Home NotizieSan Marino Residenze fittizie dei giudici, Mularoni: assurdo indagare tutta la magistratura

Residenze fittizie dei giudici, Mularoni: assurdo indagare tutta la magistratura

da Redazione

Duro il Segretario agli Esteri Antonella Mularoni sull’indagine della GdF che mette in graticola tutti i magistrati di San Marino per evasione fiscale. "E’ un attacco inaccettabile alla magistratura del nostro Paese".

SAN MARINO – Quello che il Segretario di Stato alla Giustizia Augusto Casali non aveva detto, mantenendo un basso profilo sulla vicenda, l’ha ribadito con veemenza alla stampa ieri il Segretario agli Esteri, Antonella Mularoni. Oggetto del contendere, l’indagine della GdF che vede accusati 19 magistrati italiani in forza al Tribunale Unico della Repubblica di San Marino, praticamente tutti, di evasione fiscale, o più correttamente (poiché si ha evasione fiscale quando si è in presenza di redditi superiori ai 180 mila euro l’anno) di omessa presentazione in Italia della dichiarazione dei redditi.
In buona sostanza le Fiamme Gialle e il magistrato che ha aperto il fascicolo, Paolo Giovagnoli, sostengono che tutti i magistrati sammarinesi hanno la residenza sul Titano ma, in realtà, vivono in Italia. E qui devono pagare le tasse. Tutto è nato da una segnalazione di una cittadina sammarinese all’Agenzia delle Entrate, Sylviane Stefanelli, con il dente avvelenato per le sue vicende finanziarie che si trascinano ormai da due decenni e che l’hanno vista arrivare persino a Strasburgo. Ma questo è solo l’elemento scatenante, il problema è concreto e reale.
Secondo Antonella Mularoni si tratta di un attacco “assurdo” alla magistratura di San Marino, e le sue dichiarazioni, a margine di un incontro con i media su un’altra questione, sono improntate su toni di stupore e incredulità. “Se l’indagine della guardia di finanza riguardasse tutti i magistrati del tribunale di San Marino, sarebbe un attacco inaccettabile rivolto alla magistratura sammarinese”, ha affermato il Segretario Mularoni. Che punta il dito su un aspetto quanto meno anomalo, nell’anomalia di un’inchiesta tout-court sulla magistratura sammarinese, ovvero il fatto che tra i magistrati indagati a Rimini ce ne siano alcuni che non hanno solo la residenza a San Marino ma anche la cittadinanza sammarinese. “E allora non vedo perché debbano essere oggetto di indagine in Italia”.
Nel frattempo il Segretario agli Esteri non esclude la possibilità di aprire un fronte di dialogo tra i due guardasigilli, Augusto Casali per il Titano e Angelino Alfano a Roma.

 

CONVOCATI LA COMMISSIONE AFFARI GIUSTIZIA E IL CONSIGLIO GIUDIZIARIO PLENARIO
Intanto il Presidente della Commissione consiliare per gli affari di giustizia Edda Ceccoli ha convocato d’urgenza per domani, venerdì, alle ore 14, una riunione della Commissione proprio per fare il punto su questa situazione che quanto meno rende ancor più imbarazzanti i rapporti tra i due Stati. Quindi, subito dopo, si riunirà il Consiglio giudiziario plenario (l’organo di autogoverno della magistratura sammarinese in cui siedono tutti giudici del Tribunale), convocato a sua volta dal Magistrato Dirigente Valeria Pierfelici con l’auspicio della Commissione consiliare di arrivare a questo appuntamento con una linea congiunta.

 

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