimenti per la lotta al riciclaggio e al terrorismo, le altre due norme sono contro frodi e falsificazione di monete. San Marino ha avviato un percorso su più fronti, l’aderenza agli standard antiriciclaggio e contrasto al terrorismo, che è il percorso Moneyval o Gafi. Poi il percorso Ocse, sulla collaborazione internazionale, infine quello europeo, con la convenzione monetaria. Questi percorsi richiedono uno sforzo a San Marino di produzione normativa, di adeguamento delle strutture e anche un approccio rinnovato a materie complesse. L’effettività quindi dell’applicazione alle norme richiede formazione e anche cambio di mentalità. Significa cambiare le priorità. San Marino da qualche anno ha tra le sue attività quella di destinare risorse umane alla preparazione e alla formazione per dare attuazione a queste norme. E’ una sfida complessa che ha come risultato la convergenza a standard che possono rappresentare per San Marino opportunità di sviluppo. E’ una sfida nuova, ma che non riguarda solo noi, ma tutte le giurisdizioni che in passato erano considerate più o meno off shore. Gli accordi da soli non sono sufficienti a garantire l’automatico inserimento di San Marino in tutte le white list, sono precondizioni, ma serve anche il giudizio degli organismi internazionale. Uniformità però non significa cambiare connotati. San Marino vanta una tradizione lunghissima di adeguamento, preservando le sue peculiarità. Questo ci impone un sacrificio più grande, ci impone più lavoro e discussione, ma la partita si gioca con l’essere al passo con le evoluzioni internazionali”.

Franco Santi, C10: “Anch’io mi associo alle considerazioni di Roberto Ciavatta, i lavori in commissione si sono svolti in clima costruttivo. Dopo l’approvazione in commissione si è svolto un dibattito nel Paese, alimentato da Csu e dall’ordine avvocati e notai sul provvedimento di riforma codice penale. In commissione è stato chiesto al governo di tenere in considerazione l’effettività della normativa, è un passaggio cruciale. Bisogna creare le condizioni di maggior integrazione con l’effettività della norma che passa attraverso la verifica sul campo delle normative prodotte. Di pari passo va la certezza del diritto per dare effettività a queste norme. Faccio quindi formale richiesta al governo di farsi promotore all’interno del governo in primis per poter arrivare presto in quest’Aula per ragionare insieme e approfondire tematiche della giustizia”.

Nicola Renzi, Ap: “Mi vengono in mente due parole semplici: un male necessario. La cura è dolorosa perché può influire anche su chi si attiene alle leggi. Sono provvedimenti necessari perché il nostro Paese non può farne a meno, fanno parte del cammino di omologazione agli standard internazionali. Dobbiamo continuare la lotta alla criminalità e al terrorismo senza correre il rischio di essere considerati Stati canaglia. Per due lustri, prima del 2008, c’è stata miopia politica. Ne sono conseguite cure da cavallo. E che questa cura sia giusta lo garantisce la segreteria di Stato per la Giustizia. Riteniamo indispensabile però che l’applicazione venga attentamente monitorata per trarne le dovute conclusioni. Introdurre auto riciclaggio, sequestro preventivo e confisca è un fatto di grande rilievo che porterà stravolgimenti. Polizia e giudici avranno poteri robusti. Spero che le società, spina dorsale della nostra economia, sappiano giovarsene. Chiedo una netta presa di posizione da parte della segreteria di Stato per la giustizia per una relazione sull’applicazione normativa nei primi 6-12 mesi dalla loro entrata in vigore”.

Francesca Michelotti, Su: “Non possiamo sottrarci a questi provvedimenti per essere in linea con le disposizioni necessarie all’acquis comunitario. Anche noi dobbiamo essere protagonisti pro attivi delle lotte contro corruzione e criminalità. La nostra è una scommessa per il futuro. Questo nuovo modello cambierà la vita di tutti, costerà fatica, ma dobbiamo farlo. La presa di posizione del sindacato mi ha stupito per le critiche a Osla e avvocati per loro presa di posizione. La politica ha il diritto di perseguire un livello economico libero dalle visioni degli ordini professionali, ma sul metodo hanno ragione: la politica deve ascoltare. Le obiezioni più forti degli avvocati riguardano il sequestro di beni senza provare la legittima provenienza e l’autoriciclaggio. La strada va presa con coraggio”.

Andrea Belluzzi, Psd: “E’ difficile tenere il passo delle prescrizioni internazionali. Ma dobbiamo adeguarci: questa è la musica. A settembre 2014 ci sarà un’ispezione per verificare il recepimento, l’ennesimo esame sa superare. La responsabilità politica di introdurre novità c’è sempre. Sulle modifiche al codice penale, molti articoli sono semplici aggiornamenti, a parte l’introduzione del reato di auto riciclaggio e l’allargamento dell’autorità inquirente a più persone, che garantirà maggiore efficienza. Abbiamo il dovere di fare una ricognizione per verificare la bontà delle norme e perfezionarle. Introdurre nuove norme significa farle proprie, per cui ben venga anche il fatto di recepirle in anticipo. Mi unisco alla richiesta di una relazione sull’applicazione delle norme da parte della segreteria di Stato per la Giustizia”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Questi progetti di legge sono molto utili a comprendere come la necessità di cura e aggiornamento sia costante. E’ il primo insieme di provvedimenti che poniamo in essere non sotto la spinta dell’omologazione internazionale, ma perché ci siamo resi conto che la mancanza di cura ha generato effetti e dobbiamo intervenire in sede preventiva. Per preservare un’economia sana dobbiamo intervenire sul tessuto economico per tornare alla legalità. Abbiamo il dovere di uniformarci agli standard internazionali, ma il nostro interesse primario deve essere preservare il sistema e che la nostra economia sia sicura e in piena legalità. Non è vero che l’autoriciclaggio non rientra nei principi dell’ordinamento. Alla criminalità interessa il profitto del reato e lì dobbiamo colpirli. Non si individua la colpa penale di una persona giuridica, si cerca di colpire chi mette in campo attività illecite, quindi anche la società confiscando l’illecito profitto”

Il coordinamento è l’aspetto caratterizzante di questi progetti di legge. Dobbiamo riorganizzare la giustizia: abbiamo implementato i giudici. Ma l’Ufficio inquirente è fondamentale, creare un coordinamento per indagini complesse, in modo che i magistrati possano condividere informazioni”.

 

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