Home NotizieMondo La popolazione mondiale favorevole alle sanzioni dell’ONU in caso di violazione delle regole

La popolazione mondiale favorevole alle sanzioni dell’ONU in caso di violazione delle regole

da Redazione

WIN/Gallup International, il più grande network mondiale di istituti di ricerca indipendenti, di cui Doxa è il partner per l’Italia, ha pubblicato i risultati di un sondaggio internazionale sulle sanzioni dell’ONU. L’indagine rivela che i favorevoli alle sanzioni sono, a livello mondiale, l’11% in più dei contrari (50% vs 39%). Tra i paesi più popolosi l’India traina il gruppo dei favorevoli, mentre la Cina fa parte del gruppo dei contrari.

In base ai risultati della ricerca, presentati in data odierna al Segretariato Generale dell’ONU, sui 61 paesi coinvolti 49 sono pro-sanzioni, 11 sono anti-sanzioni e uno è neutrale.

Lo studio è basato su oltre 60.000 interviste condotte in 61 paesi di tutto il mondo ed è focalizzato su 6 categorie di azioni che potrebbero portare all’applicazione di sanzioni da parte dell’ONU.

Esse sono: attacchi militari immotivati verso un altro paese, genocidio o uccisione sistematica di un gruppo all’interno del proprio paese, violazione degli obblighi del trattato di non proliferazione nucleare o ostacolo alle ispezioni sulle armi nucleari, supporto finanziario a gruppi terroristici, rimozione di un governo eletto democraticamente, violazione dei trattati di protezione ambientale.

Sono poi stati calcolati degli indici basati sulle opinioni degli intervistati in merito all’applicazione delle sanzioni al verificarsi di queste situazioni.

Dall’indagine si prospetta il difficile compito per il Segretariato Generale delle Nazioni Unite di ottenere consenso sia a livello mondiale che nei singoli paesi, poiché emergono enormi differenze tra i vari continenti e nazioni. Se a livello mondiale, infatti, prevalgono i favorevoli alle sanzioni, in alcuni paesi anche in modo schiacciante, in altre parti del mondo sono molto più numerosi i contrari.

In particolare, considerando i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, le differenze tra UK e USA (fortemente favorevoli), Russia e Francia (mediamente favorevoli) e Cina (fortemente contraria) sono molto evidenti: USA (+35%); UK (+39%); Russia (+23%); France (+21%); China (-39%).

L’Italia si trova all’ottavo posto tra i favorevoli, ma vediamo nel dettaglio le Top 10 sia dei favorevoli che dei contrari alle sanzioni ONU.

 

Favorevoli

Armenia, Corea del Sud, Finlandia, Austria, Vietnam, Portogallo, Libano, Italia, Ucraina, Germania.

 

Contrari

Tailandia, Indonesia, Cina, Marocco, Panama, Argentina, Colombia, Filippine, Palestina, Serbia.

 

ITALIANI NETTAMENTE FAVOREVOLI

Se ci fosse un referendum nel nostro paese, i voti a favore della sanzioni ONU supererebbero i voti contrari di 53 punti percentuali, essendo 72% i favorevoli e 19% i contrari. Si tratta del dato più alto tra i “big five” Europei: Germania 51%, Regno Unito 39%, Spagna 38% e Francia 21%. Questo risultato è inoltre significativamente più elevato della media di tutti i paesi dell’Europa Occidentale (44%).

A livello mondiale l’Italia si trova all’ottavo posto della classifica dei paesi favorevoli, guidata dall’Armenia, la Corea del Sud e la Finlandia.

Entrando un po’ più nel dettaglio dei risultati ottenuti in Italia, il dato più elevato (56%) è stato registrato in riferimento alle sanzioni ONU contro i paesi che si rendessero autori di genocidio o uccisione sistematica di qualsiasi gruppo all’interno del proprio territorio, specialmente tra gli intervistati di 35-44 anni, con istruzione superiore e residenti nelle regioni del Nord-Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia).

Del tutto simile (55%) il dato a favore delle sanzioni in caso di violazione del trattato di non proliferazione nucleare o di ostacolo alle ispezioni sulle armi nucleari.

Leggermente inferiore (53%) il dato riferito alle sanzioni nei confronti di un paese dove venisse scalzato un governo eletto democraticamente, con anche in questo caso una maggior concentrazione di favorevoli nelle regioni del Nord-Ovest.

Infine, è pari al 52% il livello netto di favore (cioè dei favorevoli meno i contrari) rilevato nel nostro paese parlando di sanzioni ONU nei confronti di un paese che attaccasse un’altra nazione senza motivo, oppure in caso di sostegno finanziario a gruppi terroristici o di violazione dei trattati di protezione ambientale. Questa quota di favorevoli si presenta in modo omogeneo su tutto il campione, senza differenze significative tra maschi e femmine, fasce d’età ed aree geografiche.

Va però aggiunto che per tutte le tipologie indagate si sono riscontrate delle differenze piuttosto marcate per gli intervistati meno istruiti, che tendono ad essere favorevoli alle sanzioni ONU in misura inferiore rispetto agli individui in possesso di laurea o diploma.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento