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Rimini, IMU: i dati elaborati dall’Osservatorio UIL non tornano

da Redazione

“I dati elaborati dall’Osservatorio UIL non tornano, come già avvenuto in passato in altre occasioni. E’ nostro dovere intervenire per smentire informazioni non veritiere e destabilizzanti per l’opinione pubblica, specie quando vengono diffuse a livello nazionale. In tale situazione sarebbe opportuno, quanto meno, suffragare i dati con le fonti ed i criteri utilizzati per le elaborazioni, perché, troppo spesso, i numeri “da soli” non rappresentano, come in questo caso, la realtà.

Riguardo a ciò che è uscito sui mezzi d’informazione circa il costo medio che un cittadino riminese si troverebbe a pagare per l’IMU 2012 per l’abitazione principale, l’importo pubblicato di € 414, risulta decisamente sovrastimato, rispetto alla media effettiva elaborata dai nostri uffici in sede di previsioni e confermata dal controllo sui versamenti.

D’altronde è innegabile che in tale scenario sia facile cadere in errore, dato che le variabili di cui tener conto sono innumerevoli e, talvolta, non del tutto conoscibili. Basta pensare che lo stesso MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha corretto più volte le proprie stime di gettito IMU per la nostra città, ad aliquote base: a maggio 49.376.000, a luglio € 38.108.000 ed, ancora, ad ottobre € 37.990.000 pertanto non mi stupisco che l’osservatorio di turno pubblichi dati che poco hanno a che fare con la realtà.

Ad esempio, sarebbe importante conoscere quali variabili ha considerato la UIL: si è ricordata delle detrazioni per l’abitazione principale e per i figli minori di 26 anni? Ha valutato correttamente le pertinenze? Ha tenuto conto che nel territorio riminese oltre il 70% delle unità abitative rientra nella categoria catastale A3 (di tipo economico) e che solo il 16% appartiene alla categoria A2 (civile). E’ evidente che fare un calcolo medio, senza considerare le percentuali di appartenenza all’una o all’altra categoria, falsa notevolmente le cifre!

Infatti, i calcoli effettuati dagli uffici, eseguiti anche sulla base degli elementi sopracitati (pertinenze e detrazioni, categorie catastali), conducono ai seguenti risultati:

 

costo medio abitazione principale di categoria A3 e relative pertinenze             € 258

 

costo medio abitazione principale di categoria A2 e relative pertinenze             € 670.

 

Peraltro, dall’esame dei versamenti, si conferma quanto già esposto in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione e cioè che il costo medio dell’IMU per l’abitazione principale (calcolato frazionando il gettito per il numero delle abitazioni) è di € 310-320. Lo stesso importo che si pagava mediamente nel 2007 per l’ICI, nonostante l’aumento dell’aliquota IMU dal 0,4% al 0,5%.

Anche per quanto riguarda la seconda casa, oltre ai dubbi suddetti, mi chiedo perché per Rimini non sia stata indicata la differenziazione delle aliquote, cosi come, invece, è stato fatto per Verona.

L’Amministrazione comunale infatti, nell’ottica di una politica fiscale volta anche a favorire le locazioni, ha deliberato l’aliquota dell’1,06% solo per le case “vuote” (tenute a disposizione, che costituiscono meno del 20% delle unità abitative), mentre per le locazioni a canone concordato ha previsto lo 0,76% e per i canoni liberi lo 0,99% . E’ indispensabile tenerne conto in quanto, diversamente, gli importi risultano maggiorati. A proposito, dalle analisi effettuate dai nostri uffici è stato rilevato che il costo medio per le seconde case è di € 1.140 (contro i 1.408 € riportati dall’Osservatorio UIL).

Tutto questo senza considerare che, proprio in occasione della scadenza del 31 ottobre nella quale vi sarebbe stata la possibilità di rivedere in aumento le aliquote, il Comune di Rimini ha elevato la detrazione per l’abitazione principale per invalidi e pensionati (in particolari condizioni di disagio economico) sino ad € 250, nonché ha approvato l’esenzione dell’IMU, quota Comune, per le ONLUS.

Per finire ricordo che con la manovra IMU il Comune di Rimini oggi gira allo Stato 32.607.188 Euro a fronte di trasferimenti statali al Comune di 21.498.00 Euro. Ciò significa che l’imposta concepita come lo strumento base di un federalismo comunale oggi costringe i cittadini riminesi a sovvenzionare lo Stato a scapito dei propri servizi. Se questa non è la pietra tombale dell’autonomia dei comuni me lo spieghino gli osservatori cosa sia.”

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