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Elezioni Regionali, i vescovi scendono in campo

da Redazione

Conto alla rovescia per le elezioni regionali del 28-29 marzo. I contendenti fissano l’asticella: prudente (questa volta) il Pdl che punta a conquistare quattro Regioni, ottimista Bersani che punta sul rafforzamento dell’asse con Di Pietro. Ma la vera notizia è la discesa in campo dei Vescovi, che di fatto invitano a non votare politici abortisti. Come non leggere in questo un invito diretto a non votare Emma Bonino nel Lazio?

Le Regionali si avvicinano, la contesa si scalda. Tra appelli bipartisan contro l’astensionismo, che fa paura sia al Pdl sia al Pd, e la discesa in campo dei Vescovi italiani.
Aspettando l’esito della tornata del 28-29 marzo, intanto già si fissano gli obiettivi. Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Popolo della Libertà, intervistato dal quotidiano on line Affaritaliani.it, indica l’asticella: “Partiamo da 11 regioni a 2. Se raddoppiamo è una vittoria, se superiamo le quattro Regioni è un trionfo”. Un bersaglio grande dunque, per un La Russa molto cauto. Brucia ancora l’esagerato ottimismo e l’asticella posta troppo alta direttamente dal Premier Berlusconi alle ultime elezioni.
Sul fronte opposto, Pierluigi Bersani, Segretario del Pd ha le idee chiare: “Tira aria buona”, dalle elezioni di domenica e lunedì “può venire un incoraggiamento forte e si può fare un percorso positivo dal punto di vista della convergenza attorno al tema fondamentale del legame tra questione democratica e questione sociale. Io ho in testa un’opposizione che non si divide su questo, e invece trova la sua vittoria mettendo insieme questione sociale e indignazione per la deformazione del processo democratico”. Ancora Bersani: “Noi abbiamo il diritto di mandare a casa Berlusconi quando abbiamo pronta un’alternativa per gli italiani". Con Di Pietro “si sono accorciate le distanze perché siamo tutti consapevoli che fare l’opposizione oggi significa farla fermamente, anche duramente, ma senza dimenticarsi mai che bisogna costruire un’alternativa”.
E poi ci sono i Vescovi. Nella sua prolusione al Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha ricordato valori quali la "dignità della persona umana, l’indisponibilità della vita dal concepimento alla morte naturale, la libertà educativa e scolastica, la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna", come anche "l’accoglienza verso gli immigrati, la libertà dalla malavita". "Si tratta- ha detto Bagnasco, secondo il resoconto dell’agenzia Sir – di un complesso indivisibile di beni, dislocati sulla frontiera della vita e della solidarietà". Quanto, infine, all’onestà nella vita politica, ha ammonito: "Non è vero che tutti rubano", ma se anche ciò accadesse "non si attenuerebbe in nulla l’imperativo dell’onestà".
Difficile non leggere il riferimento diretto a non votare quei politici che appoggiano l’aborto come un monito a fare fronte comune contro Emma Bonino che il Pd ha candidato come presidente della Regione Lazio – proprio il Lazio – e che della battaglia abortista è da sempre una paladina.
 

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