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Da San Marino a Rimini, lungo la Statale 72: inaugura la mostra fotografica “Folàghe”

da Redazione

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I soggetti immortalati da Gianmario Baldassarri e Alessandro Carli sono principalmente due: la zona del mare di Rimini, molto frequentata anche dai cittadini del Titano, e l’ex pastificio Ghigi.

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Dalla Repubblica di San Marino a Rimini, lungo la Statale 72. Come ornitologi, “Folàghe” (titolo della mostra fotografica e nome di una razza di volatili) è il percorso di un fiume al contrario: partendo dal mare della Riviera – fermato sotto la neve o davanti al mare in burrasca – si arrampica lungo la superstrada, fermandosi all’ex pastificio Ghigi, esempio di archeologia industriale del territorio, un edificio in stato di profondo deperimento. Il nucleo di “Folaghe” – che ha già fatto tappa in due diversi luoghi di Rimini ma mai nella Repubblica di San Marino – è composto una serie di fotografie in bianco e nero, sviluppate per scelta in casa e stampate su forex e su carta fotografica. Due i formati scelti: 50×70 e 15×20. I soggetti immortalati da Gianmario Baldassarri e Alessandro Carli sono principalmente due: la zona del mare di Rimini, molto frequentata anche dai cittadini di San Marino, e l’ex pastificio Ghigi, una figura che non si può non scorgere lungo la strada che dal Monte Titano porta alla città di Federico Fellini. Il titolo dell’iniziativa richiama esplicitamente un brano di Fabrizio De André. “Può un brano musicale trasportarti ad una Rimini silenziosa, senza parole, muta? Ma soprattutto è vera una Rimini senza parole? Noi – racconta Gianmario Baldassarri – crediamo di sì, e soprattutto pensiamo che lo credesse anche Fabrizio De André quando ha concluso il suo album Rimini con ‘Folaghe’. Musica, nessuna parola, il silenzio di Rimini che parla, o meglio che comunica. Una periferia, il centro, il mare, il porto, tutta Rimini che mostra il suo lato più intenso perché al di la del frastuono che distrae e non fa vedere il suo cuore. La fotografia è questo se lo vogliamo, immagini che parlano senza parole. Momenti riminesi congelati nella purezza del bianco e nero che non ti costringe al frastuono del colore ma ti riporta al cuore dell’istante catturato. Un’avventura fotografica sulle note di De André, scatti a pellicola, per riportarci all’esperienza della fotografia che non grida ma si tocca”.

 

La mostra inaugura giovedì 6 ottobre alle ore 18 all’interno della casa di Castello di Borgo Maggiore (piazza Mercatale, 21) e rimarrà aperta sino al 15 ottobre.

 

Orari: dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17. Chiuso il sabato.

 

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