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San Marino, Robopac sulla frontalieri tax

da Redazione

L’U.S.L. continua il suo programma di assemblee nelle ditte per ascoltare le problematiche delle lavoratrici e dei lavoratori, rispondere alle loro domande e farsi portavoce delle loro proposte. Si è tenuta l’assemblea in Robopac, dove molti lavoratori hanno posto diversi quesiti sulla diversificazione della retribuzione in busta paga fra sammarinesi o residenti e frontalieri dovuta all’applicazione dell’art. 56 della Finanziaria.

L’U.S.L. continua il suo programma di assemblee nelle ditte per ascoltare le problematiche delle lavoratrici e dei lavoratori, rispondere alle loro domande e farsi portavoce delle loro proposte. Si è tenuta l’assemblea in Robopac, dove molti lavoratori hanno posto diversi quesiti sulla diversificazione della retribuzione in busta paga fra sammarinesi o residenti e frontalieri dovuta all’applicazione dell’art. 56 della Finanziaria. Ritengo che indipendentemente dalla norma sicuramente iniqua il problema sia più a monte. Finché San Marino non pone la terza firma che ratifica l’accordo con l’Italia, e quindi non si avrà una normalizzazione dei rapporti fra i due Stati qualsiasi decisione presa a “valle” sarà sempre e comunque presa su una base di non chiarezza degli intenti operativi e di scambio reciproco. Un lavoratore dovrebbe pagare le tasse solo nel Paese dove produce reddito. Successivamente lo Stato che accoglie questi lavoratori si accorderà con la Nazione di provenienza dei frontalieri per dare parte di questa tassazione indietro; ne è un esempio lampante la Svizzera. Purtroppo questo articolo di legge sta creando forti attriti fra i lavoratori sammarinesi e frontalieri. Questo è un grosso errore poiché, è vero che oggi hanno avuto la peggio i lavoratori forensi, ma non è detto che se San Marino non riparte a livello economico, un domani direi prossimo, non tocchi ai sammarinesi o residenti trovarsi, se non con una decurtazione in busta paga, probabilmente con un aumento ulteriore delle utenze o con un eventuale ticket sanitario o con qualche costo aggiunto su servizi fino adesso erogati gratuitamente. Il Titano fin’ora, ha garantito ai propri cittadini uno standard sociale elevato. Adesso, col calo degli introiti dovuti a mille fattori confluenti, crisi globale, rapporti con l’Italia, subentro di nuove forze economiche a livello internazionale si trova in difficoltà finanziarie. La soluzione non è alzare le tasse, che porterebbe le persone a spendere meno in tutti i settori non di primaria importanza, diminuendo ulteriormente il flusso di denaro circolante, ma creando nuovi gettiti d’entrata tramite l’implementazione delle eccellenze di settore esistenti e l’appetibilità per quelle nuove di venire ad investire in Repubblica.

 

Segretario Industria e Servizi – Francesca Busignani

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