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San Marino: ambientalisti, disappunto per Odg respinto su caccia al Cinghiale

da Redazione

Il Comitato di Coordinamento per la tutela dell’ambiente, della fauna e della salute dei cittadini di San Marino esprime vivo disappunto per la mancata approvazione in Consiglio dell’Odg che richiedeva la revoca del Decreto relativo alla caccia al cinghiale.

SAN MARINO – Il Comitato di Coordinamento per la tutela dell’ambiente, della fauna e della salute dei cittadini esprime vivo disappunto per la mancata approvazione, da parte del Consiglio Grande e Generale, dell’ordine del giorno che richiedeva la revoca del Decreto n.166 del 15 ottobre 2010, relativo alla caccia al cinghiale.
La decisione del Parlamento Sammarinese, che ha respinto la richiesta con 39 voti contrari e 18 favorevoli, dimostra, a parere del Comitato il prevalere all’interno dell’organo legislativo di alleanze trasversali rispetto al principio di rappresentanza popolare e segna pertanto una frattura con la società civile della Repubblica di San Marino.
Non va infatti dimenticato che la protesta contro il Decreto sopra citato è iniziata per opera di cittadini preoccupati per la loro sicurezza e per una pratica venatoria considerata inutile e incivile. Pratica sulla quale si è poi aperto un acceso dibattito nell’opinione pubblica che ha visto scendere in campo le Associazioni Ambientaliste e Animaliste.
Nel ribadire pertanto la propria contrarietà al Decreto, il Comitato comunica che non rinuncerà a perseguire un adeguamento della legislazione vigente, affinché sia riconosciuto il diritto di tali Associazioni a far sentire la loro voce in materia di ambiente e attività venatoria a San Marino.
Ma, più del mancato accoglimento della richiesta, preoccupa il comunicato inviato dalla Federazione Sammarinese della Caccia ai cacciatori. Un comunicato che indubbiamente va oltre le ragioni della caccia o non caccia. Inquietante per la violenza dei toni e l’assurdità dei contenuti, e che presenta come scandalose, richieste quali l’istituzione di Guardie Zoofile Volontarie, le quali sono già realtà oltre confine da anni. Richieste finalizzate a mettere fine all’impossibilità delle Associazioni Ambientaliste e Animaliste, che sempre più stanno prendendo piede nel paese, di affermare diritti ed esprimere pareri. Richieste di controlli veri, circa il rispetto di regolamenti che altrimenti rischiano di essere solo parole sulla carta, in mancanza di sanzioni adeguate in caso di infrazione.
Invece di mostrare disponibilità al confronto, come una società civile e democratica vorrebbe, il Direttivo della Federazione Sammarinese della Caccia taccia di slealtà le Associazioni che hanno costituito il Comitato, accusandole di comportamenti falsi e pretestuosi e di “non voler riconoscere la scienza e la cultura della vera gestione venatoria” E, come se non bastasse, invoca principi di superiore legittimazione per i quali la Caccia è “dall’inizio dei tempi sotto la protezione della Dea Diana”! Sostiene poi che il primo e vero ambientalista è il cacciatore”arrivando al punto di rivendicare per sé addirittura una “continuità genetica”ecc! Concetto non ben chiaro per la verità, ma che sembra evocare un indiscutibile dono o potere di natura…. Il che, proprio in prossimità del giorno della memoria dell’olocausto, perpetrato in nome della superiorità della razza risulta davvero inquietante quanto preoccupante. A seguito poi di precisazioni improprie da parte della stessa F.S.d.C in un comunicato stampa, riguardo al fatto che la rappresentanza nell’Osservatorio delle Associazioni Ambientaliste e Animaliste fosse perfettamente al corrente dei contenuti del Decreto, si desidera chiarire che a nulla è contata la posizione sistematicamente contraria e posta a verbale della su citata componente (APAS) dato che l’Osservatorio ha comunque deciso di attuare la caccia al cinghiale, fra l’altro nella forma più impattante e sconsigliata, sia dal Piano Faunistico che dagli esperti in materia, cui la stessa Federazione si è rivolta per avere un parere in merito durante la stessa stesura del regolamento, cioè la “battuta in squadra”!
Il Comitato di coordinamento per la tutela dell’ambiente,della fauna e della salute dei cittadini non intende lasciar perdere e confida nei cittadini che sapranno veramente giudicare chi li tutela, in una querelle che certamente va oltre la caccia. Nel ribadire quindi le proprie ragioni, assicura che si adopererà per garantire agli ecosistemi naturali e alle meravigliose specie che li popolano massima tutela e protezione.

Comitato di Coordinamento per la tutela dell’ambiente

c.s.

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