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Il governo fà  dietrofront, stralcerà  l’art.16

da Redazione

Il governo pronto a fare dietrofront sulla privatizzazione della Protezione Civile. La maggioranza è pronta a stralciare l’articolo 16, il quale doveva riformare l’assetto dell’ente che gestisce le operazioni in caso di eventi naturali catastrofici. A darne l’annuncio il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Questa legge non “s’ha da fare”. Il decreto che intendeva trasformare la Protezione Civile in una S.p.A., verrà stralciato a breve dal governo Berlusconi. Lo ha reso noto il presidente della Camera Gianfranco Fini ai cronisti che lo hanno intervistato all’uscita dall’università Luiss. L’articolo 16, già approvato la settimana scorsa dal Senato, verrà riesaminato e scorporato dal testo originale. Il provvedimento in questione, secondo il relatore Agostino Ghiglia “ha una sua identità specifica e quindi non deve necessariamente marciare insieme al resto del decreto. Il governo può decidere di modificare il provvedimento in una delle sue parti”. I partiti di opposizione plaudono della decisione della maggioranza, e fanno loro il successo del ravvedimento sul contestato articolo. Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, esulta senza nasconderlo “lo stralcio è una vittoria nostra, ma non per noi ma per le esigenze di trasparenza e di regolarità, oggi più che mai sono necessarie. Quella norma avrebbe aggravato cose che già non funzionano”. Sulla stessa frequenza d’onda Massimo Donadi dell’Idv “lo stralcio della norma sulla privatizzazione della Protezione civile è una vittoria delle opposizioni, del buonsenso e dei cittadini. Continueremo a vigilare, in quanto il governo ha dimostrato di avere interessi enormi in questo affare e non possiamo permetterci di abbassare la guardia”. Anche Umberto Bossi, leader del Carroccio, si dice soddisfatto della marcia indietro della sua coalizione “meno male che abbiamo una bella Protezione Civile con migliaia di uomini che lavorano. Io penso che non debba diventare una S.p.A e non debba sparire. Bisogna stare molto attenti a fare certe scelte. Tremonti lo aveva detto da tempo e aveva ragione perché quando non ci sono i controlli nascono i pasticci e in politica ci devono essere i controlli”.

COSA PREVEDE L’ARTICOLO 16

La modifica dell’assetto della Protezione Civile, trasformandola in società per azioni, era volta e rendere la struttura più flessibile e in grado di affidare alla stessa società molti dei lavori appaltati all’esterno. Si modifica anche la rete dei controlli per permettere la dipartimento di poter operare in maniera più veloce. L’idea di fondo era quella di garantire la gestione rapida di eventi complessi ed evitare che le procedure burocratiche e di assegnazione degli appalti impedissero di essere pronti in tempo. Vengono spesso svolte gare d’appalto ma sono sottratte alle regole ordinarie di assegnazione e controllo della Corte dei Conti. In concreto il contestato articolo 16 prevede che la nuova società venga posta “sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della protezione civile, ed opera secondo gli indirizzi strategici ed i programmi stabiliti dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Capo del Dipartimento nazionale della protezione civile, con lo svolgimento delle funzioni strumentali per il medesimo Dipartimento, ivi compresa la gestione della flotta aerea e delle risorse tecnologiche, e ferme restando le competenze del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la progettazione, la scelta del contraente, la direzione lavori, la vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, nonché l’acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del Dipartimento della protezione civile”. Il decreto prevede che la Protezione civile S.p.A. possa “assumere partecipazioni, detenere immobili ed esercitare ogni attività strumentale, connessa o accessoria ai suoi compiti istituzionali, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di affidamento a società a capitale interamente pubblico”. Il Dipartimento della protezione civile è inoltre autorizzato ad incaricare “un dirigente pubblico responsabile con compiti di diretta e puntuale verifica dei processi di gestione del servizio prestato dalla società affidataria, con particolare riguardo alla congruità, alla efficienza ed all’efficacia delle prestazioni rese, anche in relazione alla manutenzione degli aeromobili ed alla formazione del personale”.
 

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