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Sintesi della seduta del Consiglio di ieri

da Redazione

Dopo due giorni di dibattito e l’esame di dieci articoli e oltre 40 emendamenti, oggi pomeriggio il Consiglio grande e generale approva, con 31 voti a favore e 22 contrari, il decreto delegato che introduce l’Imposta straordinaria sugli immobili. Approvati gli emendamenti del governo e uno, ieri notte, del movimento civico Rete.

Dopo due giorni di dibattito e l’esame di dieci articoli e oltre 40 emendamenti, oggi pomeriggio il Consiglio grande e generale approva, con 31 voti a favore e 22 contrari, il decreto delegato che introduce l’Imposta straordinaria sugli immobili. Approvati gli emendamenti del governo e uno, ieri notte, del movimento civico Rete. I lavori consiliari sono ripresi nel primo pomeriggio a partire dall’articolo 4, in Aula, presenti solo i 31 consiglieri di maggioranza, numero che consente comunque l’avvio della seduta. Infatti i consiglieri dell’opposizione si sono riuniti in un primo momento in sala scrutini come forma di protesta simbolica volta a sottolineare l’importanza del numero legale dei presenti, alla luce del ritardo, a inizio seduta, di diversi consiglieri di maggioranza. Dopo pochi minuti, i rappresentanti di minoranza sono tornati ai loro posti.

Ratificato il decreto sulla patrimoniale, è proseguito l’esame degli altri decreti scorporati.

Approvato a maggioranza il n.52, Disposizioni in merito alla vendita e all’utilizzo delle sigarette elettroniche; il n.53. Con 31 voti a favore e 22 contrari è stato invece ratificato il decreto n, 53, “Interventi urgenti in materia di ammortizzatori sociali e di trattamento previdenziale temporaneo”. Ratificato, con 31 voti a favore e 11 contrari, un astenuto, il Decreto legge n.65, Modifiche del Testo Unico in materia di armi ed esplosivi.

Infine, approvato il decreto delegato n.79, Alta Formazione di giovani diplomati e laureati, con 39 voti a favore e 5 contrari. Domani mattina i lavori consiliari ripartiranno dal comma 3, Ratifica dei decreti delegati e decreti legge.

Di seguito un riassunto dei lavori odierni.

Decreto delegato 8 maggio 2013, n. 52, Disposizioni in merito alla vendita e all’utilizzo delle sigarette elettroniche. Approvato a maggioranza.

Luca Santolini, C10: “Le motivazioni mi lasciano qualche dubbio sul decreto. Si consente la vendita di sigarette elettroniche solo nelle farmacie, per la mancanza di studi sui loro effetti per la salute. Ma, come in tutto il mondo, questo Paese consente la vendita di sigarette tradizionali in ogni tabaccheria e bar, eppure si conoscono bene le loro conseguenze. Le sigarette elettroniche sono essenzialmente degli aerosol che permettono di respirare, senza la dannosa combustione, sostanze tra cui la nicotina, ma in percentuali ridotte. Altra motivazione sostenuta per limitare la vendita di sigarette elettroniche, è il fatto che il contenitore può essere riempito con sostanze diverse. Ma questo può avvenire anche se questi prodotti vengono venduti nelle farmacie. C’è una contraddizione di fondo in questo decreto. Per forma mentis, preferisco lasciare la scelta al singolo, se ciò non lede i diritti altrui. Sarei però per una maggiore tassazione di queste sostanze, giustificandola con i maggiori costi sanitari che il loro uso determina. Se si vuole limitare poi la diffusione delle sigarette elettroniche, lo si dovrebbe fare per tutte”.

Marco Podeschi, Upr: “Perché non è specificato che le farmacie non sono quelle dell’Iss? E’ stata una svista o una volontà?”.

William Giardi, Upr: “E’ un prodotto che nasce come alternativa al fumare, per smettere, ma è diventato moda”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Il decreto nasce da una decisione presa dal congresso, da una deliberazione della commissione per il commercio del marzo 2013 sulle sigarette elettroniche. Per primo, si è considerato questo prodotto che non esisteva nel nostro mercato, si è pensata quale fosse la ratio per classificarlo. Possono esserci diverse posizioni e studi sul fa male o fa bene, noi ci siamo basati sul parere dell’Oms che ha espresso diversi dubbi sul fatto che questi strumenti siano innocui e ha sottolineato il rischio anche del fumo passivo. Noi, a livello di normativa, dovevamo equiparare il loro uso alle sigarette a combustione, vietarle per i minorenni e consentirne l’uso solo in determinati spazi, non autorizzare la loro pubblicità.

Questa sigaretta va considerata pericolosa finché non si dimostra il contrario, questo è infatti il parere dell’Oms. Poi ci si è chiesti dove e a chi venderla. L’abbiamo equiparata agli strumenti volti a far smettere di fumare, come i cerotti. Perciò, in attesa di studi più precisi, si è pensato di iniziare la vendita nelle farmacie. E’ chiaro che sono quelle dell’Iss, non ne esistono altre a San Marino. Abbiamo fatto la scelta di non entrare nel business, ma non siamo così ottusi. Se si dovesse confermare la non pericolosità per la salute, ovviamente questo decreto verrà modificato. Questa è la scelta presa in accordo con l’Authority sanitaria”.

Decreto legge 13/05/13 n.53; Interventi urgenti in materia di ammortizzatori sociali e di trattamento previdenziale temporaneo. Modifiche all’articolo 6, comma 5, del Decreto delegato 6 agosto 2010 n.146 “Fascicolo di intervento per le attività a maggior rischio incendio”.

Approvato l’emendamento presentato dal consigliere Marino Riccardi, Psd, che ai fini della determinazione dei redditi per accedere alle agevolazioni previste dal decreto alza l’abbattimento al 100%,, dell’importo derivante dall’ammortizzatore sociale percepito in precedenza.

Approvati due emendamenti di Civico 10, il primo aggiuntivo all’articolo 2 coma 2 lettera: introduce la parola “almeno”, in modo da specificare meglio i requisiti per il trattamento previdenziale anticipato. Il secondo abrogativo all’articolo 8 che elimina la pausa imposta di tre mesi per la proroga di sei mesi dell’accordo di solidarietà interno alle aziende.

Andrea Zafferani, Civico 10: “In questo decreto non c’è una reale politica sociale di sostegno alle persone che si trovano in più grosse difficoltà. La legge Finanziaria era migliore rispetto a questo decreto: meglio sistemare quella norma che mettere in piedi l’attuale decreto 53”.

Tony Margiotta, Sinistra Unita: “Abbiamo 1.200 disoccupati: c’è un’ emergenza lavoro che si somma a quella economica, sociale e culturale. Questo decreto cerca di tamponare le necessità di lavoratori residenti e frontalieri perché gli ammortizzatori sociali studiati e legiferati negli ultimi anni non bastano più. Oggi chi ha il lavoro ha il potere e la possibilità di influenzare certe decisioni importanti. Questo è un decreto importantissimo perché crea un cuscinetto che porterà a breve alla discussione sulla nuova Legge del mercato del lavoro”.

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Oggi come ieri dobbiamo evitare di fare il solito errore: la pensione non è un ammortizzatore sociale e se lo diventasse sarebbe una sconfitta. Sono d’accordo nel supporto che questa legge offre a molte persone che in questo momento non hanno lavoro”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Non abbiamo la pretesa di avere fatto un intervento perfetto, ma credo che sia un provvedimento piuttosto calzante a sostegno di coloro che hanno terminato gli ammortizzatori sociali e di chi ha più di 50 anni, dunque hanno difficoltà nel collocarsi nel mercato del lavoro. Le preoccupazioni di tenuta del sistema previdenziale sono anche nostre, ma la situazione è monitorata e i numeri forniti dimostrano che la tenuta del sistema previdenziale è sotto controllo”.

Marino Riccardi, Psd: “Non possiamo dimenticarci di coloro che sono in difficoltà. E’ compito della politica trovare le soluzioni. Questo decreto offre l’opportunità, per coloro che hanno perso il posto di lavoro, di cercare un altro impiego e di vedersi prolungati di altri 9 mesi gli ammortizzatori. E’ intenzione di questo Governo non lasciare indietro nessun cittadino perché i cittadini vanno sempre ascoltati e considerarti. Chi è in difficoltà deve essere aiutato con un sostegno vero alla persona e alla famiglia affinché possa vivere in maniera dignitosa”.

Denise Bronzetti, Psd: “Si sta procedendo con provvedimenti in elaborazione per non lasciare indietro nessuno. C’è una fascia di popolazione, tutti coloro che sono scoperti dagli ammortizzatori, che non possono essere lasciati soli. Oggi si preferisce assumere ovviamente persone, se sono in mobilità, anche con una serie di agevolazioni, ma meglio se più giovani. Avremmo preferito fare diversamente. Il decreto termina a giugno dell’anno prossimo, speriamo che allora le cose siano cambiate”.

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Siamo consapevoli che l’intervento è parziale, si è voluto intervenire sulle situazioni di maggiori difficoltà. La scadenza del decreto, tra un anno, è scaramantica, con la speranza che le condizioni legate alle difficoltà del momento economico della Repubblica siano superate. Condivido molto dell’intervento del consigliere Margiotta, sulla necessità di far ripartire l’economia per creare nuovo lavoro. Nella consapevolezza della parzialità dell’iniziativa, si dà comunque una risposta a chi si sarebbe trovato in difficoltà nel sostentamento della propria famiglia. Sono state poi prese in considerazione le risorse del Paese, senza andare a depauperare i fondi. Sul prepensionamento: l’accesso all’assegno della pre-pensione, é calcolato in modo purtroppo penalizzante, con una riduzione del 10% rispetto a quanto verrà recepito con la pensione, prima è comunque necessario passare a tutto il percorso di mobilità. Se entriamo nella questione degli ipotetici fruitori del decreto, prendiamo l’esempio di un 55enne soggetto alla riduzione del personale, percettore di ammortizzatori sociali, mobilità e disoccupazione. Potrà percepire il prepensionamento solo al compimento del 57esimo anno di età.

Un lavoratore licenziato a 58 anni, che userà il decreto, non usufruirà di alcun tipo di intervento del fondo pensioni, arriverà alla pensione ordinaria senza percepire mobilità e pensione. Si vuole dare dignità a quel lavoratore che dopo una lunga vita lavorativa non si deve ritrovare nella condizione di fare mille colloqui che non andranno a buon fine. Si è voluto dare una risposta, capisco parziale, ma almeno una risposta si è data”.

Decreto legge 20 giugno 2013 n.65; Modifiche all’articolo 24, comma 1 lettera b), della legge 10 agosto 2012 n. 112 “Testo Unico in materia di armi ed esplosivi”. Ratificato, 31 a favore e 11 contrari, un astenuto.

Francesca Michelotti, Su: “Si parla di porto d’armi a uso sportivo per cui occorre essere cittadino sammarinese, residente nella Repubblica di San Marino, mentre per altro genere di porto d’armi, occorre essere cittadini sammarinesi ma si può risiedere anche in Italia. Mi chiedo che competenze giuridiche abbiamo noi in Italia?

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “E’già stato siglato un accordo bilaterale Italia-San Marino che regola questo genere di situazioni: questo decreto è solo un adeguamento della normativa interna.

Decreto Delegato 28 giugno 2013 n.79 – Alta Formazione di giovani diplomati e laureati. Ratificato con 39 voti a favore e 5 contrari.

Andrea Zafferani, Civico 10: “Siamo contenti di questo decreto perché allarga la platea dei beneficiari. Suo obiettivo è favorire la crescita delle nostre risorse umane: aiuta chi già lavora, chi fa formazione in attesa di collocazione ed anche chi non lavora. Presentiamo diversi emendamenti. Tra questi, all’articolo 4 precisiamo che cos’è una piccola impresa e favoriamo una formazione avanzata per le persone disoccupate, anche se non hanno un progetto d’impresa già pronto”.

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