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CGG, seduta della mattina

da Redazione

I lavori del Consiglio grande e generale sono ripartiti dal dibattito sulle proroghe fino a fine anno del collegio dei sindaci revisori e del rettore dell’università, approvate a maggioranza dall’Aula.

 

REPORT DELLA TORRE – Il lavori del Consiglio grande e generale sono ripartiti dal dibattito sulle proroghe fino a fine anno del collegio dei sindaci revisori e del rettore dell’università, approvate a maggioranza dall’Aula.

Si è così passati al progetto di legge di iniziativa popolare, in prima lettura, “Modifiche al codice penale e di procedura penale”, che da un lato mira a istituire una sezione inquirente per i reati di mafia, dall’altro amplia a consigliere, segretari di Stato e diplomatici i reati di malversazione, concussione e corruzione. I Capitani reggenti, Antonella Mularoni e Denis Amici, hanno letto in Aula la relazione e si è poi aperto un breve dibattito.

E’ stata poi la volta di una serie di progetti di legge in prima lettura: quello presentato dall’Unione per la Repubblica contro il mobbing e due provvedimenti per il differimento dei termini previsti, il primo nella legge di Bilancio, il secondo nella legge quadro sul Turismo. In particolare, su quest’ultimo è stata respinta la richiesta di procedura d’urgenza. Quindi si è passati alla presentazione in prima lettura del Progetto di legge “Legge costitutiva dell’Istituto finanziario pubblico” su cui si è aperto il dibattito che proseguirà nel pomeriggio.

Di seguito un riassunto dei lavori della mattinata.

Modifiche al codice e alla procedura penale

Reggenza: “I cittadini sammarinesi intendono introdurre modifiche alla procedura penale per rendere concreta ed efficiente la normativa prevista dalla legge che disciplina il misfatto di associazione mafiosa. A tal fine si prevede l’istituzione al tribunale di una sezione inquirente specializzata, che opera autonomamente in collaborazione diretta con le forze di polizia e con le autorità giudiziarie estere.

Inoltre viene proposta l’integrazione dell’articolo 374 ter del codice penale, per estendere le pene e sanzioni previste per i misfatti di malversazione, corruzione e concussione ai membri del Consiglio grande e generale, del congresso di Stato e agli agenti diplomatici. La finalità è combattere il grave fenomeno della corruzione che purtroppo ha interessato il nostro Paese e di contrastare le infiltrazioni nella soci sammarinesi di organizzazioni criminali di stampo mafioso”.

Matteo Zeppa, Rete: “Si integra un tessuto importante della lotta alla criminalità organizzata. Il problema è che non ci sono gli strumenti per chi deve fare attività operativa, a partire delle intercettazioni telefoniche. E non capisco se non ci sino per problemi economici o per mancanza di volontà. L’attività investigativa deve essere forte. Altro tema è quello della riorganizzazione delle forze di polizia. Mi sembra che si navighi a vista “.

Ivan Foschi, Su: “Il progetto di legge ha il merito di portare all’attenzione del’Aula modifiche normative da cui da tempo si discute. E che riguardano il contrasto alle infiltrazioni malavitose e una maggiore responsabilizzazione per chi ricopre cariche pubbliche. Ci sono anche altri aspetti da rivedere.

Nella scorsa legislatura era stato esso a punto dalla fondazione Caponnetto un pacchetto antimafia che prevedeva l’istituzione della sezione inquirente. Ma non è sufficiente un articolo per risolvere i problemi della giustizia, serve un articolato ampio. Si dovrebbe ripartire dai progetti di legge della scorsa legislatura, commissione Antimafia e Affari di giustizia li aspettano. Ma non possiamo fare tutto da soli, dobbiamo sviluppare le collaborazioni e creare efficaci strutture di controllo per fare prevenzione “.

Andrea Belluzzi, Psd: “Si tratta di un’intelligente provocazione su cui dobbiamo riflettere. Non è con semplici modifiche alla legge che si affronta il nodo giustizia. Serve un approccio organico. Il segretario di Stato per gli Affari interni ha creato dei gruppi per capire come alleggerire i lavori del tribunale, è un primo passo. Oltre alle norme servono gli strumenti ed è importante il rapporto con l’Italia. Apriamo la riflessione”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Anch’io non condivido progetto di legge. Sembra operazione di marketing. Assolutamente importante e prioritario invece è rendere operativa la collaborazione istituzionale tra San Marino e il governo italiano a livello giudiziario. Poi possiamo anche lavorare per professionalizzare le forze di polizia interne”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Il progetto di legge è interessante e può essere condiviso. Dobbiamo però fare in modo che il sistema San Marino possa preventivamente difendersi da chi vuole entrare nel nostro Paese per compiere atti illeciti. Per questo dico che il progetto può essere condiviso se serve a tamponare un vulnus creatosi nel tempo ma non può risolvere i problemi. La prossima settimana si riunirà la Commissione per la riforma del codice di procedura penale perché dobbiamo dotarci di strumenti giudiziari più adatti, passando per un potenziamento delle forze di polizia anche grazie alla formazione. Tornando al progetto di legge invece faccio notare che in parte recepisce normative già presenti nel nostro codice. L’aspetto innovativo è l’estensione del reato di corruzione anche agli appartenenti al Consiglio grande e generale: aspetto importante ed utile ma non risolutivo di tutti i problemi. Ed è per questo che avremo il dovere di re-intervenire entro breve per una riforma del processo penale e per fare interventi che rendano il nostro sistema immune alla corruzione”.

Rossano Fabbri, Ps: “Il progetto di legge porta all’attenzione dell’Aula questioni importanti e problematiche sentite. In particolare l’estensione delle fattispecie di reato contro la Pubblica amministrazione anche ai membri del Consiglio grande e generale. Il progetto di legge non può che essere accolto favorevolmente”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Ci sono considerazioni anche contrastanti tra loro. Chi valuta la proposta di legge come spot, chi invece la considera un contributo importante per il nostro sistema giudiziario. Io sono tra questi: è un buonissimo contributo. Credo sia importante valutare questa proposta di legge considerando l’importanza dell’autonomia che riconosce al tribunale perché fino adesso il problema, a mio avviso, è stata la scarsa autonomia rispetto alla politica. Sono favorevole soprattutto all’idea di un maggiore collegamento tra Autorità giudiziarie e Polizie estere”.

Mobbing

William Giardi, Upr, legge la relazione: “Il progetto di legge introduce una definizione assai articolata di mobbing, qualificato tecnicamente come “violenza psicologica in ambito di lavoro”. Essa richiama condotte ingiustificate e reiterate con l’intento dell’emarginazione, poste in atto con vari atti, tutti annullabili su istanza del lavoratore. Per il datore di lavoro sono previsti una serie di obblighi per operare per la cessazione dei comportamenti. Viene poi disciplinato uno speciale procedimento giurisdizionale di urgenza e dunque la possibilità di ricorrere al commissario della legge. C’è infine il diritto al risarcimento.

Si tratta di una legge importante per tutelare i lavoratori, ma quando ci si ricorre il danno è conclamato. La causa legale per mobbing non è mai semplice, per questo si auspica la fase conciliativa. Nel progetto di legge rientrano anche le molestie sessuali”.

Francesca Michelotti, Su: “Esprimo grande apprezzamento e gratitudine, il tema è delicato e importante. Su sostiene la legge, il mobbing è una violenza sottile e pericolosa”.

Mimma Zavoli, C10: “La crisi e le leggi di mercato possono acuire alcuni comportamenti. Ci voleva questo impianto normativo così puntuale”.

Rossano Fabbri, Ps: “Si colma una lacuna per una problematica molto sentita. Il mobbing è lesivo dei diritti personali. Dal Ps c’è totale condivisione”.

Gloria Arcangeloni, Rete: “Cogliamo l’invito a portare delle migliorie”.

“Differimento dei termini per l’esercizio delle deleghe previste dall’articolo 25 secondo comma, dall’articolo 28 primo comma e dall’articolo 57 primo comma della Legge 21 dicembre 2012 n. 150 “Bilanci di previsione dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2013 e bilanci pluriennali 2013/2015”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Si chiede il differimento di un primo termine predisposto dal legislatore per l’emanazione del decreto delegato volto a razionalizzare in un unico strumento gli interventi di supporto del credito alle imprese riformando e unificando le normative di cui lala legge 13 dicembre 2005 n.179, “Convenzionamenti agevolati per le imprese” e loro successive modificazioni. Il secondo termine è predisposto dal legislatore per l’emanazionedel decreto delegato volto all’accorpamento e la sistemazione in un tersto unico delle norme in materia di efficenza energetica, stabilendo specifiche qualifiche imprenditoriali e norme di detassazione per gli edifici più virtuosi. Poicheè non è possibile adempiere alle deleghe nei termini prescritti dovendo effetturare ulteriori e necessari approfondimenti al fine di atuare una efficace ed efficiente razionalizzazione della normativa, con questo progetto di legge si modificha l’originaria disposizione differendo l’implementazione delle suddette deleghe, la prima al 30 giugno 2013 e la seconda al 31 luglio 2013. Siamo stati troppo ottimisti, ma bisogna essere obiettivi e dire che le cose devono essere fatte bene, abbiamo preferito presentare una legge esaustiva e completa invece che rischiare di dover poi intervenire successivamente”.

Matteo Fiorini, segretario di Stato per il Territorio: “Il tavolo di confronto su questo progetto si è rinunito in diverse volte con diversi soggetti, tra cui gli installatori degli impianti fotovoltaici, Agenda 21, l’Ordine dei geometri, Autorità e Sportello per l’Energia e Protezione Civile. La legge 72 del 2008 richiede alcune modifiche di uniformità con i regolamenti italiani: il software per gli impianti non può essere ad hoc per San Marino. Il processo di armonizzazione delle norme mira a semplificare le procedure e a renderle uniformi a quelle della Regione Emilia Romagna. Abbiamo voluto allargare il tavolo a più soggetti: dilatiamo i tempi ma facciamo una normativa migliore per gli operatori economici e cittadini”.

Rossano Fabbri, Ps: “L’opera del governo fino a oggi è parzialmente inadeguata rispetto all’urgenza del Paese, perché differisce le decisioni. Non è infatti la prima volta che a quest’Aula viene presentato un progetto di legge che differisce i termini degli impegni presi in Finanziaria”

Alessandro Rossi, Su: “Il dato politico corrisponde a uno sociale, l’incapacità di programmare correttamente le proprie attività e la volontà di realizzare mille progetti senza comprendere che è meglio realizzarne pochi ma bene. E la proroga dimostra questo risultato. Ci deve essere una presa di coscienza della maggioranza rispetto questi ritardi, sia sulla propria efficacia, sia rispetto a una necessità della politica di ricaribrarsi e riprogettare in modo più umile e concreto”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Dalla legge di bilancio non è prima volta che assistiamo a una sorta di valzer che corregge gli impegni presi dal governo. Se da un lato, può essere compreso per le difficoltà delle materie, almeno lasciateci fare considerazioni politiche. Sulla patrimoniale la coalizione Intesa per il Paese aveva sollevato la questione del ritardo e avete dovuto fare la legge per il differimento termini. E ora di nuovo, viene presentato un altro differimento di termini che avete staiblito voi stessi e che non siete in grado di adempiere”.

Roberto Ciavatta, Rete: “E’ d’obbligo anche per noi segnalare l’ennesimo progetto di legge che chiede di allungare i termini per la presentazione di decreti che in Finanziaria lo stesso governo aveva determinato. Colgo con favore le considerazioni fatte dai segretari di Stato e auspico anche io che il tempo in più serva per presentare decreti più approfonditi. Certo è che avreste potuto fare le stesse considerazioni qualche mese fa. Invece di puntare a progetti grossi, chiedo alla maggioranza di stabilire almeno scadenze che sia in grado di rispettare”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria, replica: “Fossimo stati all’opposizione avremmo fatto gli stessi discorsi, ma è importante presentare un differimento per essere prima di tutto corretti. Ribadisco che la questione crediti agevolati è una materia complessa che ha già trovato una soluzione perchè abbiamo già pronta una bozza di legge che ancora non è stata presentata in maggioranza. Ma bisogna fare in modo che le norme abbiano un forte impatto di applicabilità”.

Comma 11. “Differimento del termine per l’esercizio della delega prevista all’articolo 2 della legge quadro sul turismo della Repubblica di San Marino, n.22 gennaio 2006”. Respinta la richiesta procedura d’urgenza.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Il presente Progetto di Legge è stato predisposto al fine di differire i termini relativi alla delega di cui all’art. 2, secondo comma, della Legge 27 gennaio 2006 n. 22 “Legge Quadro sul Turismo della Repubblica di San Marino”. Il termine originario previsto dal citato art. 2, secondo comma era di adottare con Decreto i regolamenti di attuazione previsti dalla Legge Quadro “entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore” della Legge stessa.

Si è reso necessario intervenire con un progetto di Legge che modificasse l’originaria impostazione temporale, differendo il termine al 31 luglio 2013, per permettere che l’emanazione dei Decreti previsti rispetti i nuovi tempi di delega.

Come è possibile notare, a distanza di molti anni dall’entrata in vigore della Legge Quadro sul Turismo, si sta procedendo alla stesura dei Decreti contenenti i regolamenti di attuazione che servono a rendere operativa l’impostazione di Legge nella disciplina della materia turistica. Il tema, molto sentito in questo inizio di stagione, in particolar modo in relazione all’operatività dell’offerta di visite guidate, diviene oggi più che mai improcrastinabile data la crescita esponenziale di richieste ricevute (solo nel primo trimestre 2013, + 55% rispetto all’anno precedente) e la necessità che i professionisti del turismo possano operare in un contesto di regole definite, anche per evitare gli episodi spiacevoli che talvolta si verificano e che proprio in questi ultimi giorni sono stati portati in evidenza anche dalla stampa.

Pertanto, il Progetto di Legge sottoposto all’attenzione del Consiglio Grande e Generale è volto a poter operare in maniera rapida e concreta al fine di dare soluzione al problema della regolamentazione del settore nel pieno rispetto dei criteri, anche temporali, stabiliti dal nostro corpus normativo”.

Gloria Arcangeloni, Rete: “Non posso far altro che esprimere una tirata d’orecchie a tutte le forze politiche, in questo caso non si tratta di un itardo di pochi mesi, ma di sei anni di una politica che ha abbandonato a se stesso il settore turistico. Apprezziamo il segretario quando dice di prendere l’impegno di realizzare interventi prima del 31 luglio, mettiamoci a lavorare”.

Massimo Cenci, Ns: “Proprio per evitare ulteriori ritardi, era il caso oggi di votare, tutti quanti, ola procedura d’urgenza che é stata respinta, iniziamo quindi tutti a dimostrare qualcosa in quest’Aula. La legge del 2006 è necessario adeguarla e aggiornarla al meglio. Con la legge sono stati istitutiti nuovi istitituti, La votazione della procedura d’urgenza è dinostrazione che turismo deve itornare al centor dei pensieri delle attenzioni di tutti, non è un caso infatti che stiamo vivendo il progressivo declino del settore. Credo sia necessario dedicare prossimamente un comma al turismo per l’importanza dell’argomento”.

Marco Podeschi, Upr: “Il segretario Lonfernini si è insediato da poche settimane e ha la possibilità di disegnare effettivamente una svolta al settore. Ma se negli ultimi 10 anni il turismo ha perso oltre un milione di visitatori e se noi ancora oggi abbiamo un modello organizzativo obsoleto, penso che continuerà il suo declino. Penso vadano approfonditi scenari nuovi in cui non vi deve essere più solo lo Stato che interviene a fondo perduto, bisogna intervenire a livello imprenditoriale. L’Upr aveva fatto delle proposte in campagna elettorale, degli accenni al piano per lo sviluppo. Noi ci aspettiamo interventi concreti”.

Giuseppe Maria Morgani, segretario di Stato per la Cultura: “Siamo rimasti un po’ basiti del fatto che una procedura d’urgenza venga impedita su un progetto su cui tutte le forze hanno dato il loro assenso. Oggi le guide turistiche mancano a San Marino e si impedisce il proseguimento rapido di un progetto di legge che istituisce questa professionalità importante per lo sviluppo del settore. Ci si trova spiazzati, c’è molta contraddizione”.

Paolo Crescentini, Ps: “E’ vero che si perde un ulteriore mese, ma spiace che oggi si voglia ribaltare all’opposizione una responsabilità per un ritardo di sei anni, maturato anche nella precedente legislatura. Mi sembra un po’ forzato. In questa sessione verrà votato un odg di Ps e Upr proprio per richiedere dibattito sullo sviluppo del turismo nel Paese. Sulle tematiche del turismo noi siamo particolarmente sensibili”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Questo regolamento qualifica le guide turistiche e apre possibilità lavorative per i giovani. Credo che il segretario al Turismo dovrebbe confrontarsi di più con le categorie economiche: si tratta di un settore che può essere determinante per il rilancio economico del Paese. Propongo un comma esclusivo per parlare di turismo nella prossima seduta. C’è molta contrarietà tra gli operatori di settore alla tassa di soggiorno, considerando anche il nostro tipo di turismo mordi e fuggi. Gli operatori chiedono incentivi per le imprese turistiche che rimangono aperte annualmente e che intendono investire per riqualificare la propria offerta: chiedono scelte condivise e non calate dall’alto”.

Matteo Zeppa, Rete: “Le dichiarazioni del segretario di Stato Morganti lasciano il tempo che trovano. Come Legge piace perché regolamenta un settore fondamentale: l’Abc per cominciare a delineare funzioni e responsabilità. L’articolo 24 di questa Legge è importante perché prevede l’obbligo di comunicare alla Gendarmeria dati relativi anche a chi è alloggiato negli affitta camere. Il settore turistico è da far ripartire ma se ci vuole più tempo dobbiamo prendercelo”.

Alessandro Rossi, Sinistra Unita: “Quando c’è da nominare organismi lo facciamo subito, mentre quando vogliamo rendere un provvedimento operativo ci attardiamo per otto anni. Quali sono i contenuti? Quelli della Legge del 2006? Non li abbiamo visti e li aspettiamo”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Il segretario al Turismo ha fatto il suo lavoro. Abbiamo perso un’occasione. Si era chiesta la disponibilità in Ufficio di presidenza di modificare i termini di una legge del 2005 e far passare la procedura d’urgenza. Su certi temi le barriere tra maggioranza ed opposizione potrebbero essere abbattute. Il problema delle guide turistiche è annoso e ad esso non era mai stata data soluzione”.

Andrea Zafferani, Civico 10: “Il regolamento prevede una serie infinita di interventi di cui non conosciamo il contenuto. E’ più che opportuno fare una discussione approfondita su tutto quello che questa legge prevede. Oggi stiamo dando indirizzi sul turismo che non sono oggetto della discussione: mi auguro che nel passaggio tra prima e seconda lettura si possano avere questi indirizzi. Ci aspettiamo almeno le Linee guida che definiscono lo sviluppo del settore. L’improvvisa fretta è lodevole dal punto di vista del nuovo segretario al Turismo, d’altro canto credo sia stata una carenza grossa del governo quella di non essere intervenuto tempestivamente su elementi inseriti nella Legge quadro. Si parla di anni di ritardi per una legge su cui non c’è stato confronto”.

Francesca Michelotti, Su: “Il segretario al Turismo ha preso il suo incarico con un ritardo di 4 mesi rispetto al Congresso di Stato. E questa è stata una scelta della maggioranza che avrebbe potuto comportarsi in maniera diversa se avesse avuto percezione che il Turismo fosse settore strategico. Avrebbe potuto ascoltarci quando 4 mesi fa chiedemmo di intervenire subito per regolamentare meglio il settore turistico. Il tentativo di scaricare le responsabilità dei ritardi sull’opposizione è fastidioso e antipatico. Al segretario Morganti ricordo che su questa legge l’opposizione non è stata adeguatamente sensibilizzata”.

Rossano Fabbri, Ps: “Si riconosce al neo segretario al Turismo il merito di essersi attivato immediatamente per portare la legge all’attenzione di quest’Aula, ma i ritardi su questo provvedimento sono stati causati dal governo”.

Stefano Macina, Psd: “Ho difficoltà a comprendere questo atteggiamento. Spero sia solo un incidente di percorso, perchè ogni volta che si portanto interventi importanti per la nostra economia, che richiedono interventi urgenti, mi aspetterei in Aula la prevalenza dell’analisi e dei contenuti politici, non di quelli procedurali. Concordo con la proposta emersa dai consiglieri Cenci e Ugolini, credo sia giusto affrontare un dibattito specifico in Consiglio. Già il segretario ha incontrato le associazione di categoria e presentato delle linee di intervento, ma va cambiata la mentalità turistica, non basta più aprire le serrande del negozio per avere un risultato economico. Bisogna rivedere interventi non più rinviabili. Se arriviamo in ritardo, è perchè lo stesso Consiglio non ha ritenuto prioritari questi interventi, le responsabilità sono ampie”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Sulla richiesta di procedura d’urgenza ho peccato di ingenuità politica. Ho ascoltato poi un dibattito generato su tutt’altro. Vi invito ad osservare che tipo di giungla totale c’è nel settore guide turistiche. Da cittadini sammarinesi c’è da vergognarsi. Ho assistito personalmente a descrizioni del centro storico che non hanno nulla a che vedere con la conoscenza della nostra storia e dei nostri palazzi. Tutti qui dentro sono pronti a riconoscere una certa sensibilità e a dirsi pronti a discutere delle politiche di sviluppo sul turismo. Io mi sono dimostrato sensibile e disponibile, poi in Aula siete tutti bravi a raccontarla ma non ho visto la prova di maturità oggi necessaria per riprendere quel percorso di sviluppo indispensabile per la nostra economia. Io insisterò a voler regolare questo settore, non voglio ritrovarmi in futuro con la responsabilità di non essere intervenuto su aspetti semplici come questo. Ma mi chiedo cosa succederà in Aula quando dovrò portare interventi ben più consistenti e importanti? C’era un accordo in ufficio di Presidenza da prima che prendessi l’incarico alla segreteria, ma quell’accordo non si è dimostrato e do ragione a Rossi che c’è qualcosa che non va, ma i responsabili non sono solo da una parte. Voglio mettervi alla prova di fronte al Progetto strategico di rilancio del settore turistico che presenterò il 14 maggio prossimo in una riunione del congresso di Stato convocato per affrontare diversi temi sullo sviluppo”.

Comma 12. Progetto di legge “Legge costitutiva dell’Istituto finanziario pubblico. I lettura.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze, legge la relazione: “Il progetto di legge è scaturito dall’indirizzo programmatico dell’articolo 24 della Legge di Bilancio. Si propone la costituzione di un Istituto finanziario pubblico (Ifp) a totale partecipazione pubblica, che ha come scopo una efficiente gestione dei beni del patrimonio pubblico disponibile. Sono esclusi i beni per loro natura e per loro destinazione da considerarsi indisponibili, come scuole, ospedale, strade, corsi d’acqua, edifici sedi degli organi istituzionali, edifici storici monumentali. Il conferimento dei beni avverrà mediante deliberazione da parte del congresso di Stato o del Consiglio grande e generale a seconda della tipologia e nel rispetto delle disposizioni di legge.

La normativa ricerca attraverso la definizione di principi e modalità operative la massima trasparenza informativa ed operativa. C’è inoltre l’obbligo da parte dell’Ifp di dotarsi di un codice di condotta per garantire imparzialità, trasparenza, corretto funzionamento della struttura e la disciplina dei conflitti di interesse. Ulteriori vincoli riguardano l’obbligo di trasmettere al Consiglio grande e generale la relazione consuntiva contenente il resoconto delle attività svolte. Per rendere centrale il ruolo dello Stato, è prevista anche la non ammissibilità a partecipare al capitale sociale a soggetti diversi dall’Ecc.ma Camera.

L’obiettivo fondamentale è una efficiente gestione del patrimonio pubblico che deve garantire un adeguato ritorno economico e una razionalizzazione dei costi. E verrà ragionevolmente raggiunto in un arco temporale di tre anni. Le operazioni che l’Ifp può compiere sono simili a quelle di un ente finanziario pubblico di altri Paesi.

La costituzione dell’Istituto finanziario pubblico rientra nel quadro delle riforme che la maggioranza ha previsto. E’ mio auspicio che dal confronto politico che seguirà possano emergere importanti spunti a rafforzamento degli obiettivi indicati, confermando la piena disponibilità a tale confronto da parte della segreteria di Stato per le Finanze e del governo”.

Andrea Zafferani, C10: “Siamo arrivati al dunque, a quella legge che farà entrare il Paese nella spirale del debito pubblico. Ritengo incredibile che in questa fase storica ed economica si voglia percorrere la strada del debito. Una scelta che è follia pura. Se le entrate si riducono perché la vecchia economia collassa, l’unica strada è ridurre le uscite per riequilibrare la situazione. Sembra banale e ovvio ma evidentemente non lo è. L’istituto finanziario, cito la legge, ha facoltà di eseguire cartolarizzazione ed emettere prestiti obbligazionari, contrarre finanziamenti da operatori creditizi sammarinesi ed esteri. Si chiarisce come di fatto il patrimonio pubblico viene messo a garanzia di prestiti che lo Stato contrarrà, prestiti non finalizzati allo sviluppo ma possono fornire liquidità per finanziare la spesa corrente pubblica e improduttiva. E’ un testo inemendabile, noi non parteciperemo né collaboreremo in alcun modo”.

Alessandro Rossi, Su: “Qui c’è un’espropriazione ulteriore della politica oltre all’espropriazione di risorse pubbliche. Questo é uno degli elementi che hanno portato alla crisi mondiale, perché così la politica non sarà più in grado di gestire la politica economica in prima persona ma la delegherà a tecnici. Abbiamo gli strumenti e potevamo andare in un’altra direzione, abbiamo sborsato enormi risorse per salvare il sistema bancario e ora dobbiamo istituire un istituto che svenderà il nostro patrimonio. Credo che questo progetto sia vecchio e che ci potevano essere altre soluzioni. Chi gestirà l’istituto avrà un potere troppo ampio”.

Marino Riccardi, Psd: “Questa legge non deve spaventare, deve aiutare a gestire meglio le risorse pubbliche. Si tratta di istituire un ente che gestisca il patrimonio dello Stato e allo stesso tempo si utilizzi il patrimonio per avere l’opportunità di avere finanziamenti. Chiedo al segretario che questi siano finalizzati esclusivamente per lo sviluppo e la crescita del Paese, altrimenti daremmo ragione a chi dice che svendiamo lo Stato per coprire la spesa corrente, che credo vada ridotta senz’altro. Ma abbiamo bisogno di risorse per l’innovazione tecnologica, per esempio. Con le dovute garanzie previste nell’articolato, ritengo sia utile procedere su questa strada”.

Gloria Arcangeloni, Rete: “Prima sarebbe stato utile intraprendere tutte le strade possibili. Si parla di un patrimonio che non è di un partito o di un governo, ma di tutti noi i cittadini. Lo sappiamo che creare un debito, addirittura estero, per andare a colmare un debito non porta soluzioni ma amplifica il problema. Anche noi non collaboreremo a questo progetto”.

Marco Podeschi, Upr: “Ho letto con attenzione il progetto di legge e va dato atto all’esecutivo di aver proceduto molto celermente su uno dei punti della Finanziaria e del programma di governo di Bene comune. Non ho pregiudizi di sorta, ma ho comunque una serie di perplessità sull’articolato. Sarà una casualità che oggi il governo spara la sua pallottola d’argento sui beni immobili. Ho dei quesiti sull’articolato. Il primo, cosa accadrà con il settore pubblico allargato, menzionato più volte nell’articolato? Il secondo aspetto riguarda l’Aaspl che beneficia di investimenti dello Stato. Nei prossimi anni sarà questo ente che lo finanzierà? Poi un altro aspetto, la gestione degli affitti, forse ci sono delle responsabilità nel passato su come sono stati gestiti, spero che con l’istituto la gestione sia più equilibrata. Quindi il ruolo di Banca centrale, il nuovo ente va ad interagire con le sue competenze. Si è voluto dare ampia facoltà di agire all’ente, ma vorrei capire cosa pensa l’Fmi. Poi questo intervento costerà centinaia di migliaia di euro, è necessario avventurarci in quest’ente che richiederà enormi risorse per il suo funzionamento? Cosa dice a riguardo la commissione di controllo per la Finanza pubblica? Non vorrei che tra qualche anno ci troviamo di nuovo in Aula a prendere in mano i costi dell’istituto e la sua inutilità”.

 

 

 

 

 

 

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