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Frodi Iva, Titano prima vittima

da Redazione

Le frodi Iva che transitano dal Titano fanno di San Marino la prima vittima. Lo ha affermato il Segretario all’Industria Marco Arzilli, presentando al Congresso di Stato il lavoro dell’Ufficio di controllo attività economiche e del Clo. Vittima due volte, perché caroselli e co. colpiscono duramente l’immagine della Repubblica e lasciano l’erario a secco. Annunciata inoltre la revoca di sei società.

Sei aziende chiuse d’imperio. L’ha annunciato lunedì pomeriggio il Congresso di Stato di San Marino, ulteriore dimostrazione dell’intenzione di contrastare le attività illegali che tanto male arrecano all’immagine del Titano. Sul tavolo dell’esecutivo il Segretario all’Industria Marco Arzilli ha posto i risultati dell’attività dell’Ufficio di controllo delle attività economiche e del Clo, Ufficio centrale di collegamento, operativi da un anno.
In pratica, sono 156 le verifiche compiute dall’ufficio impegnato a monitorare le società sammarinesi, mentre sessanta sono le collaborazioni internazionali avviate dal Clo contro la piaga delle frodi carosello con le amministrazioni estere, in particolare italiane. Ciliegina sulla torta, Arzilli ha annunciato che proprio ieri il congresso di Stato ha revocato sei società, del settore elettronico ed alimentare, che si aggiungono alle sei già revocate lo scorso anno. "Siamo i primi a non voler certe attività", afferma il segretario di Stato, sottolineando la sua soddisfazione per i risultati ottenuti dai due uffici. "Le sessanta collaborazioni con l’Italia e 156 controlli interni sulle società – evidenzia – sono numeri unici nella storia del Paese". Il ministro ribadisce quindi la rilevanza del sostegno reciproco tra governo e i due uffici preposti con la Guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate. "Non ci accontentiamo di collaborare – insiste – puntiamo anche sulla prevenzione". Ovvero, come chiarisce il segretario di Stato, l’attività degli uffici si è concentrata sulle società nate per vivere di frodi carosello: sono state messe in campo diverse iniziative per scoraggiarle, dal divieto all’esportazione, alla restituzione dei rimborsi Iva.
Per tutta risposta, questo tipo di società stanno reagendo al nuovo corso: "A fronte degli interventi – chiarisce Arzilli – c’è chi collabora, chi paga il non dovuto, chi mette in liquidazione le società e chi poi si ricicla". Perciò la guardia resta alta: "Siamo impegnati in tutte queste fasi" assicura. E per dare un segnale ancora più forte delle sue reali intenzioni, il Congresso ha appunto adottato la revoca di sei società dei settori dell’elettronica, telefonia e alimentari. Decisione presa a seguito di un lungo lavoro in collaborazione con le Fiamme gialle italiane, come sottolinea ancora il Segretario Arzilli.
Naturalmente i nomi delle ditte finite nel mirino dei controlli sono rimasti riservati: si sa che in totale realizzano “appena 2 dipendenti”, e che “a fronte di 120 milioni di euro movimentati in un anno e di bilanci enormi, la redditività era minima". Tanto che l’erario di Stato "non ci guadagna niente". Come a dire oltre al danno… il danno.
Per il Segretario Arzilli è proprio San Marino la prima vittima delle frodi perché “vengono colpiti il nostro erario e la nostra immagine". Ulteriori dettagli sull’attività del Clo e dell’ufficio di controllo delle società saranno illustrate nel Consiglio grande e generale di Aprile, con la presentazione del loro report annuale.
Arzilli ha spiegato inoltre che i dati dei due uffici sono stati portati in giornata a Roma, sul tavolo della Commissione mista, prevista nel pomeriggio, a cui partecipano i dirigenti del Clo e dell’ufficio di controllo, ma anche la controparte italiana della Gdf e dell’agenzia delle entrate.

 

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