Home NotizieSan Marino Coordinamento Frontalieri San Marino: e ora avanti con l’articolo 56

Coordinamento Frontalieri San Marino: e ora avanti con l’articolo 56

da Redazione

Il Coordinamento Frontalieri San Marino, archiviata la mezza vittoria della Franchigia ridotta, si concentra sull’altra situazione di emergenza, l’art. 56.

Il Coordinamento Frontalieri San Marino, archiviata la mezza vittoria della Franchigia ridotta, si concentra sull’altra situazione di emergenza, l’art. 56.
“E’ infatti veramente incredibile che a distanza di un anno permanga questa legge odiosa, discriminante e razzista. E ancora più incredibile che tutte le parti sociali e istituzioni Italiane e Sammarinesi tengano un atteggiamento così morbido nei confronti di chi, nonostante le false promesse, non ha ancora superato o ritirato il provvedimento. Al Sindacato, che sta valutando delle iniziative di mobilitazione a favore del rinnovo del contratto, lanciamo un messaggio forte e chiaro: i Frontalieri chiedono che al primo punto delle iniziative di mobilitazione ci sia l’abolizione dell’art. 56, e chiedono anche che la mobilitazione continui fino a quando non sarà ritirato l’articolo. Noi andremo fino in fondo, e se non dovessero essere accolte le nostre istanze penseremo a forme di mobilitazione alternativa. La prima che ci viene in mente è lo sciopero dei consumi, questa volta organizzato e coordinato, quindi molto più efficace”.
E’ notizia di questi giorni l’apertura di un tavolo bipartisan fra Vitali e Pizzolante per difendere la Provincia di Rimini dalla crisi. Fra gli argomenti in discussione ovviamente c’è anche il rapporto col Titano. “A nostro avviso, come anticipato in campagna elettorale dal Sindaco Gnassi, non è il caso di avviare rapporti di collaborazione a sostegno delle due economie con un Governo che discrimina e impoverisce migliaia di famiglie della Provincia. Lotteremo fino a quando non si esauriranno queste situazioni di emergenza e parallelamente lavoreremo per stabilizzare la nostra situazione. Al Governo di San Marino chiediamo uguaglianza fra tutti i lavoratori. Basta con i nulla osta, i pareri delle commissioni, il tempo determinato. Questi provvedimenti, oltre che ledere i nostri diritti, sono mortali per le stesse aziende Sammarinesi, che non riescono a reperire personale qualificato e perdono competitività rispetto alle aziende Italiane. E l’equità dovrà essere anche fiscale. La riforma in atto dovrà prevedere meccanismi di detrazione che non discriminino ancora una volta i lavoratori. Sul fronte Italiano i problemi non sono da meno e il concetto di equità è ancora molto lontano. Esistono infatti Frontalieri di serie A (quelli del Vaticano, che non pagano le tasse), di serie B (quelli Svizzeri entro la fascia dei 20 Km, che grazie al trattato bilaterale ne pagano poche) e di serie C (noi, quelli Liguri, quelli Svizzeri oltre la fascia dei 20Km, quelli Friulani ecc.). Questa situazione è paradossale e insostenibile. Noi Frontalieri, collaborando a livello Nazionale, dobbiamo chiedere al Governo Italiano un accordo sul modello Svizzero, in modo che ritorni equità fra tutti i lavoratori e si stabilizzi la situazione di precarietà. Per finire abbiamo deciso di dare un segnale ancora più forte alla nostra base : stiamo avviando le procedure per costituirci in Associazione. Lanciamo però a tutti i lavoratori un appello alla massima unità e partecipazione, la nostra forza dipende anche dal vostro sostegno”.

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