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San Marino, occasione persa: correva l’anno 2006

da Redazione

Sono passati solamente cinque anni ma qualcuno la giudica un’occasione persa. Il 16 gennaio 2006, l’allora Ministro degli Esteri Gian Franco Fini, doveva salire sul Titano. L’Italia continuava (come tuttora continua) a tenere bloccata la ratifica dell’accordo contro le doppie imposizioni dal 2002 pretendendo in più che San Marino, in via preliminare, firmasse un altro accordo, detto, di cooperazione: dai più ritenuto un accordo capestro.

Sono passati solamente cinque anni ma qualcuno la giudica un’occasione persa. Il 16 gennaio 2006, l’allora Ministro degli Esteri Gian Franco Fini, doveva salire sul Titano. L’Italia continuava (come tuttora continua) a tenere bloccata la ratifica dell’accordo contro le doppie imposizioni dal 2002 pretendendo in più che San Marino, in via preliminare, firmasse un altro accordo, detto, di cooperazione: dai più ritenuto un accordo capestro. All’epoca, da parte dell’esecutivo, vi fu un repentino ripensamento dell’ultimo minuto, sostenuto anche dalle opposizioni. In verità, queste ultime, non risparmiarono critiche ad un Governo che, solamente due mesi prima formalmente ne approvava il testo e invitava l’allora Ministro degli Esteri Italiano Gian Franco Fini sul Titano per la ratifica dell’accordo. Ricordiamo tutti come finì con l’ennesimo rinvio della visita. Rimediammo una magra figura, pregiudicando forse, di fatto, i rapporti con la vicina Repubblica Italiana. L’Accordo modificato venne sottoscritto, contemporaneamente all’operazione di forte “ridimensionamento” attuato dall’Italia nei confronti del sistema del nostro Paese e cercando noi di salvare il salvabile, il 31 marzo 2009. Integrato dal successivo accordo di collaborazione finanziaria del novembre dello stesso anno. Fu sottoscritto da Antonella Mularoni per conto di Palazzo Begni, e da Franco Frattini per conto della Farnesina. Molti di quelli che oggi chiedono le dimissioni del nostro Segretario agli Affari Esteri, occupano come allora (dal 2002 anno della sottoscrizione dell’accordo contro le doppie imposizioni) responsabilità di governo o d’opposizione. Sono inchiodati alle loro poltrone di Consiglieri o Segretari di Stato da un ventennio, avendo comunque la loro buona parte di responsabilità politica relativamente alla mancanza di accordi con la vicina Repubblica Italiana. Probabilmente la ratifica dell’accordo non arriva per la mancanza di credibilità della nostra “vecchia” classe politica. La legge che limita il mandato di Segretario di Stato a dieci anni è oramai improrogabile. A differenza di quanto si argomenta in senso contrario, la limitazione temporale degli incarichi di governo è una tutela e garanzia di democrazia e di ricambio. Non esistono più uomini per tutte le stagioni né si può pensare vi siano salvatori della patria. Probabilmente sarebbe opportuno limitare temporalmente anche la presenza in Consiglio Grande e Generale dei Consiglieri. Chi si vuole impegnare politicamente lo può fare anche al di fuori del Consiglio stesso. E’ arrivato il momento che dalla politica, vengano importanti aperture nei confronti della società civile, affidando loro responsabilità anche di governo. Se il progetto di legge non fosse approvato o peggio ancora “sterilizzato” o ritirato, il segnale della classe politica al Paese sarebbe pessimo. Una casta rinchiusa nella torre d’avorio. Però il mondo, al di fuori della nostra piccola realtà è cambiato. Se ne prenda atto.

 

Alberto Rino Chezzi

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