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Banco Alimentare: fare l’ordinario nello straordinario

da Redazione

Il Banco Alimentare in Italia ha unito dal primo giorno di guerra le sue forze a quelle di tutti i Banchi aderenti alla Federazione Europea dei Banchi Alimentari – FEBA, per far fronte comune alle crescenti necessità conseguenti alla guerra in Ucraina e, in particolare, a quelle dei profughi che stanno lasciando il Paese. Si è deciso di sostenere innanzitutto i Banchi dei Paesi confinanti, che per primi stanno accogliendo il flusso dei profughi e che auspicabilmente avrebbero potuto essere i primi a riuscire a far giungere aiuti in Ucraina. I Banchi di Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Moldavia e della stessa Ucraina sono di fatto in prima linea. Un “pezzo”, magari piccolo ma significativo, di Europa che, direttamente e indirettamente, tramite oltre 48 mila enti caritativi aiutano più di 12.800.000 persone. Si tratta di sostenere le ragioni della pace e non quelle della guerra. “Chi fa la guerra dimentica l’umanità. Chi fa la guerra non guarda alla vita concreta delle persone”, ha ricordato recentemente papa Francesco. Non importa chi ha ragione e chi ha torto. Importa che la società civile di cui noi siamo parte, insieme alle 7.600 strutture caritative che serviamo, sia capace di testimoniare che il dialogo è possibile, al di là di ogni diversità. Del resto questa è proprio l’esperienza quotidiana del Banco Alimentare! Ogni giorno aiutiamo chi è in difficoltà senza considerare nient’altro se non la sua umanità e il suo bisogno, consapevoli che non potremo mai risolvere “tutto il problema”, ma che comunque contribuiamo a costruire un pezzo di mondo diverso. E abbiamo espresso questo nostro impegno con una sorta di slogan: Fare l’ordinario nello straordinario! In una situazione di accresciuta emergenza, crediamo sia fondamentale continuare con umiltà e determinazione la nostra opera quotidiana che rende capaci di rispondere alle necessità dei tantissimi profughi che stanno arrivando e continueranno a giungere nel nostro Paese, e dei tanti nuovi poveri che le conseguenze della guerra rischiano di provocare, in questa “straordinaria ordinarietà”, o forse ormai sarebbe meglio dire “ordinaria straordinarietà”. Ancor di più oggi siamo a fianco della Caritas sammarinese convenzionata con il Banco dell’Emilia Romagna sostenendola con la fornitura di prodotti alimentari nell’accoglienza dei profughi ucraini arrivati nella Repubblica di San Marino. Per sostenere l’impegno del Banco Alimentare, sul sito www.bancoalimentare.it premere il tasto “dona ora”

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