Il termometro della salute del settore manifatturiero segna, per il primo trimestre 2010, un calo nella produzione, nei nuovi ordini e negli acquisti. secondo i dati diffusi dall’Ufficio programmazione economica, in collaborazione con Anis, il dato si attesta su 45,6 punti, sotto la soglia di “salute” dei 50 punti.
Il termometro della salute del settore manifatturiero segna, per il primo trimestre 2010, un calo nella produzione, nei nuovi ordini e negli acquisti. Prosegue così, secondo i dati diffusi dall’Ufficio programmazione economica, in collaborazione con Anis, la stagnazione delle imprese trainanti dell’economia sammarinese, "dovuta ancora – spiega una nota – agli effetti della crisi internazionale".
L’indice Pmi manifatturiero dei primi tre mesi dell’anno è infatti al di sotto della soglia di crescita dei "50 punti": più precisamente si attesta su 45,6 punti. Come spiega la nota dell’Upeceds, l’indice Pmi è strutturato in modo da indicare, oltre i 50 punti, crescita ed espansione, al contrario sotto questo valore implica "contrazione e declino".
In dettaglio: il Pmi è considerato "un attendibile indice economico relativo al breve termine – spiega l’ufficio di programmazione economica – e riflette le condizioni delle imprese del settore manifatturiero, più in generale, del contesto economico". Misura quindi la velocità e la direzione dei cambiamenti di ogni sottoindice (ordini, produzione, tempi di consegna dei fornitori, occupazione, scorte) "in modo da fornire un segnale in anticipo sull’espansione o contrazione nelle attività manifatturiere".
