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La figlia Margherita aveva ragione. Agnelli aveva un miliardo di euro in Svizzera

da Redazione

 

 

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Insomma Margherita Agnelli non era una pazza quando rivendicava un’eredità nascosta e portò in causa la madre Marella Caracciolo. La Procura di Milano è convinta di averne intravisto una piccola parte composta  da un presunto conto segreto da un miliardo di euro in Svizzera, da Fondazioni e Trust in Liechtenstein e da tre moli in Costa Azzurra, comprati negli anni ’70 ma poi venduti. Gli inquirenti, infatti, ritengono ”verosimile l’esistenza di un patrimonio immenso in capo” all’ex presidente della Fiat morto dieci anni fa, ”le cui dimensioni e la cui dislocazione territoriale non sono mai stati compiutamente definiti”, grazie anche alla ”disponibilità” di ”schermi” societari ”attraverso cui detenere beni celandone provenienza e titolarità”.

Ma il tentativo di ricostruire i flussi dei soldi portati all’estero, come spiegano gli stessi magistrati, ”sono stati vanificati” sia in Liechtenstein sia in Svizzera ”dalla mancata collaborazione della locale autorità giudiziaria”, che ha rimandato al mittente le rogatorie ”sulla base dell’assunto, non del tutto condivisibile, che le richieste avevano esclusiva finalità fiscale”.

Nelle carte viene riportata la testimonianza di un ex manager di Morgan Stanley che ”ha affermato di aver sempre saputo che presso la filiale di Zurigo esisteva una provvista direttamente riferibile all’avv. Gianni Agnelli per una cifra compresa tra gli ottocento milioni e il miliardo di euro, fiduciariamente intestata e detenuta attraverso molteplici conti da Siegfrid Maron”, uno dei consulenti dell’Avvocato iscritto per riciclaggio, ma anche per lui è stata chiesta l’archiviazione.

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