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San Marino, il rapporto sulle malattie da lavoro per l’anno 2010

da Redazione

Oltre 840.000 euro il costo sostenuto nel 2010 dall’ISS per rimborsare i lavoratori che hanno subito un danno di salute a causa del lavoro.

 

Nel 2010 sono state presentate 52 richieste di riconoscimento di pensione privilegiata per malattia professionale. Con l’aggiunta dei nuovi casi, il totale delle pensioni privilegiate indennizzate per malattia professionale raggiunge a San Marino la quota di 201 unità, con un costo economico per l’ISS pari a oltre 840.000 euro/anno. Se a questa già significativa somma, si aggiungono i costi della mancata sicurezza relativa agli infortuni sul lavoro e al riconoscimento della pensione privilegiata per i superstiti, il costo totale che l’Istituto per la Sicurezza Sociale ha rimborsato nel 2010 per indennizzare i lavoratori che hanno subito un danno di salute a causa del lavoro è pari a 2.713.520,00 euro. L’indagine parte dall’analisi complessiva del mondo del lavoro sammarinese: numero totale delle aziende attive nel 2010 5.866 (417 aziende in meno rispetto al 2009); il numero totale dei lavoratori dipendenti e indipendenti al dicembre 2010, 21.407 unità (di cui 17.386 nel settore privato e 4.021 nella P.A.), con una lieve diminuzione di occupazione (meno 302 unità lavorative) rispetto al 2009. Oltre il 61% dei lavoratori è di “sesso maschile “rispetto al 39% dei lavoratori di “sesso femminile”. Il settore di attività che presenta il maggior numero di patologie riconosciute è quello della ceramica (con un totale di 6/25 pari al 24%), seguono con 4/25 (16%) il settore delle costruzioni, con 3/25 (12%) il settore industria (gomma, vestiario, trasporti e alimentare). Il massimo grado di danno, pari al 60%, è stato riconosciuto per una patologia tumorale, ad un falegname con una esposizione lavorativa ad agenti chimici per oltre 20 anni. Meritano una segnalazione specifica i 6 casi riconosciuti di asbestosi (lavoratori di una industria della gomma esposti a fibre di amianto), per evidenziare l’importanza che riveste la prevenzione in tutte le patologie da lavoro che come in questo caso possono insorgere anche dopo trent’anni dall’ultima esposizione.

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